La visione intelligente di Step Sud Mare sui processi manifatturieri

di Laura Magna ♦︎ L'azienda (11 milioni di fatturato) è un abilitatore di industry 4.0 per le big dell'automotive, tra cui Fca. Il visore smart - presentato e sviluppato nel polo Mesap - scarta i pezzi irregolari a fine linea, garantendo una produzione a zero difetti. La start-up Lineup che facilita la digital transformation delle pmi

Un visore hi-tech in grado di riconoscere e scartare i pezzi irregolari a fine linea, garantendo una produzione zero difetti. Si tratta solo dell’ultima delle innovazioni hi-tech, in questo caso basate su Ai e machine learning, di Step Sud Mare. Una piccola azienda (11 milioni il fatturato 2019 e la previsione di arrivare a 12 nel 2020) che fornisce servizi di progettazione industriale, di prodotto e di processo per l’industria e i trasporti con particolare attenzione ad automotive, aeronautico e ferroviario.

Un abilitatore, per dirla in sintesi, di industria 4.0 per la big corp (il cliente principale è Fca) ma anche per la pmi, con prodotti ad hoc sviluppati dalla start-up Linup. E, dulcis in fundo, un’eccellenza del Sud del Paese: la sede principale è a Pomigliano d’Arco e due filiali italiane sorgono a Modena e Torino. Tutti poli dell’automotive – che per Ssm è il mercato di sbocco principale – presso cui viene di volta in volta distaccato il personale in funzione delle partnership di ricerca.







 

R&S: 5 progetti all’anno e il 20% del fatturato in innovazione

Marco Bellucci, responsabile ricerca e sviluppo e consigliere di amministrazione di Step Sud Mare

Il core business di questa azienda è proprio questo: l’R&D. Lo ha spiegato a Industria Italiana Marco Bellucci, responsabile ricerca e sviluppo e consigliere di amministrazione di Ssm: «L’azienda investe circa il 20% del proprio fatturato annuo, ovvero oltre 2,5 milioni, in attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, con particolare focalizzazione su filoni tecnologici connessi ad Industry 4.0. In particolare al filone della fabbrica intelligente lavoriamo fin dal 2015». Attualmente, Ssm è coinvolta in quattro progetti su nuovi sistemi e componenti per l’industria aeronautica e sistemi di visione avanzati per la manifattura 4.0 (produce cinque progetti innovativi in media ogni anno), ed è in attesa di valutazione di altre tre proposte, oltre a quella del Visore di cui abbiamo accennato all’inizio. Il Visore è stato presentato a fine 2019 (e sarà sviluppato) nell’ambito del Mesap, il Polo di innovazione della Regione Piemonte dedicato alla Meccatronica e ai Sistemi Avanzati. «Si tratta in sintesi di un innovativo sistema trasportabile dotato di algoritmi di machine learning per il riconoscimento e la classificazione di difettosità estetiche su manufatti industriali».

 

Un visore intelligente per una linea zero difetti

I settori in cui opera Step Sud Mare

Il visore «consente di effettuare il controllo qualità a fine linee. Abbiamo sviluppato un algoritmo che in scala di laboratorio ci ha dimostrato di riuscire a effettuare un controllo preciso della qualità fisica di qualsiasi aggetto, attraverso reti neurali che apprendono qual è il livello di difettosità estetica grazie all’addestramento. La macchina riconosce se un componente, opportunamente visualizzato, presenta qualche irregolarità, svincolando la produzione dal giudizio personale umano, e soprattutto garantendo vantaggi in termini di costo e riduzione delle controversie, oltre che di ripetibilità dell’analisi».

 

Simulare i processi produttivi 

La divisione di Ssm da cui nasce questo progetto si occupa di sviluppare innovazione su alcuni filoni: in quello dell’AI, in cui ricade il visore e quello, dedicato a industria 4.0. Continua Bellucci: «Nel settore 4.0 abbiamo sviluppato in azienda un’area di competenza legata alla simulazione dei processi di produzione, con cui digitalizziamo una fabbrica. Costruiamo ambienti virtuali che consentono di visualizzare ex ante operazioni che saranno fatte in fabbrica: le vediamo prima che avvengano in realtà. Questo consente di anticipare problemi di processo quando il prodotto è ingegnerizzato, con notevole risparmio in termini di costo e di tempo rispetto alla sperimentazione su linea allestita. In ambiente virtuale simulando il processo tutto può essere verificato: l’accessibilità, la facilità di trasporto, il rispetto dei tempi: di fatto l’obiettivo è dare vita a una linea zero difetti». Tra fine 2017 e inizio 2018, la società la società di Pomigliano D’Arco ha impiegato 30 nuove risorse per lo sviluppo di una «simulazione virtuale che ha interessato il processo per la produzione di innovativi fanali posteriori per auto».

 

La storia

Sede Step Sud Mare

Ma se l’R&D è diventata negli anni preponderante, per l’affermarsi soprattutto della fabbrica smart, la storia di Ssm affonda le radici molto più indietro negli anni. Nel 2001 quando proprio l’ingegner Bellucci fu tra i soci fondatori della Mare Engineering SpA, società di consulenza specialistica nelle attività di trasferimento tecnologico. Nel 2012 Mare Engineering ha contribuito con il 50% del capitale alla fondazione della Step Sud Mare srl, per l’altro 50% partecipata da Step Sud. La newco nasce di fatto dall’incontro delle esperienze di «due aziende che già cooperavano e collaboravano con rapporti di partnership: la fusione ha rafforzato entrambe aumentando la massa critica, in termini di fatturato e clienti», spiega Bellucci. 

Ssm chiuderà il 2019 con un fatturato di 11 milioni di euro e prevede di crescere nel 2020 a 12 milioni ed è attiva con sedi in cinque Paesi (oltre all’Italia, due in Brasile, una in Turchia, una in Slovacchia e una in partnership in Cina). L’espansione internazionale è stata inevitabile, considerando che il maggior cliente di Ssm è il gruppo Fca con le diverse diramazioni anche di Ferrari e Cnh

«Siamo una società di servizi, abbiamo una struttura tecnica fatta da circa 100 addetti tecnici ingegneri, e ci occupiamo di sviluppo di progetti di industrializzazione per prodotti e processi di produzione. Tutti realizzati in collaborazione con il cliente finale», continua Bellucci. 

 

Le divisioni di progettazione processo e prodotto

La presenza di Step Sud Mare nel mondo

Cosa fa in pratica Ssm? «Per esempio, se devo produrre una portiera, indaghiamo su quale tecnologia di stampaggio lamiera sia la migliore per la vettura alla quale la portiera è destinata, come deve essere il layout delle cerniere. E progettiamo il singolo processo produttivo: la linea che provvede allo stampaggio, quella in cui avviene il montaggio sulla vettura, la cella robotizzata che verifica la bontà del pezzo e la mette a punto. L’azienda ha due divisioni che si occupano di progettazione del prodotto, che può essere un prodotto industriale qualunque, nell’industria e una che si occupa di processo, nel cui campo affrontiamo tematiche ad ampio spettro. Non solo la linea produttiva ma anche funzioni collaterali come la logistica. Possiamo costruire con il cliente le modalità migliori per trasportare la merce all’interno di uno stabilimento: spesso i clienti hanno chiari i propri obiettivi ma non sanno esattamente come raggiungerli. Noi interveniamo per organizzare i flussi logistici una volta noto il flusso prodotto». 

 

Diversificare sulla sostenibilità

Settori di competenza di Step Sud Mare

Ssm si è di recente diversificata anche sulla sostenibilità, trend ineluttabile nei trasporti. «Sul fronte green siamo presenti nei veicoli aerospaziali, partecipando a Clean Sky 2, un bando della Comunità europea nell’ambito del quale vengono finanziati i velivoli del futuro. Noi siamo sulle tecnologie sul nuovo convertiplano di Leonardo», spiega Bellucci, che aggiunge che per «quanto riguarda l’automotive, siamo impegnati nello sviluppo di nuovi materiali e tecnologie per l’alleggerimento strutturale che consentirà di avere veicoli meno inquinanti e a basso consumo di carburante».

«Il risultato sarà ottenuto attraverso l’utilizzo di materiali compositi, in particolare plastiche innovative rinforzate: in questo settore abbiamo già sviluppato progetti di ricerca con primari player fornitori di componentistica, primo fra tutti Adler, con cui abbiamo sviluppato una ricerca per sostituire al metallo materiali compositi in certi componenti. Inoltre partecipiamo al progetto della Regione Campania Borgo 4.0 per sperimentare la mobilità del futuro: noi ci occuperemo di sviluppare degli archetipi di veicolo ultra leggeri ad alta efficienza in termini di rapporto peso prestazioni. I materiali li progettiamo dal punto di vista delle proprietà meccaniche, in sostanza siamo in grado di prevedere il comportamento strutturale e le prestazioni reali di qualsiasi progetto, infine elaboriamo il design insieme al produttore che svilupperà un prototipo da testare» 

 

Focus sulle pmi

Nel 2015 Ssm ha dato vita infine a Linup, start-up nata per introdurre industry 4.0 nelle pmi. «Nell’era dell’Industry 4.0, le aziende piccole hanno l’obbligo di ottimizzare il sistema produttivo attraverso la riduzione di tempi e costi. Ma spesso non hanno gli strumenti giusti per farlo in maniera efficace: LinUp Start-up Innovativa ha creato un sistema integrato hardware e software che consente di introdurre nelle Pmi concetti, metodologie e strumenti di analisi del processo produttivo utilizzati fino ad ora esclusivamente dalle grandi imprese».

Gli strumenti LinUp rendono dunque fruibili le analisi per la riduzione costi e il monitoraggio dei processi con un investimento estremamente contenuto per le pmi: la raccolta dati è automatizzata in quanto avviene direttamente dai device indossabili degli operatori sulla linea, senza interruzioni della produzione. Algoritmi intelligenti elaborano i dati e creano una mappa degli sprechi e per visualizzarli in modo facile ed intuitivo. Una rivoluzione necessaria che potrà contribuire a rimettere in carreggiata l’esercito dei 5,3 milioni di pmi italiane (con fatturato sotto i 50 milioni, dati Prometeia) che costituiscono l’ossatura della nostra economia e che rischiano di perdere il treno della competitività.














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