Le aspettative del consumatore, le sfide aziendali: ecco come cambierà la supply chain per Panasonic

Per rimanere competitivi, i produttori industriali e le organizzazioni B2b devono saper comprendere in maniera più profonda le esigenze dei propri clienti

L’effetto Amazon nel mondo consumer si è esteso a tutto il mercato business-to-business, che si aspetta – qualunque sia il settore – gli stessi livelli di trasparenza, servizio e comunicazione. Panasonic Connect Europe riflette sulla necessità di una comprensione più profonda di quelle che sono le reali esigenze del business e di come concretamente soddisfarle. Spiega Jamie Rogers, head of operations: «Per rimanere competitivi e fornire valore, i produttori industriali e le organizzazioni B2b devono saper comprendere in maniera più profonda le esigenze dei propri clienti e offrire esperienze fuori dall’ordinario, senza sacrificare il livello di efficienza, faticosamente raggiunta, in termini economici e di adozione di pratiche lean/agile».

Ciò che occorre per raggiungere il giusto equilibrio tra i costi e le esigenze di migliorare la reattività e l’esperienza cliente è oggi l’adozione di un approccio human-centric che sia supportato dalle più recenti potenzialità digitali e tutto deve partire da un’organizzazione accurata dei flussi di lavoro.







«Se pensiamo ad esempio ai team di vendita – spiega Rogers – all’interno di ogni organizzazione essi devono valutare e rivalutare continuamente quali possano per i propri clienti le esperienze più rilevanti, considerando che tra l’altro esse possono variare a seconda dell’interlocutore che si intende approcciare, all’interno della stessa azienda. Per esempio, l’amministratore delegato, gli ingegneri, i team di procurement (uffici acquisti) e di vendita possono avere aspettative completamente diverse. È bene che i team di vendita puntino a trattare le aziende che approcciano come individui e non come entità, a conoscere cioè davvero il cliente e la ‘personalità’ della specifica organizzazione».

Per far si che soddisfare le esigenze mutevoli di un target sempre più vario sia sostenibile, è necessario che l’azienda doti le proprie forze vendita di strumenti e della trasparenza operativa di cui hanno bisogno. Un’area di particolare attenzione oggi più che mai è la supply chain. Le sfide, a partire dalle tariffe di trasporto globali e dalle criticità logistiche, possono essere mitigate solo mediante comunicazioni proattive e maggiore trasparenza. Oggi molte organizzazioni si affidano alla tecnologia, in particolare al machine learning e all’intelligenza artificiale, come metodologie efficaci per scongiurare il rischio di interruzioni e ritardi nella catena di approvvigionamento, riducendo al minimo l’impatto delle criticità della supply chain sull’utente finale. Per esempio, affidarsi all’intelligenza artificiale per l’analisi della domanda globale permette di apportare modifiche in tempo reale agli ordini della componentistica e alla pianificazione della produzione industriale. L’automazione dei processi di produzione contribuisce a rendere più efficienti le attività di acquisto e il processo di ordine e consegna per il cliente.

In altra aree della logistica l’evoluzione tecnologica è incentrata su applicazioni di deep learning, ad esempio nell’analisi del moto ondoso in ambito trasporti marittimi, dove risultano efficaci per prevedere con maggiore precisione gli arrivi dei prodotti e fornire informazioni ancora più accurate sui tempi di consegna all’utente finale. Il progresso in ambito industriale sta innegabilmente contribuendo a favorire un miglioramento dei processi di pianificazione e di produzione, a tutto vantaggio dei clienti. «Prevedere l’imprevedibile – conclude Rogers – deve significare per l’industria assumere una maggiore capacità di prepararsi all’imprevisto e di essere competitiva. Può rivelarsi realmente strategico dotarsi della giusta mentalità, del giusto pensiero e approccio e certamente affidarsi alla tecnologia».














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