La nuova vita del Nokia 3310: l’innovazione mobile ha superato il punto di non ritorno?

La riedizione di uno dei più diffusi “cellulari” di ben 17 anni fa al centro dell’attenzione del Mobile World Congress di Barcellona. Tra effetto nostalgia e interrogativi sul futuro degli smartphones.

Ne sono passati di brand davanti allo schermo non touch del Nokia 3310: prima la casa madre, poi Microsoft, e ora HDM Global, la compagnia che  al momento ha il permesso di usare il leggendario marchio finlandese. Già, perché di effetto marchio si tratta, essendo ancora disponibili al momento sul mercato devices con le stesse caratteristiche essenziali del  leggendario 3310, che è resuscitato con un vestito più accattivante e colorato, e una vita anche relativa ( quella della sua batteria ) più lunga. Che senso ha la riedizione dell’ icona del cellulare di inizio millennio e che fortuna potrà avere?

Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Mobile B2c Strategy del Politecnico di Milano

Secondo Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Mobile B2c Strategy del Politecnico di Milano l’ operazione nostalgia avrà ben poche probabilità di successo. « Certo, potrebbe catturare una nicchia di persone che continuano a preferire il cellulare per chiamare e mandare sms, invece che per navigare in Internet, usare i social, le chat e le applicazioni. Ma si tratta di una nicchia appunto. Chi utilizzava negli anni 2000 il Nokia 3310 – continua Valsecchi – e oggi ha in mano uno smartphone, ha la chiara percezione del salto abissale che il mercato della telefonia mobile ha fatto negli ultimi 10 anni e non ha certo intenzione di rinunciare alla user experience attuale, nonostante rimpianga la durata delle batterie dei vecchi telefonini. »







L’assenza di uno schermo touch che ormai è diventato uno standard e che ha consentito di avvicinare ad Internet anche utenti che non si erano mai collegati attraverso un Pc e usando un mouse è un ulteriore elemento negativo. In più se venisse confermato che venisse venduto intorno ai 60 euro, entrerebbe in una fascia di prezzo analoga a quella degli smartphone di fascia più bassa. «Penso quindi che il Nokia 3310 –conclude Valsecchi – farà parlare di sè più sulla stampa, che tra i consumatori. »

Ma vediamola anche da un’altra prospettiva: puo’ essere un segnale di fine corsa per lo smartphone, che avrebbe ormai raggiunto la sua definizione ultima? E’ un fatto che in un momento in cui gli smartphones non riescono più a distinguersi tra loro per le varie features e migliora solo la perfettibilità di esse (per ultima quella dello schermo) c’è da chiedersi se, toccato il tetto dell’innovazione, il consumatore, in attesa di nuovi sviluppi, non sia anche annoiato dalla corsa al nuovo e più perfezionato modello, che in realtà di nuovo rispetto al precedente o a quello della concorrenza non offre niente, se non il design o lo sviluppo qualitativo di prestazioni già garantite. E preferire un momento nostalgico se non di ripensamento, almeno di pausa di riflessione, in attesa di nuovi sviluppi.














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