La digital transformation? Per Microsoft già sugli scaffali dello shopping italiano

retail e digital transformation

di Nicola Penna ♦ Il settore retail in Italia è pronto per cavalcare la trasformazione digitale. Lo dice una ricerca che la multinazionale del software guidata in Italia da Silvia Candiani ha condotto con Retail Institute. Ne emerge come più di tre quarti delle aziende abbia in corso una esperienza d’innovazione. Business Intelligence e Cloud computing i nuovi orizzonti.

L’occasione è stata “Digital Difference in Retail”, un evento stampa internazionale durante il quale sono stati esplorati i trend e le prospettive del mondo retail e della shopping experience. In questa sede è stata presentata una nuova ricerca di Microsoft e Retail Institute condotta tra Ottobre e Novembre 2017 che ha coinvolto 100 retailer italiani e sono stati approfonditi casi concreti di trasformazione digitale, a cominciare da Eataly per finire ad altre importanti aziende del settore retail ( tra gli altri Prada, Coop, House of Dagmar).

Nel panel degli intervenuti Silvia Candiani CEO Microsoft Italia, Nina Lund, Retail & CG Industry Lead, Ulrich Spaan Senior VP EHI-Retail Institute, Daniele Tirelli Chairman Retail Institute Italy, Andrea Guerra CEO Eataly, Andrey Golub Founder & CEO Else Corp, Gabriele Tubertini CIO COOP Italia, Karin Söderlind Founder House of Dagmar, Luca Giornofelice Prada Group Head of CRM and Retail Digital Transformation Projects.







 

Silvia Candiani
Silvia Candiani, AD Microsoft Italy

Retail Institute

Retail Institute è l’Associazione di riferimento per tutti gli attori del Marketing nel Retail. Oltre 235 i soci, rappresentativi di diversi settori aziende produttrici di beni di consumo e di servizi, insegne della distribuzione, produttori di materiali per l’allestimento e la comunicazione del punto di vendita, agenzie di servizi di marketing per il punto di vendita, istituti di ricerca e di formazione, aziende digital, professionisti, accademici e studiosi. Questo punto d’incontro ideale per guardare al futuro dei progetti ha prodotto una nuova ricerca, i cui risultati mostrano come  nel nostro paese  il settore si stia dotando, in maniera decisa , degli strumenti che orientano verso la customer experience del futuro.

Sulla  rotta giusta verso la  Digital Transformation

Il dato eclatante di partenza è che il settore retail è già pronto per cavalcare le opportunità dei nuovi trend tecnologici e le aziende italiane della vendita al dettaglio mostrano un atteggiamento positivo verso la Trasformazione Digitale: oltre l’80% ha già in corso progetti di Digital Transformation e circa il 9% non ancora, ma sta comunque pianificando d’iniziare un processo d’innovazione nel prossimo futuro.

Che cosa c’è all’origine di questo movimento, quali sono gli obiettivi e le finalità che hanno indotto a procedere celermente nell’ innovazione? Per una volta di più, potremmo dire innanzitutto il voler porre il cliente al centro. Infatti secondo la ricerca uno dei ruoli chiave lo ricopre la multicanalità e la ricerca di un miglioramento della relazione con i clienti. La seconda motivazione in ordine d’importanza che porta ad abbacciare la digital transformation, è legata al soddisfacimento di esigenze interne di maggiore funzionalità, come nella gestione archivi e nelle procedure organizzative e informative.

 

Uno dei ruoli chiave è ricoperto dalla multicanalità e dalla ricerca di un miglioramento della relazione con i clienti
A contatto più stretto con il cliente per stare sul mercato

Per quello che riguarda la prima motivazione dal momento che la necessità di restare in contatto con una clientela sempre più volubile rende utile la creazione di connessioni poco invasive e flessibili, i driver della trasformazione strettamente correlati non possono che essere l’evoluzione della domanda di mercato (63%) e la consapevolezza dell’insufficiente connessione di team e processi (50%). La ricerca rileva che altre due ragioni per cui spesso i retailer intraprendono progetti d’innovazione risiedono nella la consapevolezza che i vecchi approcci di marketing si rivelano inefficaci (38%), soprattutto nel momento in cui emerge una maggiore pressione competitiva (38%). In generale la trasformazione digitale viene vista come un modo per ridurre le distanze tra i team interni e le realtà esterne di mercato.

Alla ricerca di maggiore produttività

Abbiamo detto che nella classifica dei vantaggi potenzialmente acquisibili con la digital transformation accanto al miglioramento delle relazioni con la clientela  c’è la produttività, mentre la riduzione dei costi viene considerato un vantaggio solo da una minoranza (21%), proprio perché c’è maggiore sensibilità ad altre dimensioni legate all’innovazione. La produttività è ritenuta uno dei principali plus dal 67% dei retailer interpellati nella ricerca, seguita a breve distanza dal maggior coinvolgimento dei clienti (57%), la migliore esperienza dei clienti (58%), la maggiore comprensione e previsione del mercato (48%), l’innovazione di prodotto e di servizio ( 47%).

 

Oscar_Farinetti_by_Pietro_Viti_-_International_Journalism_Festival_2013_01
Oscar Farinetti, patron di Eataly, foto di Pietro Viti

 

I trend futuri nella digital transformation

E a proposito del mercato la ricerca rileva come il prossimo anno gli investimenti si concentreranno principalmente su strumenti di Business Intelligence (55%), proprio perché per il mondo retail valorizzare i dati per conoscere le dinamiche di mercato e anticipare le esigenze dei consumatori rappresenta una priorità in uno scenario sempre più competitivo. Anche il Cloud Computing rappresenta un investimento di riconosciuto valore (41%) in virtù della portata abilitante che consente a retailer di qualsiasi dimensione di accedere in modo semplice e flessibile a tecnologie complesse. E sorprendentemente anche l’Internet of Things entra nell’ordine di idee di 1 azienda su 5 (21%) e suscitano interesse anche Machine Learning/Artificial Intelligence (14%) in uno scenario chiaramente sempre più attento alle opportunità in chiave Impresa 4.0.

Di fatto è solo il 5% a non prevedere alcun tipo di investimento IT nel prossimo anno, un dato che non sorprende dal momento che la tecnologia rappresenta ormai un asset imprescindibile. Tra le tecnologie considerate più utili per il settore emergono gli strumenti di Social Engagement (29%) e Customer Relationship Management (20%), strumenti di Collaborazione e Produttività (22%) ma anche i Predictive Analytics (16%), quindi anche in questo caso è evidente l’importanza di strumenti per nutrire la relazione con i consumatori e anticiparne i bisogni.














Articolo precedenteMinibond? Utili anche per finanziare la manifattura e l’industria 4.0. Purchè….
Articolo successivoSi puo’ guadagnare grazie ai bit? ecco come Eataly, Coop, Prada e altri protagonisti del retail ci stanno lavorando






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui