Kpmg: il 73% dei ceo è ottimista sulla crescita dell’economia globale nel prossimo triennio

Secondo la ricerca "Kpmg ceo Outlook 2023", il 64% degli amministratori delegati spinge per un ritorno al lavoro in ufficio con l’obiettivo di ripristinare le condizioni e i modelli organizzativi pre-pandemia

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La pipeline 2024 in termini di operazioni annunciate, ma non ancora finalizzate, risulta piuttosto rilevante aggirandosi intorno ai 40 miliardi di euro di controvalore

È disponibile la nona edizione della “Kpmg ceo Outlook 2023”, la ricerca di Kpmg che raccoglie le opinioni di oltre 1.300 amministratori delegati delle più grandi aziende al mondo. La maggioranza dei ceo delle grandi aziende globali vede nei rischi geopolitici e nella frammentazione dell’ordine internazionale il principale ostacolo alla crescita. Come conseguenza c’è una forte preoccupazione per gli impatti delle tensioni geopolitiche sulle supply chain e sui processi operativi delle aziende. Rimane, invece, elevata la fiducia sulle prospettive di crescita dell’economia globale per i prossimi tre anni: quasi tre ceo su quattro, il 73%, si dichiara fiducioso (rispetto al 71% dello scorso anno). Oltre tre quarti degli amministratori delegati (77%) afferma, inoltre, che l’aumento dei tassi di interesse e l’inasprimento delle politiche monetarie potrebbero mettere a rischio la crescita o prolungare la minaccia di una recessione globale. Inoltre, più di tre ceo su quattro (77%) ritengono che le pressioni inflazionistiche avranno probabilmente un impatto negativo sulla crescita della propria organizzazione.

L’intelligenza artificiale e gli impatti etici

L’intelligenza artificiale è un tema centrale nei consigli di amministrazione ed è tra le priorità di investimento: il 70% dei ceo dichiara di voler investire su soluzioni di intelligenza artificiale generativa. La maggior parte (52%) di loro si aspetta di vedere un ritorno sull’investimento in un orizzonte di tre-cinque anni. Quando si parla di Intelligenza Artificiale generativa le questioni etiche sono il rischio principale secondo l’opinione della maggioranza dei ceo (57%). Gli amministratori delegati sono anche preoccupati anche per i costi di implementazione (55%), per la regolamentazione e per la mancanza di competenze tecniche (50%).







Esg sempre più al centro delle strategie

Aumenta il peso dei fattori Esg nelle strategie aziendali: quasi 70% dei ceo dichiara di aver incorporato i criteri Esg nel proprio business come strumento di creazione di valore. I ceo sono, però, anche consapevoli che saranno necessari alcuni anni per registrare un effettivo ritorno economico dagli investimenti Esg, mentre nei prossimi tre anni il principale beneficio sarà legato al miglioramento delle relazioni con i clienti, alla reputazione e alle strategie M&A. Complessivamente c’è anche la consapevolezza di dover fare di più: il 68% degli intervistati dichiara che i progressi raggiunti rispetto alle tematiche Esg non soddisfano ancora le esigenze dli stakeholder e azionisti.

Tra lavoro ibrido e ritorno in ufficio

Un po’ a sorpresa la maggioranza dei ceo intervistati, il 64%, spinge per un ritorno al lavoro in ufficio nei prossimi tre anni con l’obiettivo di ripristinare le condizioni e i modelli organizzativi pre-pandemia. Per motivare le persone a tornare in ufficio la grande maggioranza dei ceo (l’87%) pensa di ricorrere a bonus e altri sistemi premianti. Si tratta, evidentemente, di un tema molto delicato dove probabilmente occorre tenere in considerazione anche le aspettative dei lavoratori, soprattutto quelli delle generazioni più giovani, che invece sembrano propendere sempre di più per smart working e modelli di work – life balance.














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