Aziende italiane e francesi insieme per la transizione ecologica

6 italiani su 10 sono disposti ad accettare il 100% dei cambiamenti che le soluzioni green comporteranno a patto che non presentino alcun rischio per la salute

La transizione ecologica è una delle sfide più importanti del nostro tempo e la  consapevolezza della sua urgenza è ormai condivisa da istituzioni, imprese e cittadini: 6 italiani su 10 sono  disposti ad accettare il 100% dei cambiamenti che le soluzioni green comporteranno a patto che non  presentino alcun rischio per la salute, siano davvero efficaci e i costi siano equamente ripartiti. Questa è una  delle main evidence emerse dalla survey condotta a livello globale dal Gruppo Veolia ed Elabe, società di ricerca e consulenza, “Il Barometro della Trasformazione Ecologica”.  

Prendendo spunto dai risultati della survey i dirigenti di gruppi italiani e francesi leader nei loro settori di  riferimento e che si sono confrontati nella tavola rotonda “Come accelerare la trasformazione ecologica: il  ruolo e la visione della aziende”, tenutasi oggi a Palazzo Diamante, sede del gruppo Bnp Paribas in Italia,  organizzata dalla Cci France Italie nell’ambito del Club CSR e promossa da Siram Veolia, hanno individuato  cinque obiettivi concreti per accelerare il processo di transizione ecologica nel mondo delle imprese: 







  1. importanza del dialogo e del confronto tra le Aziende rafforzando anche la collaborazione di filiera 2. comunicazione improntata alla trasparenza e concretezza dei dati 
  2. regolamentare i claim aziendali sui temi ambientali nelle attività di comunicazione 
  3. identificazione di indicatori comuni per la misurazione dell’impatto ambientale 
  4. creazione di database a livello istituzionale per rendere i dati omogenei e comparabili.  

Bnl Bnp Paribas, Carrefour Italia, Guillin Italia, Gruppo Lactalis in Italia, Siram Veolia, Studio Pirola Pennuto Zei – con la moderazione di Marialuisa Pezzali, giornalista Radio24, Il sole24ore – hanno condiviso esperienza  e impegno indirizzati quotidianamente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità tracciati dall’Unione  Europea, indicando in queste proposte concrete le possibili leve di accelerazione del cambiamento.  

«Le imprese hanno una grande responsabilità e un importante ruolo da giocare nella lotta al cambiamento  climatico” ha dichiarato Denis Delespaul, Presidente della CCI France Italie. «Per questo nel 2020 abbiamo  lanciato il Club CSR della Chambre, uno spazio di dialogo e scambio sui temi legati allo sviluppo sostenibile,  che ora vede la partecipazione di 21 grandi gruppi italiani e francesi appartenenti a diversi settori. Solo  attraverso una visione condivisa e azioni concrete e coordinate sarà possibile promuovere un’economia  sostenibile per il futuro”. 

«Tra gli italiani è sempre più forte la consapevolezza che è necessario agire, insieme, per contrastare il  cambiamento climatico e favorire la trasformazione ecologica», afferma Maria Vittoria Pisante, direttore strategia e sviluppo di Siram Veolia. «In Siram Veolia ci impegniamo affinché tanto le aziende e le pubbliche  amministrazioni, che supportiamo attraverso progetti di efficientamento energetico e decarbonizzazione,  quanto le comunità, con le quali sviluppiamo progetti di sensibilizzazione ambientale, siano coscienti  dell’urgenza di agire e si trasformino in promotori del cambiamento»

«La transizione ecologica e la sostenibilità sono le urgenze del nostro tempo; ma la sfida nella sfida è anche  saper favorire questi cambiamenti in modo concreto, gestibile ed equo», è il commento di Luca Ranieri, head of Esg & external relations di Bnl Bnp Paribas. «Nel settore finanziario è necessario implementare una base dati comune ed una metodologia condivisa, in modo da rendere misurabili e confrontabili gli interventi. Tutto  ciò potrà portare a passi in avanti in un’ottica davvero inclusiva, con uno sguardo globale per non lasciare  nessuno indietro. Questo approccio in chiave internazionale è comune al Gruppo BNP Paribas, che ha lanciato  un programma di impegni al 2030 per accelerare nel proprio programma di transizione energetica»

«Come attore della grande distribuzione, crediamo di poter giocare un ruolo strategico per promuovere  pratiche sostenibili lungo tutta la filiera. Carrefour Italia si pone come anello di congiunzione di tutta la  catena, dai produttori ai consumatori, impegnandosi quotidianamente a promuovere l’adozione di  comportamenti virtuosi per l’ambiente», ha dichiarato Paola Accornero, hr director e general secretary di Carrefour Italia. «È per questo motivo che l’azione delle aziende oggi risulta fondamentale per apportare un  reale cambiamento, dialogando e collaborando nel rispetto del pianeta e per tutelare le generazioni future». 

«La misurazione è un elemento essenziale per la definizione di Sostenibilità, ma è necessario avere degli  indicatori comuni», afferma Etienne Le Labourier, ad e managing director di Guillin Italia. «Le  Groupe Guillin in qualità di leader di mercato nel settore degli imballaggi per prodotti alimentari freschi, ha  avviato studi per la misurazione dell’impatto ambientale dei propri materiali, e continua a lavorare in  stretta partnership con i suoi clienti e stakeholder, per proporre nuove soluzioni in linea con le esigenze di  mercato e nel totale rispetto dei principi di ecosostenibilità ed economia circolare»

«Nel settore agroalimentare la sostenibilità e l’innovazione sono oggi elementi indispensabili per guidare la  transizione del comparto verso un sistema più trasparente, rispettoso della salute e dell’ambiente», ha  commentato Gianmarco Tammaro, sustainability manager di Gruppo Lactalis in Italia. «Per questo motivo,  da protagonisti del settore, ci impegniamo ogni giorno non soltanto a ridurre i nostri impatti, ma anche a  guidare l’intera filiera verso una crescita sostenibile e al contempo a creare una cultura più diffusa fino al  consumatore finale».

«Per le aziende italiane la trasformazione del proprio modello di business in chiave Esg è diventata imprescindibile, sia perché risponde alle attese dei consumatori, sia perché, per le aziende che sono inserite  in filiere produttive, risponde alle esigenze dei committenti chiamati a rendicontare sulla propria  sostenibilità e quella dell’intera supply chain», è la dichiarazione di Anne-Manuelle Gaillet, avvocato e partner dello Studio Pirola Pennuto Zei & Associati. «Si passa così da un approccio di mera “compliance” ad  obblighi normativi a quello della “convenienza” in termini di competitività, laddove la sostenibilità diventa  uno dei requisiti essenziali per entrare, o anche soltanto rimanere, in una filiera produttiva».














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