Ipcei sull’idrogeno: l’Ue destina un miliardo per l’Italia. Finanziate Ansaldo, Fincantieri, Iveco Italia, Alstom Ferroviaria, Enel e De Nora/Snam

Sarà realizzata una filiera della componentistica dedicata allo sviluppo di elettrolizzatori, celle combustibili, tecnologia per lo stoccaggio, trasmissione e distribuzione

Il primo Ipcei (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) sull’idrogeno è stato approvato dall’Unione Europea, che ha messo sul piatto 5,4 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, 1 miliardo dei quali destinati all’Italia.

Ansaldo, Fincantieri, Iveco Italia e Alstom Ferroviaria, fino a Enel e De Nora (in partnership con Snam) – oltre agli enti di ricerca Enea e Fondazione Bruno Kessler (FBK) – hanno presentato investimenti in ricerca e innovazione ritenuti a livello europeo di elevata qualità e pertanto considerati meritevoli di essere finanziati con una quota maggiore rispetto a quella destinata ad altre imprese europee. In particolare, verrà realizzata una filiera della componentistica dedicata allo sviluppo di elettrolizzatori, celle combustibili, tecnologia per lo stoccaggio, trasmissione e distribuzione dell’idrogeno, fino agli elementi da utilizzare nel settore dei trasporti.







Oltre alla validazione delle tecnologie in chiave pilota o dimostrativa, l’Ipcei Technology affronterà anche la sfida dello scale-up dei processi produttivi, tra cui la realizzazione di Gigafactory per la produzione di elettrolizzatori.

Questo progetto europeo – che attiverà anche 8,8 miliardi di euro di finanziamenti privati – rientra tra le principali iniziative promosse dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per favorire la creazione di una catena del valore basata sullo sviluppo dell’energia ad idrogeno, di particolare rilevanza per realizzare l’autonomia strategica dell’Europa. Si tratta infatti di un progetto che si pone l’obiettivo di contribuire in maniera decisiva allo sviluppo di fonti energetiche alternative necessarie per realizzare la decarbonizzazione delle filiere industriali, a partire da quelle legate alla mobilità.

«In questa sfida che si sta giocando a livello europeo, l’Italia può schierare in campo imprese ed enti di ricerca di eccellenza, con competenze e tecnologie all’avanguardia in grado di raccogliere le opportunità che provengono dallo sviluppo dell’idrogeno oltre a svolgere un ruolo centrale nel percorso di diversificazione energetica che si sta portando avanti», afferma Giorgetti.














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