Idc: l’intelligenza aziendale è la chiave per un business di successo

Secondo la società di analisi, entro il 2024 le aziende che non saranno in grado di controllare la crescita dei dati, la capacità di analisi e il proliferare di silos decisionali non saranno più in grado di trasformare la conoscenza in vantaggio competitivo

Che i dati siano uno degli asseti più importanti a disposizione delle aziende è ormai assodato, e il mercato delle soluzioni per l’analisi e la gestione delle informazioni continuerà a crescere con un tasso a due cifre, secondo Idc.

Le aziende puntano a essere più intelligenti e abilitare l’intelligenza aziendale, cioè la capacità di un’organizzazione di sintetizzare le informazioni di cui ha bisogno per apprendere, applicando la conoscenza risultante su larga scala. Nello specifico si intende:







  • La capacità di sintetizzare le informazioni è il processo di conversione dei dati in informazioni e poi in conoscenza.
  • La capacità di apprendere si riferisce alla consapevolezza e alla comprensione delle relazioni tra le varie informazioni e conoscenze precedentemente sviluppate, nonché la loro applicazione a un particolare problema.
  • L’applicazione della conoscenza su larga scala è il supporto decisionale a tutti i livelli aziendali, dai dirigenti ai lavoratori, fino alle macchine attraverso strumenti di automazione.

Per essere veramente intelligenti, le imprese devono sfruttare gli investimenti in tecnologia e concentrarsi sulle proprie risorse. Le imprese vincenti su questo fronte sono quelle in grado di apprendere continuamente e di adattarsi a questo apprendimento più velocemente dei concorrenti.

Gli ultimi studi condotti da Idc su migliaia di organizzazioni in tutto il mondo hanno evidenziato proprio questo. Dal 70% dei ceo nel 2020 si è passati all’83% del 2021 che esprime la necessità che le proprie organizzazioni siano maggiormente guidate dai dati. L’87% dei cxo in generale afferma che far diventare la propria un’impresa intelligente è oggi la loro priorità principale.

Secondo Idc, è molto importante per le aziende investire non solo nello sviluppo delle proprie capacità nei tre fronti sopra citati (capacità di sintesi, capacità di apprendimento e fornitura di conoscenza su larga scala). Data warehouse in cloud, reti di conoscenza e piattaforme di intelligenza artificiale sono per esempio alcune delle tecnologie che creano le fondamenta dell’intelligenza aziendale. Ma sarebbe un errore fermarsi qui. Le imprese devono anche sviluppare una cultura aziendale centrata sull’utilizzo dei dati, sulla collaborazione con i dati e sull’innovazione con i dati, rendendo questa cultura una componente della propria identità.

Che però sottolinea un problema: il maggior freno alle iniziative aziendali sui dati non è tecnologico ma, nel 90% dei casi culturale.

Entro il 2024, Idc prevede che le aziende che non saranno in grado di controllare la crescita dei dati, la capacità di analisi e il proliferare di silos decisionali sperimenteranno un raddoppio della povertà d’attenzione con l’incapacità di separare i segnali dal rumore, ovvero di apprendere e trasformare la conoscenza in un vantaggio competitivo.














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