Innovazione, internazionalizzazione, acquisizioni: Marposs punta al mezzo miliardo di fatturato

di Marco de' Francesco ♦︎ Macchine utensili 2/. La pandemia ha fatto calare di un quinto i ricavi del leader nelle applicazioni per il controllo dei processi delle macchine utensili. Ma il ceo Alessandro Strada rimane ottimista. La Marposs Digital Platform, per rilevare e misurare dati lungo l'intero processo produttivo, e la strategia di acquisizioni

Il ceo di Marposs Alessandro Strada

«L’obiettivo è portare il fatturato quasi a quota mezzo miliardo nel 2022». Parola di Alessandro Strada, ceo del gruppo Marposs di Bentivoglio (Bologna), che produce applicazioni per il controllo dei processi di una vasta gamma di macchine utensili, sistemi di misura di precisione di componenti meccanici a fine produzione e dispositivi per i “test di tenuta”, che servono per valutare se un certo prodotto ha delle perdite di aria o di altro gas. Marposs, che ha 3.500 dipendenti in 34 Paesi, nel 2020 ha perso un quinto delle revenue a causa della pandemia. Ciononostante, pensa di recuperare il gap già l’anno prossimo, per poi lanciarsi in una nuova fase di espansione. Un percorso studiato sulla scorta di una precisa strategia di crescita, che contempla due pillar.

Il primo è l’implementazione di soluzioni altamente innovative. Peraltro ha a che fare con Emo Milano 2021, uno dei principali appuntamenti espositivi per gli operatori dell’industria manifatturiera mondiale, che si terrà in Fiera dal 4 al 9 ottobre. Proprio in quella sede il gruppo presenterà la Marposs Digital Platform. Si tratta di un ventaglio di software che consentono all’azienda utente un monitoraggio serrato sui processi che integrano gli strumenti di misura di Marposs, nonché di inviare i dati ad un livello superiore, quello dell’Erp e del Mes, anche per operazioni di analytics finalizzate al miglioramento del prodotto. Fra le altre novità che saranno illustrate ad Emo, i dispositivi per l’ispezione di tenuta del pacco batterie delle green car, che avviene senza contatto, tramite degli spettrometri. Di recente, Marposs ha realizzato sistemi di controllo per gli accumulatori della Tesla.







Il secondo è legato alle acquisizioni. Marposs è un serial acquiror, con 28 takeover negli ultimi anni. Il gruppo integra nel proprio perimetro solo aziende “sane”, che realizzano prodotti complementari e strategici, quelli che consentono potenzialmente a Marposs di penetrare nuovi mercati. Ora il gruppo ha targetizzato nuovi comparti, come ad esempio il Bianco (elettrodomestici) l’elettro-mobilità, il settore dei controller di processo per i semiconduttori e il bio-medicale. Non è dietro l’angolo, invece, l’entrata in Borsa. Per Strada, questa può avvenire soltanto in correlazione all’acquisizione di una industria strategica di grandi dimensioni, operazione che richiederebbe l’accesso a risorse finanziarie straordinarie. Per ora, l’azienda-target non è stata neppure individuata. Tutto ciò secondo Strada, che abbiamo intervistato.

  

D: Qual è la più importante novità che porterete ad Emo?

Il ceo di Marposs Alessandro Strada

R: Ce n’è una in particolare, che in un certo senso riassume la visione di Marposs sul 4.0 che al contempo rappresenta il fil rouge tra le linee di prodotto e il controllo dei processi: si chiama Marposs Digital Platform.

 

D: Com’è nata e qual è la funzione di Marposs Digital Platform?

R: In un certo senso è l’evoluzione naturale e l’estensione del primo brevetto di Marposs: nel lontano 1952 Mario Possati (1922-1990) ebbe l’idea delle prime apparecchiature “in process” per il controllo dei pezzi durante la lavorazione di rettificatura, consentendo un miglioramento nella qualità e nella quantità dei beni prodotti dalle macchine utensili. Ora, grazie alla piattaforma, con i segnali generati dalle evoluzioni di quei prodotti è possibile l’acquisizione e gestione di dati che integrano i dispositivi di rilevamento, misurazione e test durante l’intero processo produttivo. Quest’ultimo, nella sua interezza, è oggetto del monitoraggio; e di quest’ultimo si possono prevedere i cambiamenti, anche al fine di evitare fermi e guasti.

 

D: E cosa significa 4.0 per Marposs?

R: Da una parte, come si è detto, consentire alle aziende che utilizzano la nostra piattaforma di ampliare il monitoraggio in varie fasi del processo; dall’altra di inviare i dati raccolti ad un livello superiore, quello dell’Erp, il software pianificatore delle risorse di impresa, e quello del Mes, che realizza il collegamento diretto ai macchinari, e che pertanto consente l’allineamento della produzione e dell’intero sistema qualità e compliance dell’azienda.

 

D: Quale vantaggio si ottiene inviando i dati ad un livello superiore, all’Erp e al Mes?

Marposs Digital Platform. Si tratta di un ventaglio di software che consentono all’azienda utente un monitoraggio serrato sui processi che integrano gli strumenti di misura di Marposs, nonché di inviare i dati ad un livello superiore, quello dell’Erp e del Mes, anche per operazioni di analytics finalizzate al miglioramento del prodotto

R: La convergenza tra la rete industriale (Ot), grazie alla quale un’azienda può gestire l’attività una pluralità di macchinari, e quella It, che serve a memorizzare, recuperare, trasmettere e manipolare dati. È un tema di primaria importanza, perché questa integrazione consente il controllo effettivo e puntuale della produzione.

 

D: Quali sono gli altri vantaggi della piattaforma per le aziende clienti? E quali per Marposs?

R: La piattaforma consiste in un portafoglio di prodotti software che si ottengono su licenza. Grazie a questi i clienti possono svolgere operazioni di data analytics, e quindi estrarre informazioni per migliorare il prodotto. Quanto a noi, l’analisi dei dati e i servizi che possiamo fornire tramite la platform sono molto rilevanti in termini di fidelizzazione delle aziende.

 

D: Che genere di prodotti realizza la Marposs?

R: Anzitutto, fornisce applicazioni (che rappresentano circa il 60% del fatturato) per misura e controllo di processo di una vasta gamma di macchine utensili, che comprende rettificatrici, macchine ad asportazione, quelle per stampaggi e presse, e molte altre. Ad esempio, soluzioni di misura per cicli di tornitura, o altrimenti sistemi di ispezione pezzo per centri di fresatura. E poi, i prodotti che controllano i pezzi alla fine della lavorazione certificandone la conformità al progetto. Ad esempio, Marposs fornisce macchine automatiche per l’ispezione di componenti quali: alberi, anelli, dischi, componenti di alloggiamenti, bielle, giunti omocinetici, ingranaggi e altro. Infine strumenti per i test di tenuta, per verificare la presenza di perdite di aria o di altri gas. A complemento di queste ultime aggiungiamo anche macchine di assemblaggio delle parti oggetto del controllo.

 

D: Quali altre novità porterete ad Emo?

Optoflash, sistema ottico di misurasoluzioni di misura flessibile e facilmente configurabile in tempo reale, pensato per applicazioni nei settori automotive, aerospaziale e biomedicale

R: Oltre alle ultime evoluzioni delle nostre applicazioni per Macchina Utensile, mostreremo strumentazioni per il controllo di tenuta del pacco batterie e di elementi di Fuel-Cell delle green car, che contiene moduli che a loro volta includono celle. Il monitoraggio riguarda tutti e tre i livelli, si riferisce a perdite di aria o di elio e viene effettuato tramite degli spettrometri, e quindi senza contatto. Poi, apparecchi simili ma che ispezionano pile per i consumer, quelle piccole e tonde. Ancora, dispositivi in grado di acquisire parametri relativi al funzionamento dei motori elettrici. Infine, l’azienda coglierà l’occasione per mostrare le sue soluzioni di misura ottica, OptoQuick e Optoflash, veloci, flessibili e facilmente configurabili in tempo reale, pensate per applicazioni nei settori automotive, aerospaziale e biomedicale.

 

D: Qual è la strategia di crescita di Marposs?

R: La strategia si fonda sulla combinazione “armoniosa” equilibrata della crescita organica, fondata sulla ricerca e lo sviluppo, e quindi sull’implementazione di nuove tecnologie, con quella legata alle acquisizioni. Noi compriamo soltanto società “sane”, con il bilancio a posto; cerchiamo quelle che realizzano prodotti complementari a quelli che realizziamo e strategici, che ci permettano cioè di penetrare nuovi mercati: e quindi l’elettro-mobilità, il settore di controllo di processo per i semiconduttori, il medicale, il “Bianco” (gli elettrodomestici) e l’aeronautico. Dunque, i takeover rispondono ad un preciso disegno di diversificazione, intrapreso diversi anni fa. Tutte e 28 le società che in questi anni sono entrate nel nostro Gruppo si sono integrate sfruttando le sinergie con la nostra rete di vendita.

 

D: Marposs intende acquisire altre società?

R: Sì, nel bio-medicale e nel settore dei controller per i semiconduttori Ci stiamo focalizzando su alcuni potenziali obiettivi nei settori di controllo di processo dei semiconduttori, nel settore EV+Energia e nel biomedicale.

 

D: Dunque Marposs guarda anche al settore biomedicale. Che cosa intende realizzare in questo comparto?

optoquick, sistema ottico di misura

R: Per noi il biomedicale è un settore di grande rilievo, in crescita costante – in assoluto e per Marposs, quanto a vendite. Cosa facciamo, dunque, per il comparto? Anche le viti per le protesi dentali hanno grandezze e caratteristiche che vanno misurate. Anche delle sacche ematiche e dei sistemi di dialisi si può stimare la tenuta; e ciò si può fare, oggi, con le tecnologie che non prevedono il contatto, quelle di cui abbiamo parlato prima. Noi abbiamo acquisito un’azienda, la Tecna di Mirandola (Modena) che è specializzata in questi prodotti.

 

D: Qual è il significato dell’acquisizione di Edc (Electrical Dynamic Company) di Milano, che realizza sistemi di collaudo per motori elettrici?

R: Il controllo funzionale dei rotori è molto importante nel Bianco, settore che come si è detto è al centro dell’interesse di Marposs. Edc ci permette di entrare nell’area dell’ispezione e controllo dei parametri elettrici dei motori elettrici, area fondamentale per il settore EV, ma anche per i settori industriali dove sono utilizzati: grandi e piccoli elettrodomestici ed automazione industriale. Edc è il nostro biglietto da visita per penetrare il mondo degli elettrodomestici.

 

D: Quali sono gli obiettivi di fatturato per l’anno in corso e per il prossimo?

Ricostruzione 3D con sistema laser. Marposs, che ha 3.500 dipendenti in 34 Paesi, nel 2020 ha perso un quinto delle revenue a causa della pandemia. Ciononostante, pensa di recuperare il gap già l’anno prossimo, per poi lanciarsi in una nuova fase di espansione

R: Nel 2020 il fatturato di Marposs ha seguito la parabola di quello della manifattura, a causa dell’interruzione delle filiere e della difficoltà sperimentate dai settori di riferimento (nel caso di Marposs, macchine utensili, automotive, aeronautica e altri): le revenue sono scese a quota 380 milioni con un calo del 20% rispetto ai 485 del 2019. Ora nell’anno in corso prevediamo una discreta crescita, che riporterà il fatturato sulla soglia dei 430 milioni. La vera crescita si svilupperà nel 2022, con un turnover di 485 milioni. Il 2020 è stato un anno difficile per tutto il settore industriale a cui ci rivolgiamo e per noi ha rappresentato un calo di poco superiore al 20% rispetto al 2019, dove il fatturato si è attestato sui 485 milioni. Abbiamo però registrato una tenuta dei nuovi settori con volumi in leggera crescita. Per il 2021 segnaliamo una prima ripresa intorno a +15% . Il nostro obiettivo è di tornare ai valori pre Covid nel 2022,  e riprendere il percorso di crescita per superare i 500 MEuro. Sarà quella la vera piattaforma dalla quale ripartire con slancio, e riprendere il largo, per così dire. Va peraltro sottolineato che, nonostante il Covid-19, i nostri prodotti per l’EV (electric vehicles) e per l’energia hanno venduto bene, e anche quelli per smartphone, tablet e laptop. Un buon segno.

 

D: Si sta realizzando, in Emilia, la E Valley, il polo produttivo di auto elettriche di alta gamma; con Silk Ev, società internazionale di ingegneria e design automotive, e Faw, uno dei maggiori produttori automobilistici cinesi. Quale sarà il ruolo di Marposs?

R: Ci attendiamo di essere parte integrante del nuovo tessuto produttivo come fornitori di tecnologie di controllo del processo. Per noi è un’opportunità di rilievo: vogliamo essere partner strategici delle aziende che faranno parte del polo. Noi siamo pronti a questa sfida, e anzi ci sentiamo già “a bordo”.

 

D: Marposs ha concentrato molti dei propri investimenti nel settore dell’elettrificazione. Qual è attualmente la quota di fatturato che ottenete grazie ai dispositivi di controllo per questo comparto?  

Ricostruzione 3D con sistema laser. Marposs è un serial acquiror, con 28 takeover negli ultimi anni. Il gruppo integra nel proprio perimetro solo aziende “sane”, che realizzano prodotti complementari e strategici, quelli che consentono potenzialmente a Marposs di penetrare nuovi mercati. Ora il

R: Il 10% circa. Ma siamo assolutamente convinti che investire in questo settore convenga. Tra pochi anni, si assisterà ad un vero e proprio Boom.

 

D: Marposs è un’azienda familiare, ma di recente ha reso noto che un’entrata in Borsa non è impossibile. Quali sono le condizioni? Pensa che l’entrata in Borsa avverrà a breve, medio, o lungo termine?

R: Per noi l’entrata in Borsa è un’operazione con un significato industriale, non quindi meramente finanziario. In altre parole, potrebbe verificarsi solo nel caso in cui dovessimo fare un’acquisizione strategica così importante da richiedere l’intervento di capitale di mercato. Per adesso, abbiamo sempre gestito con le nostre risorse tutti i takeover; e non abbiamo ancora identificato un’impresa la cui rilevanza ci imponga di passare per Piazza Affari. Mettiamola così: non è impossibile, ma la questione non è all’ordine del giorno.

[Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 6 ottobre 2021]














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