Basta con le complicazioni! Bisogna semplificare tutto con l’IA. Parola di Cisco

di Alberto Falchi ♦︎ Purposeful Innovation: innovazione con uno scopo. Questa la filosofia del colosso dell'IT che sta integrando l'IA in tutti i processi per snellire i processi e ridurre i rischi informatici. Con Cisco Secure Access: connessione ai sistemi aziendali con un clic, seguendo il percorso di rete più sicuro per ogni situazione. Panoptica: protezione end-to-end per gli ambienti cloud native. L'introduzione dell'IA generativa in Webex, per riassumere riunioni e chiamate di assistenza. La nuova Room Bar Pro per le riunioni ibride. L'applicazione Webex sbarca sulle vetture di Audi (e non solo). Tutte le novità presentate a Cisco Live 2023

La tecnologia sta diventando complessa, troppo complessa e Cisco si è posta un obiettivo: semplificarne al massimo l’utilizzo, per tutte le funzioni aziendali. Lo strumento per raggiungere l’obiettivo è l’intelligenza artificiale. La causa della crescente complessità è da cercare nel crescente numero di tecnologie e piattaforme utilizzate dalle imprese, come cloud, IoT, 5G, ma anche dei cambiamenti nell’approccio al lavoro, in particolare lo smart working, che hanno trasformando velocemente il modo di comunicare. Oggi ci si trova a operare con svariate piattaforme, sia in ufficio sia in mobilità, con un’esperienza profondamente differente, che rischiano di minare la produttività e di aprire falle di sicurezza. Cisco vuole ripensare questo approccio. «Oggi presentiamo la nostra visione e i primi passi di un percorso che eliminerà la complessità dal networking e permetterà di connettere in modo sicuro il mondo», afferma Jonathan Davidson, executive vice president e general manager di Cisco Networking in apertura di Cisco Live 2023. L’obiettivo è «per far convergere campus e branch, data center, computing, IoT, SD- Wan e per ottimizzare i risultati, usando una sola piattaforma di rete con cui offrire esperienze unificate».

E proprio nell’ottica della semplificazione vanno le novità presentate durante l’evento. Fra queste Cisco Secure Access, per consentire l’accesso one click alla rete aziendale, ovunque ci si trovi; Cisco Networking Cloud, piattaforma per la gestione della rete progettata per ottimizzare le prestazioni abbattendo i silos e riducendo il carico di lavoro dei team IT. Semplificata anche la sicurezza con Panoptica, una soluzione per la protezione end-to-end degli ambienti cloud-native. Novità anche nell’ambito Collaboration, con Webex che verrà potenziato con funzionalità di intelligenza artificiale, andando così a colmare il gap che lo separava dalle più recenti versioni di Microsoft Teams sotto questo profilo. E sbarcherà anche sulle auto: per ora su Audi, ma a breve l’ecosistema si aprirà anche ad altri carmaker.







Purposeful Innovation: innovazione con uno scopo

L’approccio tradizionale all’innovazione è un processo lineare che può essere riassunto in tre passaggi: evoluzioni strategiche del prodotto, miglioramenti qualitativi e infine aggiunta di nuove funzionalità. Questa modalità di sviluppo funziona molto bene con prodotti a sé stanti, ma oggi «dobbiamo comprendere che quello che facciamo deve essere adottato con semplicità, sia dagli end user sia dai team IT», spiega Gordon Thomson, vp technology acceleration Emea e vp service provider Emea di Cisco.

Il modello di purposeful innovation di Cisco ruota attorno a cinque abilitatori

Per questo il colosso del networking ha sviluppato il concetto di Purpose Innovation Environment, che fa leva su cinque abilitatori: sostenibilità, scalabilità, approfondimento, sicurezza e, infine, semplicità. «L’idea è di avere sinergia fra i prodotti, così da raccogliere più dati che possano alimentare i sistemi di IA», prosegue Thomson. Sarà proprio l’intelligenza artificiale a garantire la semplicità, prendendo le migliori decisioni al posto dell’utente.

Cisco Secure Access: meno decisioni per migliorare la cybersecurity

Uno degli ambiti su cui sta concentrando la propria attenzione Cisco è quello della cybersecurity, che è oggi un tema cruciale. Complice anche la diffusione del lavoro ibrido e da remoto, che ha allargato enormemente il perimetro da difendere, rendendo dura la vita degli esperti di sicurezza. Tipicamente, quando ci si deve connettere a dati o applicazioni aziendali, gli utenti si trovano a dover scegliere il percorso più adatto: diretto, nel caso ci si trovi all’interno della sede, o tramite Vpn/Ztna (Zero trust network access) quando ci si trova a casa o in mobilità. Scelte che, oltre a far perdere tempo, possono portare a errori umani.

Cisco Secure Access semplifica gli accessi e potenzia la sicurezza evitando di delegare agli utenti scelte che possono essere prese autonomamente

«Dobbiamo fare noi le scelte per gli utenti, scelte che devono essere sicure», afferma Thomson. E Cisco Secure Access va proprio in questa direzione: eliminare le decisioni non necessarie. All’utente basterà un clic e Cisco Secure Access valuterà a seconda della sua posizione e dell’applicazione cui deve accedere qual è il percorso ideale, quello più sicuro in ogni contesto, che ci si trovi in ufficio, a casa propria o connessi tramite la rete Wi-Fi uno locale pubblico.

«Con Cisco Secure Access, stiamo eliminando il peso dall’utente e fornendo un’esperienza superiore con un accesso senza attriti a tutte le applicazioni, non solo alcune, per consentire un lavoro ibrido sicuro», dice Jeetu Patel, executive vp e general manager of Security and Collaboration di Cisco. A prendere le decisioni sarà quindi l’IA, che supporterà sia gli utenti sia i team dedicati alla sicurezza. Perché l’IA si occuperà anche di aiutare gli esperti di cybersecurity ad automatizzare una serie di operazioni e verificare che tutto sia configurato correttamente. Creando e implementando le regole dei firewall e integrando policy consistenti su tutti i sistemi aziendali. Policy che, al contrario di quelle messe in piedi manualmente dagli amministratori, «non si limiteranno a essere integrate in maniera statica in un firewall, ma verranno adeguate alla situazione».

Cisco Secure DDoS Edge Protection in azione: la soluzione è in grado di mitigare gli ettacchi di tipo DDoS, che cercano di rendere inaccessibili siti e servizi inondandoli di richieste

Secondo Thomson, Cisco si trova in una posizione privilegiata per offrire strumenti di sicurezza che fanno leva sull’IA: la piattaforma Xdr dell’azienda «raccoglie più dati di qualsiasi altra soluzione di sicurezza sul mercato», afferma il manager.

Panoptica: protezione end-to-end per gli ambienti cloud native

Dashboard d iCisco Panoptica

Panoptica è una soluzione di Cisco progettata per garantire la sicurezza delle applicazioni cloud native. Uno strumento che attualmente è in grado di proteggere i carichi di lavoro, ma che nell’autunno del 2023 verrà aggiornata con la funzionalità Cloud Security Posture Management. Quest’ultima si occuperà di monitorare costantemente le risorse disponibili, garantendo visibilità sulle applicazioni cloud, incluse quelle containerizzate in cluster Kubernetes, le API, gli ambienti serverless. Consente di dare priorità ai rischi aziendali, grazie a un motore che analizza i percorsi di attacco e ne fornisce un’analisi grafica, così da semplificare l’identificazione dei potenziali rischi negli ambienti cloud e correggerli.

Sicurezza su cloud pubblico e privato con Cisco Multicloud Defense

Cisco Multicloud Defense è una soluzione che Cisco ha integrato nel proprio portfolio in seguito all’acquisizione di Valtix, perfezionata nel marzo 2023. A tutti gli effetti, si tratta di un firewall evoluto, in grado di proteggere sia cloud pubblici sia privati, ed erogato in modalità SaaS. Anche in questo caso, la parola d’ordine è semplicità, e Cisco Multicloud Defense si distingue per la possibilità di applicare a tutti gli asset cloud le policy di sicurezza da un unico pannelli di controllo. Supporta i principali hyperscaler (Oracle, Azure, AWS, Google Cloud) e i cloud privati ed include strumenti di automazione e orchestrazione che aiuteranno i responsabili della sicurezza a concentrarsi più sulle attività a valore aggiungo che sulla definizione e applicazione delle policy nei vari ambienti.

Semplificare la collaborazione: l’IA generativa arriva su Webex

Cisco Webex è stata una delle prime piattaforme per la videocomunicazione, ed è disponibile sul mercato da molto tempo prima di Zoom e Microsoft Teams. Queste ultime, però, sono state caratterizzate da un’evoluzione più rapida e già da qualche tempo integrano funzionalità basate sull’IA generativa. Webex ancora ne è privo, ma è solo questione di tempo: a breve, infatti, la piattaforma di video collaboration di Cisco sarà arricchita da nuove funzioni, a partire dai “riassunti intelligenti”: i meeting Webex e le videocall di Vidcast (applicazione per la messaggistica video) genereranno automaticamente riassunti delle riunioni, sottolineando quando emerso e i task eventualmente assegnati a ogni partecipante.

Grazie ai nuovi strumenti di IA generativa anche Webex è in grado di riassumere quanto detto durante un meeting ed effettuare trascrizioni automatiche

I riassunti intelligente saranno integrati anche in Webex Contact Center, semplificando notevolmente il lavoro degli operatori e migliorando l’esperienza degli utenti finali. Un esempio è il caso di una richiesta di assistenza che non riesce a essere gestita da un chatbot: quando l’intervento verrà passato a un operatore umano, quest’ultimo potrà contare su un riassunto di quanto emerso fino a quel momento, evitando al cliente di dover spiegare un’ulteriore volta le difficoltà che sta incontrando.

Riunioni ibride: arriva Room Bar Pro

Room Bar Pro di Cisco

Le soluzioni hardware di Cisco per le videoconferenze e le riunioni a distanza sono storicamente dedicate a sale riunioni di grandi dimensioni. Mancava un prodotto destinate a sale più piccole, ma il gap è colmato da Room Bar Pro, una nuova soluzione che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale. Integra due videocamere da 48 MP motorizzate, in grado di mettere a fuoco due aree separate contemporaneamente e di gestire una sorta di regia automatica. A seconda delle situazioni, Room Bar Pro valuterà se inquadrare tutti i presenti o zoomare su chi sta parlando in quel momento.

Curiosamente, non si tratta di un dispositivo compatibile solamente con le soluzioni di Cisco: entro luglio il prodotto verrà infatti certificato per l’uso con Microsoft Teams. Può sembrare un controsenso supportare anche le piattaforme della concorrenza, ma come spiega Thomson, oggi è impossibile pensare di legarsi a una singola piattaforma: quando si comunica con partner e clienti non sempre si può imporre la propria soluzione.

Il lavoro ibrido anche in auto. Con Audi e non solo

Fare un meeting dall’auto? Si, e senza bisogno di usare lo smartphone. Sarà possibile farlo a partire dal 2024, almeno acquistando degli specifici modelli di Audi (Audi A4, A5, Q5, A6, A7, A8, Q8 e-tron and e-tron GT). Cisco ha siglato una collaborazione con il costruttore tedesco per integrare Webex nel sistema di infotainment. Quando sarà disponibile, l’applicazione potrà essere scaricata dall’Audi Application Store integrato nel sistema del veicolo. Per questioni di sicurezza, il video verrà disabilitato se l’auto è in movimento, e in queste situazioni funzionerà solamente l’audio. Anche questa app sfrutterà l’intelligenza artificiale per rimuovere i rumori di fondo e ottimizzare la voce, dettagli fondamentali quando si guida in mezzo al e in futuro il sistema sarà disponibile anche su vetture prodotte da Ford, Mercedes, Volkswagen.

Webex sarà inizialmente disponibile su alcuni modelli di Audi, ma Cisco la integrerà anche in vetture di altri produttori

La sostenibilità secondo Cisco

Webex Control Hub è la piattaforma di Cisco per la gestione centralizzata dell’organizzazione, degli utenti, l’assegnazione di servizi, la visualizzazione di analisi di utilizzo e non solo.  Può essere configurata per spegnere i dispositivi non più utili dopo l’orario di lavoro, a partire dagli schermi per il digital signage, ma anche per gestire in maniera più intelligente i sistemi di condizionamento degli uffici, ottimizzandone le prestazioni in base al numero di persone presenti all’interno della stanza e alla temperatura del locale rilevata dai sensori. La soluzione è stata aggiornata introducendo nuovi strumenti per misurare le emissioni dei dispositivi per la collaborazione di Cisco, oltre che per valutare le emissioni del data center utilizzato per meeting, messaggistica e chiamate, così da avere uno spaccato più preciso, e in tempo reale, delle emissioni di CO2 in atmosfera.

Attenzione anche ai dispositivi di networking per i data center. Cisco integrerà gli iPdu (integrated power distribution unit) di Panduit nella Cisco Nexus Dashboard, così da poter avere visibilità in tempo reale sui consumi energetici e sui relativi costi. La collaborazione con Vertiv, invece, ha consentito a Cisco di integrare nella Nexus Dashboard anche i dati relativi alla temperatura del data center, così da poter ottimizzare le prestazioni del sistema di raffreddamento dei server.














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