Ima, ricavi +1,5% (a 1,01 miliardi di euro) nei primi nove mesi del 2019

È il business Tea, Food & Other a far da traino al Gruppo guidato da Alberto Vacchi. In flessione il segmento Tabacco. L'azienda stima 2019 in crescita

La macchina per il confezionamento di cialde per caffè di Ima

«I primi nove mesi si chiudono con un incremento dei ricavi, dell’utile prima delle imposte e del portafoglio ordini. L’andamento dei margini risente della contrazione del business Tabacco non interamente compensata dal miglioramento degli altri business. Le numerose trattative in fase di finalizzazione nelle varie aree di business ci permettono di guardare con fiducia all’andamento del Gruppo nell’esercizio in corso».

È con queste parole che Alberto Vacchi, presidente e ad di Ima – azienda specializzata nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti – commenta i risultati economici dell’azienda al 30 settembre 2019.







Il Gruppo ha chiuso i primi nove mesi di quest’anno con ricavi consolidati a 1,01 miliardi di euro, evidenziando una crescita dell’1,5% rispetto ai 993,8 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno.

L’Ebitda è sceso a 126,2 milioni di euro, contro i 141,3 milioni al 30 settembre 2018, mentre e l’Ebit si attesta a 71,9 milioni di euro (110,3 milioni nello stesso periodo dello scorso anno). L’utile ante imposte è salito a 118,6 milioni di euro, contro i 116,9 milioni al 30 settembre 2018.

In crescita il comparto business Tea, Food & Other, mentre registra una felssione il segmento Tabacco, ia seguito della minore consistenza del portafoglio ordini ad inizio anno. I risultati dei primi nove mesi del 2019 includono il contributo delle neo acquisite Spreafico, Tecmar, Atop e Perfect Pack. Nei primi nove mesi del 2019, tali società hanno generato complessivamente ricavi per 25,9 milioni di euro e un Ebitda ante oneri non ricorrenti pari a 9,2 milioni di euro.

«Le numerose trattative in fase di finalizzazione nelle varie aree di business ci permettono di guardare con fiducia all’andamento del Gruppo nell’esercizio in corso – afferma Vacchi – Gli investimenti che abbiamo effettuato nell’innovazione di prodotto, con una focalizzazione sul programma Ima Digital, e in acquisizioni strategiche, come quella di Atop, contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di crescita stimati per fine 2019».

L’indebitamento finanziario netto del Gruppo Ima al 30 settembre 2019 è pari a 769,3 milioni di euro, in aumento rispetto ai 358,3 milioni registrati lo stesso periodo dello scorso anno, al netto dell’esborso per acquisizione partecipazioni pari a 281,6 milioni di euro. Tale dato risulta in aumento di 152,6 milioni di euro per effetto dell’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 16, in vigore dall’1 gennaio 2019. Si prevede che nell’ultimo trimestre la posizione finanziaria netta migliori sensibilmente.

«L’elevata consistenza del portafoglio ordini consolidato al 30 settembre e l’andamento degli ordinativi, in miglioramento nel mese di ottobre – conclude Vacchi – ci consentono di confermare le stime già annunciate per un 2019 in crescita, con buone prospettive anche per il 2020, anno che vedrà il consolidamento di Ima Nop (No Plastic) al servizio del packaging che impiega nuovi materiali ecocompatibili».

Per l’esercizio 2019, se le condizioni attuali troveranno conferma nei prossimi mesi, il Gruppo stima ricavi superiori a 1,6 miliardi di euro e un margine operativo lordo pari a circa 290 milioni di euro includendo gli effetti del nuovo principio contabile Ifrs 16, in vigore dall’1 gennaio 2019, con un significativo incremento dell’utile netto rispetto all’esercizio 2018.














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