Il target 2020 di Dell Technologies Italia: 7.000 pmi clienti

di Marco de' Francesco ♦︎ Dopo aver consolidato l'acquisizione di Emc, la società fondata dal ceo Michael Dell punta sempre di più al target enterprise. Da raggiungere con It as a service, sistemi iperconvergenti, hybrid cloud

Dopo l’integrazione di Emc, Dell guarda con un interesse sempre più forte al target enterprise. Che in Italia significa poche grandi imprese (a questo proposito, è recente la notizia del megadeal con Eni per il supercomputer industriale Hpc5) e migliaia di pmi. Per l’anno prossimo, il target è di raggiungere almeno 7.000 imprese con meno di 500 dipendenti. Ma come fare, visto che le piccole aziende faticano a sostituire in tempi brevi i sistemi It? Certo, gli imprenditori sono consapevoli della necessità di rivedere il modello di business per continuare a esistere. Ma per farlo occorre dotarsi di infrastrutture avanzate, sulle quali trasferire, anche, i dati critici contenuti nei vecchi apparati legacy. Servono capitali, insomma. E le pmi non ne hanno sempre tanti da spendere. Una soluzione è l’It-as-a-service: la tecnologia viene “consegnata” dall’azienda fornitrice come una merce, nel senso che la delivery riguarda l’esatta “quantità” di hardware, software e supporto di cui l’impresa utente ha bisogno. Ciò avviene dietro corresponsione di tariffe periodiche.

 







It-as a service e Mat

Michael Dell, fondatore e ceo di Dell

Ma non c’è solo l’It-as-a-service. L’altra leva della multinazionale fondata da Michael Dell è la metodologia che riguarda questa trasformazione: si chiama Mat e sta per modernize infrastructureautomate service delivery and transform It operations. Anzitutto, per Dell Technologies le imprese devono dotarsi di sistemi convergenti o iperconvergenti, che focalizzando in un solo luogo storage e elaborazione It e altre risorse rendono le operazioni più efficienti. Quanto al secondo step, la multinazionale promuove l’Hybrid cloud che, unificando edge, private e public cloud, consente l’orchestrazione della delivery dei servizi It risparmiando sui costi. Infine, la modifica del modello operativo It si può realizzare, ad esempio, introducendo il digital product development, un processo di sviluppo dei prodotti digitali. Se questo funziona, può essere riutilizzato per altri prodotti, accorciando il time to market. Ne abbiamo parlato con il VP e general manager commercial sales Dell Technologies Italia Filippo Ligresti.

         

Gli obiettivi “italiani” di Dell Technologies: focus su Pmi e Pa

Filippo Ligresti, VP e general manager commercial sales Dell Technologies Italia

Per raggiungere il target di settimila pmi di cui dicevamo all’inizio, Dell Technologies Italia sta potenziando la propria organizzazione commerciale. Ai 750 dipendenti che la multinazionale di Round Rock ha in Italia, se ne aggiungeranno presto altri 50. Le selezioni sono in corso. Non si ricercano solo ingegneri, fa sapere Ligresti, ma anche matematici, architetti, economisti, e in generale chiunque disponga di competenze e interessi in materie scientifiche e tecnologiche. «Vogliamo tutti a bordo già a gennaio 2020, visto che il nostro anno fiscale inizia a febbraio». La filiale italiana, secondo Ligresti, ha un fatturato importante, «attorno all’1% di quello globale della multinazionale texana», che invece nel 2019 ha raggiunto quota 90 miliardi di dollari: e investe tre o quattro milioni all’anno per allargare il proprio mercato nel Belpaese. Va sottolineato che una delle caratteristiche di Dell Technologies, anche a livello globale, è la focalizzazione sulle Pmi. Per Ligresti, «è parte di una storica strategia dell’azienda». Altro obiettivo è «il programma per la pubblica amministrazione: anche i plessi scolastici, le municipalità, e le Usl di una certa dimensione hanno bisogno di trasformazione, e noi siamo in grado di rispondere alle loro esigenze».

 

 

La It transformation per rivedere il proprio modello di business

Tecnologia Dell

Il punto di partenza è che oggi il digitale “obbliga” le aziende a rivedere il proprio modello di business. Per progredire, o per resistere, le imprese sono tenute ad immaginare nuove modalità per fare le cose. I casi più evidenti sono noti a tutti: Uber e AirB&B hanno reinterpretato, grazie alle moderne tecnologie, gli antichi mestieri del tassista e dell’albergatore, senza peraltro possedere gli strumenti tipici dell’attività. Per Ligresti, però, in tutti i casi di successo di reinvenzione di un business c’è un comune denominatore: «La giusta infrastruttura informatica». Ma Uber e AirB&B non sono due Pmi: sono anzi due colossi da tre miliardi di dollari ciascuno di fatturato. Inoltre, sono imprese giovani, con circa dieci anni di attività alle spalle. La maggior parte delle aziende, invece, non ha la possibilità di sostituire di colpo tutti i sistemi legacy esistenti, e di acquistare modelli convergenti o iperconvergenti, o ancora storage basato su all-flash e cloud ibrido. Inoltre, gli apparati tradizionali ospitano i dati critici, e quindi non possono essere trasformati dall’oggi al domani. Secondo l’azienda, invece, la It Transformation offre un percorso chiaro: quello dellIt-as-a-service, che consente alle aziende di innovare in modo agile. Ma che significa, propriamente, It-as-a-service? La tecnologia viene “consegnata” dall’azienda fornitrice come se si trattasse di una merce: la delivery riguarda l’esatta “quantità” di hardware, software e supporto di cui l’azienda ha bisogno; e cioè di tutte le tecnologie per scambiare, creare, utilizzare e archiviare informazioni. In genere questo avviene dietro la corresponsione di una tariffa periodica. I vantaggi di questo modello sono diversi: la scalabilità, il monitoraggio continuo dei servizi, il supporto tecnico, gli aggiornamenti, le garanzie ma soprattutto la ricorrenza della spesa e la riduzione al minimo dell’investimento iniziale. Dell Financial Services dispone di diverse soluzioni: flexible leasing, pay as You grow, provision and pay e altre. In concreto, l’offerta di Dell Technologies per le Pmi si declina in soluzioni tecnologiche (hardware), strumenti software, e in una particolare metodologia per la trasformazione del’IT, la Mat (modernize infrastructureautomate service delivery and transform It operations).

 

Modernizzare l’infrastruttura: soluzioni convergenti e iperconvergenti

Tecnologia Dell

Le soluzioni convergenti sono modelli hardware-definited studiati per superare le strutture a silos che separano storage e elaborazione It. Riuniscono l’uno e le altre in un pacchetto prefigurato. Tecnicamente, sono in grado di garantire un maggior controllo sul sistema, la scalabilità dello storage, una risposta più rapida dell’It e una gestione più semplice dell’infrastruttura. VxBlock 1000, ad esempio, oltre agli elementi citati integra la protezione dei dati e altre funzioni come il networking, tutte supportate dalla virtualizzazione VMware. Ma cos’è la virtualizzazione? Normalmente le aziende, di fronte alla domanda elevata di elaborazione It e di storage, la distribuiscono in più server, con alti costi operativi e inefficienze. Si può invece utilizzare il software per simulare le funzionalità hardware, dando vita ad un sistema virtuale su un unico server, con economie di scala. Tornando a VXBlock 1000, secondo l’azienda rende del 66% le operazioni It più efficienti; comporta una riduzione del 99% dei downtime non pianificati e aumenta la velocità degli aggiornamenti di sei volte. Fra le aziende che ora dispongono di VXBlock 1000, la società di costruzioni americana Cianbro Corporation. Per Ryan Deppe, network operations supervisor dell’impresa, «utilizzando VXBlock per trasformare il nostro data center, ora abbiamo la possibilità di implementare soluzioni in poche ore invece che in settimane». 

Dell Technologies dispone anche di Dell Emc Ready Stack, e cioè di un portafoglio di progettazioni convalidate che consentono di creare una infrastruttura convergente personalizzata utilizzando componenti di Dell Emc. Emc era una grossa azienda di Hopkinton (Massachussetts), già parte di S&p 500; occupava la 152esima posizione nella classifica Fortune 500. Produceva infrastrutture It per lo storage, per la virtualizzazione e per la business intelligence. Nel 2015 è stata acquisita da Dell per la cifra monstre di 67 miliardi di dollari: da questa operazione è nata Dell Technologies. Ci sono poi le soluzioni iper-convergenti. L’iperconvergenza è, in parole semplici, un’architettura software in cui confluiscono risorse di storage, di calcolo, di virtualizzazione e di networking. La differenza con la comune convergenza è che le attività vengono, in un certo senso, separate dall’hardware, e fatte convogliare in un unico contesto: un ambiente virtualizzato chiavi in mano che viene gestito da una sola interfaccia semplice e intuitiva. Il “nodo” che riunisce tutte queste risorse viene detto appliance. I sistemi iperconvergenti dispongono peraltro dell’intelligenza del mondo software-defined, e pertanto sono in grado di accelerare l’esecuzione di attività di storage e di elaborazione dei dati. Tra le soluzioni iperconvergenti, VxRail, basato sulle piattaforme server Dell Emc; consente l’adozione del cloud VMware (già citato in tema di virtualizzazione). Secondo l’azienda, VxRail velocizza la delivery dei servizi del 56%, e rende i team It più efficienti del 60%.  

 

L’automazione della delivery dei servizi (con il cloud ibrido)

Quanto al secondo punto dellMat, secondo Dell Technologies le aziende moderne fanno affidamento sul cloud ibrido per accelerare l’offerta di servizi per il business. L’hybrid cloud è un ambiente che utilizza cloud pubblico, quello privato e soluzioni di terze parti. Si può definire, grazie al software, la giusta ricetta, la combinazione nell’uso più conveniente dell’uno o dell’altro, con una gestione molto flessibile delle risorse. Esattamente, l’offerta di Dell Technologies è quella di un cloud ibrido in grado di eliminare i silos operativi grazie a appositi strumenti di gestione dei servizi, governance, sicurezza, automazione e orchestration; i costi sarebbero fino al 52% più bassi della media. Peraltro le soluzioni di Dell Technologies consentono di estendere l’ambiente ibrido all’ecosistema di provider più grande del mondo, quello che contempla Aws, Azure e Google Cloud Platform. Ciò significa poter scegliere tra oltre 4.200 fornitori di servizi che operano in oltre 120 paesi, con offerte specifiche per il settore di appartenenza dell’impresa utente.

 

Il terzo step della Mat: la trasformazione delle It operations

A questo punto, disponendo di un’infrastruttura It adeguata la Pmi può, secondo Dell Technologies, compiere gli ultimi step del percorso Mat: ad esempio, può razionalizzare il portafoglio di applicazioni e realizzare app native per il cloud con gli analytics per big data; e, ancora più importante, può modificare profondamente il modello operativo It, collegando strettamente queste operation con il business, e con lo sviluppo del software. «È un passaggio essenziale – ha affermato Ligresti – se prima l’azienda ricorreva a processi It di un certo tipo, ora è tenuta a modificarli». Si parla, peraltro, di digital product development. Ma cos’è esattamente un digital product? È un prodotto-servizio che fornisce valore agli utenti grazie ad un punto di interazione digitale. Ad esempio, un’app bancaria rappresenta la trasformazione digitale di servizi già esistenti, ma ora accessibili via web. Da un punto di vista teorico, il vantaggio di un processo di digital product development è che un modello operativo di successo può essere riutilizzato più volte per lo sviluppo del prodotto, accelerando il time to market. Ora, secondo la multinazionale avere un’architettura scalabile è fondamentale per velocizzare la trasformazione del prodotto digitale. E di qui si torna ai server Dell Emc, che sono progettati per massimizzare le prestazioni su tutti i carichi di lavoro e ridurre i tempi di sviluppo. 














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