Il sistema bancario italiano? È sempre più digitale! Ma sul Buy Now Pay Later… Con A-Tono

Bnpl, Granato (A-Tono): "Nato in condizioni macroeconomiche favorevoli, ma ora lo scenario è cambiato"

Orazio Granato, presidente e amministratore delegato A-Tono

Il sistema bancario italiano è sempre più digitale: dal 2020 al 2022 la spesa in tecnologia e innovazione del comparto è raddoppiata rispetto al periodo 2017-2020, con una particolare attenzione a cloud, core banking, dati e automazione. Secondo una survey di Bain, oggi il 57% dei clienti bancari è servito da una digital bank, mentre il 45% utilizza solo canali digitali. Inoltre, sta diminuendo anche la rilevanza delle filiali fisiche, dato che negli ultimi cinque anni ne sono state chiuse più di tre al giorno e oltre la metà dei consumer ha conti presso più di un istituto.

La principale tendenza nell’innovazione dei pagamenti digitali nel 2021 è stata rappresentata dal Buy Now Pay Later (Bnpl): utilizzato principalmente dai Millennials e dalla Generazione Z, consente di fare acquisti anche quando non si dispone immediatamente dei fondi necessari, dilazionando i pagamenti nel tempo. Si tratta di un mercato che vedrà un enorme aumento a livello globale, con un giro d’affari destinato a quadruplicare entro il 2029, passando dagli attuali 23 a 90 miliardi di dollari. In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio e-commerce B2C del Politecnico di Milano, tra il 2021 e il 2025 si prevede una crescita a doppia cifra del Bnpl, che dovrebbe raggiungere un valore di mercato di 14,5 miliardi di euro. A fare da traino soluzioni innovative come il “Pay in X” e il “Pos Lending”. In Europa, negli ultimi giorni, abbiamo assistito all’acquisizione di un portafoglio di crediti Bnpl da parte di Vivendi per un controvalore di 40 miliardi e all’acquisto da parte di Compass (gruppo Mediobanca) dell’operatore elvetico HeidiPay Switzerland, specializzato in Buy Now Pay Later.







«Quello del Bnpl – commenta Orazio Granato, Ceo di A-Tono, azienda indipendente che opera nel settore della comunicazione elettronica, dei pagamenti digitali, dello sviluppo di prodotti, servizi digitali e digital branding – è un modello di business nato in condizioni macroeconomiche favorevoli: stabilità dei prezzi e tassi d’interesse estremamente bassi. I vari player, nonostante erogassero credito a tasso zero, ricavavano profitto dalle commissioni caricate sugli esercenti. Negli ultimi mesi però la situazione è cambiata drasticamente: in risposta alla crescita dei prezzi, diverse Banche Centrali hanno alzato i tassi aumentando anche il costo della finanza».

I pagamenti a rate e senza interessi rappresentano il futuro? Sì, stando ai dati di Kruk Italia, secondo cui almeno nel settore dell’e-commerce, entro il 2025, ben nove acquisti su dieci adotteranno questo sistema. Ma la questione è tutt’altro che risolta, tant’è che alcuni operatori hanno messo in stand-by lo sviluppo di queste soluzioni.  «Seppure sia stata presa in considerazione la possibilità di offrire ai clienti dei nostri 10.000 DropPoint la rateizzazione a costo zero dei pagamenti (bollettini, rate, ecc.) – conclude Granato -, ad oggi questa soluzione non è riuscita a guadagnarsi una priorità in una roadmap che prevede sviluppi e innovazione da qui ai prossimi tre anni per il nostro Gruppo».














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