Il decreto semplificazioni non convince Anie

La Federazione non comprende la scelta di escludere dalla bozza finale del provvedimento le modifiche in tema di motivi di esclusione ed in tema di subappalto

l Decreto Semplificazioni doveva essere l’occasione per metter mano ad alcune criticità insite nel Codice dei Contratti pubblici.

La Federazione Anie non è soddisfatta dell’ultima bozza del Decreto Semplificazioni. Pur apprezzando le scelte relative alla gestione dei contratti attualmente in corso e quelli che verranno affidati sino al 31 luglio 2021, Anie è molto critica sull’eliminazione delle modifiche relative ai motivi di esclusione e di subappalto.

«La Federazione non comprende la scelta di escludere dalla bozza finale del provvedimento le modifiche in tema di motivi di esclusione ed in tema di subappalto che, oltre a rispondere alle richieste avanzate dall’Unione europea, avrebbero permesso di superare notevoli criticità connesse alla fase esecutiva e potenzialmente avrebbero potuto, una volta per tutte, eliminare oneri ed orpelli che attualmente gravano sulle spalle degli operatori economici», si legge sul comunicato ufficiale diramato da Anie. Che prosegue specificando come «Ancora una volta si è scelto di derogare al Codice degli Appalti piuttosto che tentare di delineare un pacchetto di norme chiaro e completo. Prova di ciò è data, ex multis, dalla scelta di permettere alle stazioni appaltanti di operare in deroga al Codice (fino al 31 luglio 2021) nel caso di affidamento di attività adottate per fronteggiare la crisi. L’attuale esecutivo in più occasioni ha espresso apprezzamento per l’impianto normativo introdotto nel 2016 – trovando l’appoggio di Federazione Anie – tuttavia le scelte poste in essere negli ultimi anni (dai Commissari straordinari al D.L. Semplificazioni) sembrano al contrario dimostrare scarsa fiducia nell’efficacia delle norme attualmente vigenti».







Un’occasione sfumata per rilanciare gli investimenti a seguito della pandemia.














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