Nasce Amave, polo di innovazione genovese che coinvolge Iit, Università di Genova, Liguria Digitale, Dih Liguria, Compagnia delle Opere Liguria, Edi Confcommercio, Istituto Intesa SanPaolo, Cini, Cnit, Iss, Cnr e l’incubatore Bio4Dreams. Coordina il tutto Start 4.0

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato la lista delle aggregazioni nazionali che faranno parte della rete europea di Poli innovazione digitale. Fra questi c’è Amave, che riunisce le principali realtà liguri fra cui Iit, Università di Genova, Liguria Digitale, Dih Liguria, Compagnia delle Opere Liguria, Edi Confcommercio, Gruppo Istituto San Paolo, Cini, Cnit, Istituto Superiore di Sanità, Cnr e incubatore Bio4Dreams. A coordinare i lavoro sarà il competence center ligure Start 4.0.

L’obiettivo è quello di fornire supporto alle imprese, nuovi servizi e favorire il trasferimento tecnologico dalla Ricerca all’impresa riguardo le tecnologie digitali strategiche per l’economia digitale di oggi e di domani: intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni, cybersecurity. Nello specifico Amave si occuperà di far crescere la digitalizzazione nei settori della filiera della cantieristica, movimentazione di merci e passeggeri via mare, tutela ambientale, servizi turistici e ricreativi e filiera ittica. Si riconosce nel mare un motore di ripresa per l’economia non solo locale ma nazionale ed europea, mettendo a fattor comune le esperienze maturate dalle eccellenze del territorio a livello tecnologico si punterà inoltre allo sviluppo della politica marittima integrata in una visione europea di crescita sostenibile, rendere più sicure e veloci le procedure doganali presso i nostri porti e coniugando il settore dell’Economia del Mare con quello della Salute si svilupperanno soluzioni innovative nell’ambito della telemedicina navale.







Il progetto dei poli di innovazione digitale europei rientra nell’ambito del Digital Europe Programme, l’iniziativa di digitalizzazione al quale la Commissione Europea ha destinato 7,5 miliardi di euro nel bilancio pluriennale 2021-2017. In Liguria potrebbero quindi arrivare per i prossimi cinque anni una quota consistente degli 80 milioni di euro previsti dalla Commissione Europea per la costituzione di questi Poli europei di innovazione con sede in Italia.

«La candidatura ligure è forte e strutturata e abbiamo scelto un tema importante che caratterizza lo sviluppo del nostro territorio: la Blue Economy», spiega Paola Girdinio, presidente di Start 4.0. Il nostro focus tecnologico sarà sull’intelligenza artificiale, sul calcolo ad alta prestazione e sulla cybersecurity, ambiti tecnologici nei quali si gioca il presente e il futuro per le imprese e dove esiste in Liguria, ormai da anni, una competenza importante e diffusa. L’idea è portare le nostre risorse di sistema in Europa, con un Centro di Competenza Europeo che diventi punto di riferimento internazionale per le imprese dell’economia del mare».














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