Restart (Pnrr): 32 progetti e 19 “grand challenges” per il partenariato dedicato alle telecomunicazioni in Italia

Il programma prevede, oltre alla ricerca, numerose iniziative trasversali promosse dalle Missioni che lo compongono

Il partenariato esteso, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Pnrr, si è riunito a Bologna il 30 e 31 gennaio

In occasione del Plenary Dissemination Workshop a Bologna lo scorso 30 e 31 gennaio si è tenuto il Partenariato Restart – “RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART”. Restart è finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU nell’ambito del Pnrr e rappresenta il più importante programma mai finanziato in Italia per la ricerca e sviluppo nel settore delle Telecomunicazioni. L’evento, organizzato ad un anno dall’avvio del programma e ospitato dal WiLab – National Laboratory of Wireless Communications – del Cnit – Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni – si è sviluppato su due giorni, con una ricca agenda di appuntamenti, che ha visto innanzitutto presentazioni da parte dei responsabili delle Missioni (ovvero le traiettorie strategiche del programma) seguite dall’alternarsi di sessioni scientifiche, panel con ospiti di rilevanza nazionale e internazionale e sessioni di poster e demo.

Dopo i saluti di apertura del professor Roberto Verdone, organizzatore dell’evento e responsabile della Missione 5 – Education & Training, il professor Nicola Blefari Melazzi, presidente della Fondazione Restart e il professor Antonio Capone, coordinatore scientifico di Restart e vice-presidente della Fondazione, hanno fornito una panoramica generale sull’avanzamento dei lavori e sulle prospettive future del programma.







Una macchina ormai bene avviata, che deve accelerare per puntare sempre a migliorare e a migliorarsi: questo lo stato attuale di Restart, come dimostrano anche gli ottimi riscontri da parte del Mur e dei revisori internazionali. La volontà è quindi quella di fare ancora di più, per riuscire a generare impatto nel mondo reale. Il programma prevede, oltre alla ricerca, numerose iniziative trasversali promosse dalle missioni che lo compongono. Alle
attività previste in fase di proposta sono state aggiunte delle cosiddette “Grand Challenges”: 19 sfide legate a tematiche prioritarie, pensate per comunicare in modo efficace e diretto l’operato dei 32 progetti di Restart, che in questo modo trovano rilevanza non soltanto a livello scientifico, ma come risultati tangibili e da proporre ai policy makers. Queste Grand Challenges saranno infine usate come strumento per aumentare l’impatto e lo sfruttamento delle soluzioni sviluppate dal programma, diventando degli abilitatori che renderanno proficui gli investimenti effettuati. Momenti chiave della due giorni di lavori sono stati i panel che hanno riunito relatori nazionali ed internazionali per discutere di temi cardine per il settore. Il primo si è concentrato sui cambiamenti in atto nel mondo delle telecomunicazioni. Il secondo, invece, ha aperto il dibattito ad una prospettiva internazionale, fornendo una preziosa occasione di confronto, grazie al contributo di rappresentanti di sei iniziative analoghe a Restart, ma condotte in altri paesi europei e che insieme rappresentano una cifra molto ragguardevole di finanziamenti alla ricerca e sviluppo, dell’ordine dei 2 miliardi di euro. Particolare il format previsto, invece, per le sessioni tecnico-scientifiche, condotte a partire da un approccio tutoriale, grazie ad un chair dal duplice ruolo di relatore e tutor, con l’obiettivo di unire la comunità di Restart su tematiche anche lontane dalle competenze dei singoli, in modo tale che tutti, indipendentemente dalla propria specializzazione, potessero essere in grado di seguire gli interventi e partecipare attivamente alla discussione.

Per stimolare ulteriormente l’interazione e il networking tra i partecipanti, è stato indetto un premio per i migliori poster: alla fine delle poster sessions organizzate durante le due giornate di workshop, è stata aperta una votazione che ha decretato il “Best poster” e i “Best poster runner-up”, con un sistema di voto finalizzato ad incentivare la collaborazione
tra gli enti partner. Non solo Plenary Dissemination Workshop: Bologna è stata anche la sede del 1° Restart Camp sulle Soft Skill – Leadership, Team Working e Public Speaking per una carriera da ricercatore, l’iniziativa organizzata nell’ambito della Missione 5 – Education & Training del programma e dedicata alle competenze relazionali/sociali. Cinque giorni di training rivolti a laureati, dottorandi, post-doc, junior researcher o chiunque volesse rafforzare le soft skill per avere maggiore successo nella propria carriera di ricerca. Un grande riscontro, come dimostrato dal numero dei partecipanti: 39 iscritti che, dopo aver preso parte a momenti formativi tenuti da esperti e professionisti del settore, hanno saputo mettersi in gioco, presentando la propria attività di ricerca con le nuove capacità di public speaking acquisite nel corso della settimana.

«Le attività sono ormai in pieno svolgimento. Abbiamo avuto modo di confrontarci anche con altre iniziative europee analoghe a Restart. C’erano 7 nazioni europee rappresentate durante questo evento e il totale dei finanziamenti concessi da queste 7 nazioni europee a programmi di ricerca e sviluppo sulle telecomunicazioni è di circa 2 miliardi di euro: una somma enorme che mai è stata assegnata nel settore. Abbiamo, quindi, una grande responsabilità nel far fruttare questi finanziamenti e cercheremo di farlo insieme ai nostri partner europei. Da oggi possiamo dire di aver iniziato anche questa collaborazione strategica con loro», Nicola Blefari Melazzi, presidente della Fondazione Restart.

«La parte scientifica ha mostrato i progressi fatti durante questo primo anno di attività. I 32 progetti sono entrati in una fase molto attiva della ricerca, abbiamo già visto numerosi risultati interessanti, alcuni dei quali stanno portando oltre che a pubblicazioni scientifiche di livello anche a idee progettuali o addirittura idee per nuove start-up. Il programma copre oggettivamente tutti gli aspetti di ricerca rilevanti per le telecomunicazioni e il confronto che abbiamo avuto anche durante questo eventi con progetti nazionali di altri paesi europei ci dimostra come abbiamo imboccato la strada giusta e che la qualità della ricerca è di altissimo livello», Antonio Capone, coordinatore scientifico di Restart e vice-presidente della Fondazione.

«Sono state due giornate molto intense e di grande scambio: 300 persone qui a Bologna per il Plenary Dissemination Workshop di Restart, in cui abbiamo affrontato sia temi tecnico-scientifici, sia l’altra parte del programma, ovvero quella dedicata alle altre sei Missioni. Per quanto riguarda le attività della Missione 5 – Education & Training, che io coordino, sono molto soddisfatto, perché ho avuto modo di far capire la rilevanza delle azioni messe in campo e ho la sensazione che molti colleghi lo abbiano percepito e abbiano voglia, oltre di contribuire, anche di criticare e intervenire sul lavoro che stiamo facendo»,
Roberto Verdone, responsabile Missione 5 – Education & Training Restart.














Articolo precedenteHoneywell aggiorna la piattaforma Experion Pks: nuove funzionalità per automazione e controllo remoto
Articolo successivoCisco amplia la collaborazione con Nvidia: in arrivo nuove soluzioni congiunte di infrastruttura IA






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui