Il covid ha stravolto l’economia e le abitudini delle persone, ma ha anche dato una grande spinta ai processi di trasformazione digitale in atto. Lo afferma uno studio condotto da Ibm intitolato Covid-19 and the Future of Business, realizzato intervistando 3.800 manager di aziende in 20 Paesi.
In sintesi, dalla ricerca emerge l’adozione di tecnologie come intelligenza artificiale e cloud vedrà un’impennata nei prossimi anni, con una crescita rispettivamente del 17% e del 21%. Grande interesse anche verso l’automazione dei processi: il 60% del campione prevede di estenderla in due anni a tutte le funzioni aziendali. Attenzione anche alla sicurezza informatica: il 76% dei dirigenti intervistati prevede di darle la priorità.
Di fianco a questi aspetti positivi, Ibm segnala anche alcune criticità: i vertici aziendali devono infatti risolvere questioni legate alla complessità organizzativa, alla mancanza di competenze adeguate e al burnout dei dipendenti, che si protrarranno per i prossimi due anni. Lo studio rileva un significativo scostamento tra le opinioni dei leader e quelle dei dipendenti circa l’efficacia del metodo utilizzato nell’affrontare queste problematiche. A livello globale, il 74% dei dirigenti intervistati ritiene di aver aiutato i propri dipendenti ad apprendere le competenze necessarie per lavorare in un modo nuovo, ma solo il 38% dei dipendenti concorda con questa affermazione. L’80% dichiara di sostenere la salute fisica ed emotiva della propria forza lavoro, contro il 46% dei dipendenti ritiene di aver ricevuto tale supporto. A livello italiano, il 71% degli intervistati ritiene di aver aiutato i propri dipendenti ad apprendere le competenze necessarie per lavorare in modo nuovo mentre l’82% afferma di contribuire alla salute psico-fisica della forza lavoro.
«La pandemia ha contributo ad abbattere molte delle barriere esistenti nel processo di digital transformation, inoltre i dirigenti sempre più spesso si affidano alla tecnologia per indirizzare le attività più strategiche», ha affermato Mark Foster, senior vice president di Ibm Services. «Ma guardando al futuro, i top manager dovranno raddoppiare l’attenzione verso le persone, i flussi di lavoro e l’infrastruttura tecnologica: non possiamo sottovalutare il potere di una leadership empatica nel guidare i dipendenti contribuendo, in un contesto di continua disruption, a promuovere fiducia, efficacia e benessere».