Hpe, cinque nuovi progetti per consolidare la leadership nel cloud ibrido

di Marco Scotti ♦︎ In occasione dell'evento Discover 2021 il ceo Antonio Neri ha lanciato Lighthouse, per fornire servizi cloud su richiesta; Aurora, per migliorare la sicurezza Zero Trust; "silicio on demand" per aumentare la potenza di calcolo senza dover installare nuovi hardware; una nuova console per la gestione del cloud computing e un ampliamento delle potenzialità della "nuvola". Il tutto per portare maggiore valore in azienda tramite il dato

Hpe Greenlake Lighthouse

Estendere la propria leadership nel cloud ibrido: è la mission ambiziosa con cui Hewlett Packard Enterprise ha annunciato, in occasione di HPE Discover, di avere pronta una serie completa di innovazioni alla piattaforma GreenLake edge to cloud, la piattaforma di servizi integrati. Cinque le principali novità: Lighthouse, Aurora, il “silicio on demand”, una nuova plancia di comando e un ampliamento delle potenzialità del cloud. Le innovazioni abbracciano applicazioni, sicurezza, silicio e software con funzionalità automatizzate e native del cloud che possono essere eseguite in pochi clic e gestite in una piattaforma unificata. «Finora – ha spiegato il presidente e ceo di Hpe Antonio Neri – abbiamo guardato ai dati in un’ottica di “tre V”: volume, varietà e velocità. Ora è il momento di introdurne una quarta, cioè il valore. Perché stiamo assistendo a un livellamento verso il basso dei costi di gestione delle operazioni, un sistema più equo che permette a più player di competere. Per sequenziare il primo genoma umano sono serviti 15 anni e oltre due miliardi di dollari; oggi bastano pochi giorni e meno di mille dollari».

Queste innovazioni consentono ai clienti di trasformare e modernizzare i propri carichi di lavoro in un modello operativo cloud, ottimizzare e proteggere le applicazioni dall’edge al cloud e raggiungere una posizione pronta per il futuro in grado di affrontare e sfruttare tutte le forme di dati, indipendentemente dalla posizione. Inoltre, HPE ha annunciato i nuovi servizi cloud HPE GreenLake per supportare applicazioni critiche in tutti i settori, come 5G, cartelle cliniche elettroniche, servizi finanziari, analisi dei dati e dei rischi, calcolo ad alte prestazioni (HPC) e intelligenza artificiale (AI). Insieme, queste innovazioni estendono la leadership di mercato di HPE nella fornitura di servizi cloud ovunque: nel data center di un cliente, in un centro di colocation o all’edge. La piattaforma cloud HPE GreenLake conta ora oltre 1.200 clienti che rappresentano 4,8 miliardi di dollari di valore contrattuale totale e un tasso di rinnovo dei clienti del 95%, ed è attivamente venduta da oltre 900 partner in tutto il mondo. Nell’ultimo trimestre, GreenLake ha aumentato le entrate ricorrenti annuali del 30% e gli ordini del 41% anno su anno.







Antonio Neri, presidente e ceo di Hpe

«Le organizzazioni – aggiunge Neri – oggi sanno che per avere successo nei loro settori, devono perseguire un mandato cloud ovunque, che consenta loro di raccogliere, analizzare e agire sui dati, ovunque si trovino. La piattaforma HPE GreenLake edge to cloud consente alle organizzazioni di sfruttare la potenza di tutti i loro dati, indipendentemente dalla posizione, e gli annunci di oggi estendono ulteriormente la leadership di HPE in questo mercato del cloud ibrido. Dal silicio, al software e alla sicurezza, ai carichi di lavoro su cui le organizzazioni fanno affidamento per gestire le proprie attività, HPE continua ad estendere la portata della piattaforma cloud HPE GreenLake, per aiutare i clienti ad accelerare la trasformazione digitale e generare risultati di business straordinari».

GreenLake Lighthouse: la soluzione agile per fornire più servizi cloud su richiesta

I clienti oggi richiedono agilità e flessibilità per configurare e fornire rapidamente carichi di lavoro diversi in base alle esigenze aziendali dinamiche. Per rispondere a queste esigenze aziendali e IT dinamiche, HPE GreenLake Lighthouse, che offre un’esperienza operativa intelligente e senza interruzioni per eseguire e gestire facilmente diverse soluzioni ottimizzate per i carichi di lavoro. GreenLake Lighthouse è una piattaforma cloud-native sicura che elimina l’intero processo di dover ordinare e attendere una nuova configurazione consentendo ai clienti di aggiungere nuovi servizi cloud in pochi clic in GreenLake Central ed eseguirli contemporaneamente in pochi minuti. Nativa e intelligente nel cloud, la piattaforma è basata sul software Ezmeral per ottimizzare autonomamente diversi servizi cloud e carichi di lavoro componendo le risorse per offrire le migliori prestazioni, i costi più bassi o un equilibrio di entrambi, a seconda delle priorità aziendali. I clienti possono utilizzare GreenLake Lighthouse per eseguire una varietà di servizi cloud in qualsiasi luogo, sia nel loro data center, con un provider di colocation di loro scelta, sia all’edge.

Aurora: la rivoluzione della sicurezza

Hpe Greenlake Lighthouse

La protezione edge-to-cloud sta diventando più complessa man mano che le organizzazioni evolvono le loro architetture per eseguire applicazioni scalabili dinamicamente che vanno dai data center alle edge location. Inoltre, gli aggressori utilizzano sempre più tecniche di sfruttamento avanzate, che garantiscono loro una persistenza a lungo termine all’interno di un’impresa che consente loro di infliggere danni a volontà. HPE sta affrontando questa sfida con Project Aurora per fornire una sicurezza cloud-native e zero-trust all’architettura edge-to-cloud di HPE. «In media – chiosa Neri – un team di sicurezza impiega 28 giorni per individuare un’intrusione, ma con Aurora questo tempo si riduce a pochi secondi per evitare una crittografia dannosa. La cosa più interessante è la creazione della cosiddetta “catena di fiducia”».

Il progetto Aurora incorporerà gli elementi costitutivi della piattaforma cloud Hpe GreenLake per verificare automaticamente e continuamente l’integrità dell’hardware, del firmware, dei sistemi operativi, delle piattaforme e dei carichi di lavoro, inclusi i carichi di sicurezza. Inoltre, le capacità di attestazione continua di Project Aurora possono essere utilizzate per rilevare automaticamente le minacce avanzate dal silicio al cloud, in pochi secondi rispetto alla media odierna di 28 giorni. Queste funzionalità aiutano le aziende a ridurre potenzialmente la perdita di dati, la crittografia non autorizzata e il danneggiamento di dati preziosi e proprietà intellettuale. Il progetto Aurora integra inoltre gli investimenti in sicurezza esistenti per ridurre i tempi di inattività e proteggere la produttività e le entrate. La nuova iniziativa si basa sulla tecnologia Silicon Root of Trust di Hpe, riconosciuta dagli assicuratori informatici per la riduzione dei rischi. Se combinato con tecnologie open source come Spiffe e Spire, Project Aurora consente ai team di ingegneri DevOps e SecDevOps di fornire identità di carichi di lavoro radicate in hardware continuamente verificato. Il progetto Aurora sarà integrato per la prima volta in Hpe GreenLake Lighthouse. In futuro, sarà integrato nei servizi cloud Hpe GreenLake e nel software Hpe Ezmeral per fornire ai clienti un modo indipendente dalla piattaforma per definire, creare e distribuire un’architettura zero-trust a cavallo del cloud.

Silicio “on demand”

Hpe Greenlake: peculiarità del sistema

Altra innovazione svelata da Hpe durante l’evento di lancio è un innovativo modello di prezzo basato sul consumo e pay-per-use che ottimizzerà a livello di silicio per offrire un’esperienza cloud più granulare con una migliore misurazione, tempi di buffering ridotti e implementazione più rapida. Disponibile inizialmente tramite la piattaforma cloud GreenLake, offrirà funzionalità di consumo flessibile con Silicon on-Demand, una funzionalità unica nel suo genere, sviluppata in collaborazione con Intel, per aggiungere nuova capacità a livello di core del processore e memoria persistente utilizzando Tecnologia Intel Optane. Hpe, insomma, sta eliminando la necessità di ordinare o installare nuovi processori consentendo ai clienti di attivare istantaneamente e pagare più capacità con un semplice clic. «Non bisogna comprare nulla – ci spiega Neri – non serve alcun hardware aggiuntivo: basta “accendere” il processore e si può avere un extra boost di potenza di calcolo».

Compute Cloud Console: l’as a service anche nelle operazioni di computing

Molti team IT oggi utilizzano ancora lo stesso approccio per il monitoraggio e la gestione delle risorse informatiche di 20 anni fa. Nel tempo, poiché le esigenze di elaborazione sono aumentate sempre di più con server e sistemi che ora si estendono al di fuori del data center principale e all’edge, questo approccio è diventato complesso e impegnativo, richiedendo strumenti più automatizzati e unificati. Per aiutare a gestire questa complessità con funzionalità di controllo semplici e senza sforzo, HPE sta introducendo le operazioni di elaborazione unificate come servizio con Compute Cloud Console, un servizio di gestione intuitivo basato su cloud che automatizza le operazioni di elaborazione nell’intero parco macchine di un’organizzazione. Basato sulla piattaforma HPE GreenLake Cloud, Compute Cloud Console semplifica l’esperienza di gestione dell’infrastruttura con un’esperienza as-a-service senza interruzioni, indipendentemente da dove vengono eseguiti i carichi di lavoro, dall’edge al cloud. Inoltre, automatizza le attività manuali come il provisioning e la gestione del ciclo di vita, accelerando il time-to-market ed eliminando le incongruenze dovute all’errore umano.

La nuova Compute Cloud Console si basa sulle ultime innovazioni di HPE per la fornitura di console centralizzate con funzionalità di gestione cloud-native. La console è basata sulla stessa tecnologia comprovata, sicura e basata sull’intelligenza artificiale che supporta Aruba Central, un motore che serve più di centomila clienti e più di un milione di dispositivi in ​​rete. La Compute Cloud Console si basa sulla Data Services Cloud Console recentemente annunciata, che fornisce una soluzione software-defined nativa per il cloud per l’archiviazione dei dati. Simile alla Compute Cloud Console, la Data Services Cloud Console offre un modello operativo cloud unificato che fornisce funzionalità di archiviazione e servizi dati.

Stefano Venturi: così la data monetization migliora il business

Stefano Venturi, presidente e ceo Hpe Italia

L’amministratore delegato di Hpe Italia – e neo presidente del CefrielStefano Venturi è intervenuto all’evento Discover nella sessione regionale che ha preceduto il keynote speech di Antonio Neri. Chiave del suo discorso, l’importanza di una trasposizione in chiave pratica delle esigenze della trasformazione digitale. Perché per essere concreti sullo spesso vago concetto della trasformazione digitale significa fare di tutto per ottenere risultati di business più rapidamente. Nello specifico, andare dall’edge al cloud, divenuto il mantra di Hpe, significa «fornire le piattaforme tecnologiche – dice Venturi – che si occupano di trasportare, ma nel contempo lavorare i dati. Il cloud non è un luogo, ma un’esperienza. Significa poter strarre il valore dai dati in modo liquido. I workload possono esser spostati fra i cloud dei provider e nel data center». Un esempio di sinergia è rappresentato da Gaia-X, un’iniziativa nata per creare un nuovo modello di cloud federato e interoperabile che ha il compito di dare vita a un modello diverso, “distribuito” e “ortogonale” rispetto a quello diffuso finora e tipico degli “hyperscaler”. Con questa iniziativa le aziende, creando un ecosistema digitale aperto, possono condividere i propri dati in sicurezza, anche in termini di sovranità delle informazioni e garantire quindi un nuovo slancio in termini di competitività delle imprese. Questo fa sì, dice Venturi, «che chiunque generi dati nelle Ue possa rimanere padrone del dato, sovrano sull’informazione che ha prodotto». Il tutto in un’ottica as-a-service che consente anche alle pmi di accedere alle nuove tecnologie.

Bassoli: con Green Lake aumenta la velocità di progettazione

Claudio Bassoli, vicepresidente Hpe Italia

La più grande sfida della digital transformation è stata quella di essere implementata rapidamente a causa della pandemia. Il percorso era già tracciato, ma l’accelerazione inferta all’intero sistema produttivo è stata enorme: «Probabilmente in poche settimane – spiega il vice president di Hpe Claudio Bassoli – abbiamo fatto quello che normalmente avrebbe richiesto anni. Oggi stiamo completando una remotizzazione che non riguarda soltanto i servizi, ma anche la produzione. Dal nostro punto di vista, il merito è di Green Lake, che ci fa superare i limiti del cloud pubblico, aumentando la velocità dei progetti, dando vita a infrastrutture atte a ricevere qualsiasi tipo di workload, facendo pagare quello che si consuma con un canone mensile». Un ulteriore step riguarderà l’abbattimento dei costi di interoperabilità: maggiore sarà la velocità con cui questo accadrà, migliore sarà l’incremento nell’efficienza anche economica delle aziende. E da questo punto di vista Gaia-X potrà dare una grande mano.














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