Tutte le nuove sfide di Hpe e la strategia del nuovo ad Claudio Bassoli

di Piero Macrì ♦︎ Hewlett Packard Enterprise vuol essere protagonista di un mondo as a service. In agenda: creare una smart grid dei data center; rendere sicura l’impresa digitale; estrarre valore dai dati; abilitare un workplace collaborativo in mobilità. Parola chiave del successore di Stefano Venturi: Greenlake. Le opportunità del Pnrr e la digitalizzazione della Pa. I data center federati e interoperabili, Gaia-X, l’It a consumo...

Claudio Bassoli, ad e presidente di Hpe Itaila

Cambio di guardia al vertice di Hpe Italia. Dal primo febbraio Claudio Bassoli succede a Stefano Venturi nella carica di presidente e amministratore delegato della società americana leader nei server e in tutti i processi di trattamento evoluto dei Big Data. «Lascio Hpe Italia nel migliore anno di sempre. Ogni indicatore supera le aspettative. Tutti i quattro segmenti core – storage, computer, hpc, intelligente edge e financial services – crescono a doppia cifra. E il 2022 promette ancora meglio».

Prestazioni trainate dal “next generation cloud everything as a service”, alias GreenLake, che cresce a tripla cifra. I numeri della filiale italiana riflettono l’andamento corporate. A livello worldwide, per il gigante dell’It guidato da Antonio Neri l’anno fiscale terminato il 31 ottobre si è chiuso con una crescita di fatturato del 3% per complessivi 27, 8 miliardi di dollari; 12,29 miliardi il giro d’affari della divisione compute (+10,8%), 4,7 quelli dello storage (+16,3%) e poi l’intelligente edge che porta nelle casse dell’azienda 3,28 miliardi (+15,2%), l’high performance computing con ricavi per 3,18 miliardi (+7,3%) e infine i 3,4 miliardi realizzati dalla divisione financial services (+11,5%).







 

Un percorso all’insegna dell’innovazione digitale

Stefano Venturi

Amministratore delegato di Hp Italia dal 2011 al 2014, Stefano Venturi, 64 anni, è stato il protagonista della transizione e all’It as a service di Hpe, contribuendo alla creazione della rivoluzionaria formula cloud GreenLake. Nel 2015 Venturi ha gestito la fase di spin-off che ha portato alla creazione di due entità separate, Hp Inc da una parte e Hpe dall’altra, diventando il nuovo ceo della seconda. Due personaggi, Stefano Venturi e Carlo Bassoli, che hanno condiviso molte esperienze. Entrato in Hp nel 1987, Bassoli ha in seguito ricoperto importanti incarichi in Cisco nello stesso periodo in cui Venturi è stato al comando della struttura italiana, che ha fondato lui stesso. Nel 2012 il ritorno in Hp, voluto dallo stesso Venturi. Bassoli era l’unico in azienda ad avere il titolo di vice president, ed era da tempo il successore in pectore. Entrambi sono stati artefici della nascita della nuova Hpe e hanno lavorato in sinergia per traghettare l’azienda verso le nuove frontiere del cloud computing. Venturi lascia nel segno della continuità. «In questi anni di lavoro insieme abbiamo costruito una cultura e un senso di appartenenza davvero unici», afferma l’ex ceo.

 

Trasferimento tecnologico, ecosistema e Innovation Lab

Supercomputer Hpe Cray EX

Trasformare le infrastrutture It in infrastrutture ibride federabili, creando una smart grid dei data center; rendere sicura l’impresa digitale; estrarre valore dai dati attraverso l’analisi di big data; abilitare un nuovo workplace collaborativo in mobilità. Sono queste le direttrici strategiche su cui Venturi si è impegnato in questi ultimi anni. Ed è questo il solco su cui si muoverà la nuova gestione Bassoli. Le sfide sono davvero grandi così come grandi sono le opportunità. «La velocità con cui ci dobbiamo muovere è superiore a quella dell’ultimo ventennio, afferma Bassoli. La trasformazione digitale interessa l’intero sistema paese ed è vitale fare attività di trasferimento tecnologico. Ogni mese annunciamo nuove tecnologie che devono essere rapidamente acquisite dai partner ed essere integrate in nuove soluzioni per sviluppare nuovo mercato. Importantissime, in questo senso, le attività che portiamo avanti con i nostri Innovation Lab».

 

Pnrr e rinnovamento digitale a livello d’impresa e di pubbliche amministrazioni

Hpe è in prima linea per sfruttare le opportunità di rilancio economico che nascono dal Pnrr e creare produttività all’interno delle imprese, permettendo agli imprenditori di confrontarsi con un mercato sempre più competitivo. Come spiega Bassoli, «L’evoluzione del business Hpe è strettamente associata alla modernizzazione dei data center delle aziende, sempre più attente e sensibili alle proposte che consentano di mantenere la proprietà dei dati all’interno delle mura del firewall aziendale». L’It company si confronta poi con la trasformazione delle infrastrutture digitali nazionali. Basti pensare alla partita sulla quale si giocano gli investimenti Pnrr che verranno destinati alla creazione dei data center cloud della pubblica amministrazione o alle nuove prospettive che si aprono con il progetto europeo Gaia-X.

Il piano del Pnrr per digitalizzare la Pa

Il modello Hpe per infrastutture nazionali con data center federati e interoperabili

«Abbiamo da sempre rapporti con le istituzioni. Ci confrontiamo di continuo per spiegare quali sono le novità e i vantaggi che portiamo, dice Bassoli. Credo che la nostra generazione cloud risponda ai requisiti della nuova infrastruttura nazionale. Hpe GreenLake può essere un importante complemento al cloud pubblico. Il nostro punto di forza è evitare di spostare i dati fuori dalla pubblica amministrazione. Con GreenLake andiamo a risolvere questo tipo di problematica poiché permette di dare vita a un cloud distribuito, di prossimità. Una logica che risponde all’It a km zero e alla necessità di garantire una sovranità digitale e una sostenibilità dell’economia digitale. Il nostro obiettivo è ottimizzare la gestione del traffico dati. Fare in modo che l’elaborazione e l’analisi dei dati avvenga dove serve e quando serve, senza che questi debbano essere trasferiti in data center esterni alle organizzazioni. L’architettura GreenLake risolve il problema dell’interoperabilità e lo scambio dei dati seconda la stessa logica con cui si muove il progetto Gaia-X. Un’importanza riconosciuta più volte dallo stesso Ministro Brunetta. Insomma, noi ci siamo e crediamo di poter dare un contributo importante alla costruzione delle nuove fondamenta del cloud nazionale»

Le proposte per accelerare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione

Gaia-X e Hpe per un cloud a sovranità digitale

Hpe collabora con Gaia-X sin dall’inizio della costituzione del consorzio pan-europeo. «Persone e tecnici altamente specializzati lavorano all’interno dei comitati di lavoro, nelle singole nazioni e a livello europeo. L’opportunità è quella di avere un disegno architetturale delle infrastrutture fondato sull’interoperabilità e la federazione dei dati. Hpe ha sposato da lungo tempo il tema delle architetture aperte. Non costruiamo silos, e non creiamo alcun lock-in. Ritengo che Gaia-X sia un progetto importante per far si che si rivolva la proprietà e la privacy dati. Le nostre soluzioni sono sicure by design. Qualunque soluzione che portiamo sul mercato, sia esso pubblico e privato, integra livelli di sicurezza sia a livello di networking che computazionale e applicativo. Continueremo, quindi a collaborare a livello europeo per aumentare efficienza ed efficacia al tema della sovranità e sicurezza dei dati».

Hpe roadmap service per Gaia-x

Il cloud della PA? Con GreenLake si risparmiano oltre 650 milioni

Secondo lo studio di The European House Ambrosetti la diffusione della nuova generazione di cloud everything-as-a-service può contribuire a un valore pari a 222 miliardi di Euro di pil nel quinquennio 2021-2025. Per le imprese, l’aumento di produttività media potrebbe arrivare a +2,3%, generando ricavi per la filiera Ict di circa 1,3 miliardi. «Il cloud di nuova generazione, il “cloud che viene da te” basato sul concetto di “everything-as-a-service, everywhere” è il modello che combina i vantaggi di cloud pubblico e privato», afferma il ceo. Nello studio si afferma inoltre che nella pubblica amministrazione, l’impiego di soluzioni basate sul modello Hpe potrebbero generare un risparmio di costi pari a oltre 650 milioni, equivalenti a una riduzione del 25% degli attuali costi Ict. L’ottimizzazione della gestione dei dati e la creazione di ecosistemi di scambio dati all’interno della pubblica amministrazione permetterà di applicare il principio “Once Only”, andando a ridurre del 90% il numero di richieste di dati, ottimizzando l’accesso ai servizi e ai database pubblici e riducendo di 32 ore all’anno l’impegno delle imprese nel compiere gli adempimenti burocratici.

il public cloud tout court, quello fatto dai grandi operatori cloud, prevede lo spostamento al centro dei dati, che vanno messi obbligatoriamente nel data center che ti indica il provider. E nel momento in cui non si tratta di una colocation, ma si va direttamente dall’hyperscaler, vanno messi con i suoi sistemi operativi, i suoi sistemi di orchestrazione, eccetera. Quindi si entra in un “legacy” importante. L’alternativa tradizionale è comprare i propri sistemi it e gestirli. Ma entrambi gli approcci generano un problema di costi. Noi stiamo fornendo la soluzione al problema. Con il nostro nuovo modello di cloud, il cliente rimane libero, perché usa sistemi open che garantiscono la sicurezza del dato, e mette l’infrastruttura dove vuole e sostiene i costi solo per quello che utilizza

 

La strategia e le soluzioni edge-to-cloud risolvono in modo unico le sfide dei clienti

Man mano che i dati crescono e si evolvono e le aziende diventano sempre più distribuite, la strategia edge-to-cloud di Hpe è progettata in modo che i clienti possano accedere in modo sicuro, controllare e massimizzare il valore di tutti i carichi di lavoro per accelerare i risultati di business. La piattaforma GreenLake è una piattaforma aperta, sicura e completamente integrata: offre un’esperienza unificata su edge, data center, colocation e cloud. E’ automatizzato e facile da gestire con capacità per scalare up & down a seconda delle richieste. Offre vero consumo pay per use in modo che i clienti paghino solo per ciò che usano e possano avere un’esperienza cloud gestita con l’offerta di servizi Hpe GreenLake.

Hpe GreenLake in numeri. Hpe ha 4 miliardi di dollari di contratti in essere su GreenLake, suddivisi su oltre mille clienti che operano in più di 50 Paesi diversi

L’It a consumo che semplifica l’accesso all’innovazione

Le imprese di tutte le dimensioni stanno cercando di trasformarsi digitalmente e il cloud è l’infrastruttura di riferimento. Ma si devono affrontare molte sfide, inclusa la mancanza di competenze It interne, budget e opzioni di finanziamento limitati. «Le nuove tecnologie possono portare flessibilità e velocità nell’introdurre i cambiamenti. L’It a consumo sul quale si fonda il nsotro cloud offre soluzioni a queste sfide, fornendo maggiore agilità, consentendo alle persone di passare dalla gestione dell’infrastruttura alla guida dell’innovazione sfruttando informazioni basate sull’acquisizione di dati “anywhere anytime”. Si eliminano le spese in conto capitale e si passa a un modello as a service».














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