Manifattura additiva propulsore della ripresa. Parola di Hp

di Stefania Chines ♦︎ Il 99% dei partecipanti alla survey della multinazionale ritiene che il digital manufacturing contribuirà alla crescita economica. Mentre il 71% prevede di investire in questa tecnologia. Le strategie dell’azienda, tra reskilling e lifelong learning. Le nuove soluzioni per l’healthcare: le tastiere Mfp e i pannelli di controllo abilitati al tocco sono progettati per essere disinfettati regolarmente. Parla il presidente e ceo Enrique Lores

L’accelerazione della digitalizzazione e del lavoro a distanza, determinati dalla pandemia Covid-19, hanno aumentato l’esigenza di reskilling. Il 50% circa degli intervistati (in Italia il 62%) desidera sviluppare un approccio di apprendimento continuo (lifelong learning): è quanto emerge dall’indagine “Workforce Evolution”, commissionata da Hp in sei mercati (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia) e svolta tra il 24 luglio 2020 e il 5 agosto 2020 su circa 6.000 dipendenti. Gli intervistati (42% Usa, 40% Europa, 43% Italia) sono infatti alla ricerca di corsi online per acquisire nuove competenze. La metà degli intervistati ha allestito il proprio ufficio in casa investendo denaro personale, con una spesa media che in Italia è pari a euro 633,00, superiore al dato europeo.

A livello di risultati globali, oltre il 50% degli intervistati sta investendo nella propria formazione e più del 43% è oggi più propenso a perseguire le proprie passioni in una logica professionale, grazie alle competenze che sta acquisendo. Elementi chiave a cui le aziende dovranno dare priorità per motivare e fare retention dei propri talenti sono proprio il reskilling, la tecnologia e il lavoro flessibile. Strategie di sviluppo e tecnologia sono quindi le chiavi per innovare e proprio in questo scenario si è svolta la quarta edizione dell’Emea Innovation Summit di Hp. Il colosso mondiale, con la sua community di partner e clienti, insieme ad esperti del settore, ha evidenziato, in particolare, l’importanza del digital manufacturing in questa fase di trasformazione delle aziende.







 

Innovare per il futuro

Il presidente e ceo di Hp Enrique Lores

Il Summit è stato caratterizzato da alcuni dibattiti con gli executive di aziende come Additive Integrity, Decathlon, Forecast3D, Idc, Nissan, Solize Products, il World Economic Forum e altri ancora. «In termini di innovazione questo è un buon momento – sottolinea il presidente e ceo di Hp, Enrique Lores – La pandemia ha accelerato l’innovazione in tutto il mondo. Per noi si tratta di cogliere un’enorme opportunità per garantire che le tecnologie, come le nostre innovazioni sui microfluidi, continuino ad avere un impatto positivo sul mondo».

Sono quattro le principali aree di HP Labs: sicurezza, stampa 3D, produzione digitale e microfluidica. In particolare, uno studio promosso da Hp, ha fornito  interessanti approfondimenti sulle tecnologie e trend del digital manufacturing, come l’industrial 3D printing. Attraverso migliaia di interviste agli executive del settore manufacturing in tutto il mondo, il Digital Manufaturing Trend Report di Hp conferma come le aziende stiano investendo sempre più in soluzioni di stampa 3D avanzate che garantiscono l’agilità, la velocità e la flessibilità necessarie per far crescere il business e diventare più resilienti in un ambiente in continua evoluzione.

L’indagine è stata condotta da Sme Media/Research in tre continenti e nove aree geografiche – tra cui Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, Messico, Singapore, Regno Unito e Stati Uniti -, dal 28 luglio all’11 agosto 2020 su 2.175 decision maker dei settori printing e digital manufacturing. La stampa 3D, nota anche come produzione additiva, è un processo con il quale vengono creati oggetti fisici mediante la deposizione di materiale a strati, partendo da un modello digitale. Tutti i processi di stampa 3D richiedono l’utilizzo congiunto di software, hardware e materiali. Grazie alla tecnologia di stampa 3D, è possibile creare qualsiasi oggetto, da prototipi e parti semplici fino a prodotti finiti altamente tecnici, come parti di aeroplani, edifici ecocompatibili, dispositivi medici salvavita e persino organi artificiali creati utilizzando strati di cellule di origine umana.

 

È il momento dell’industrial 3D printing

Ramon Pastor, General Manager di Hp 3D Printing & Digital Manufacturing

Uno degli insight chiave dell’industria manifatturiera globale è che, indipendentemente dal settore o dall’ubicazione, le aziende guardano alla stampa 3D per rafforzare le loro supply chain, per mettere in atto strategie di sviluppo e creare prodotti sempre più innovativi. Ciò è evidenziato da un investimento crescente nel 3D printing, che viene riconosciuto come valida alternativa alla produzione tradizionale registrando così un maggiore interesse da parte di tutto l’ecosistema per favorirne l’adozione.

«La stampa 3D ha già profondamente modificato molti segmenti industriali trasformando in modo significativo quelli più tradizionali, come quello manifatturiero – ci spiega Davide Ferrulli, Country Manager 3D Printing Hp Italy -. Sono numerosi anche i nuovi settori che stanno scoprendo i vantaggi della produzione digitale, come per esempio quello del packaging o della cosmetica, dove l’adozione di questa nuova tecnologia è in crescita e un aspetto fondamentale è dato dal potenziale di personalizzazione, elemento chiave per l’esperienza cliente. L’implementazione della stampa 3D nei processi produttivi consente inoltre di offrire prodotti innovativi e all’avanguardia e velocizza l’immissione degli stessi sul mercato».

I decision maker del manufacturing vedono quindi un’opportunità per accelerare il processo di innovazione, riconoscendo che la stampa 3D sia l’unica adatta alla personalizzazione di massa dei nuovi prodotti, riducendo gli sprechi e promuovendo un’economia più sostenibile. «Il settore manufacturing a livello globale sta chiaramente mostrando l’esigenza di una maggiore resilienza della supply chain, di una incrementata flessibilità produttiva, di una più alta velocità di innovazione e di una sostenibilità ambientale più elevata – afferma Ramon Pastor, General Manager di Hp 3D Printing & Digital Manufacturing -. E l’industrial 3D printing è visto non solo come un modo per abbassare i costi e arrivare sul mercato più velocemente, ma anche come un vantaggio competitivo unico che accelera l’innovazione per i clienti».

 

Le tecnologie di Digital Manufacturing stimolano la crescita economica

Davide Ferrulli, Country Manager 3D Printing Hp Italy

Secondo quanto emerge dallo studio, il 99% degli intervistati a livello globale ritiene che le tecnologie di digital manufacturing possano contribuire alla crescita economica, mentre l’89% sta considerando di evolvere i propri modelli di business in risposta all’attuale contesto economico mondiale.

Nei prossimi 12 mesi, il 71% prevede di investire in tecnologie di digital manufacturing e oltre quattro intervistati su cinque (85%) hanno indicato che la loro azienda prevede di aumentare gli investimenti in additive manufacturing/3D printing. Tre quarti degli intervistati hanno affermato che l’additive manufacturing/3D printing aiuta la loro azienda a essere più agile, è una valida alternativa alla produzione tradizionale e rappresenta un supporto alla produzione tradizionale. Oltre nove intervistati su dieci hannno dichiarato che stanno analizzando nuovi modelli di produzione/supply chain, con il 59% che valuta i modelli ibridi e il 52% che esamina la produzione localizzata.

 

Un’innovazione più rapida trasforma le industrie 

Il vantaggio più volte citato dagli intervistati che utilizzano additive manufacturing/3D printing è la maggiore capacità di innovazione. Le principali nuove aree di innovazione che le aziende stanno prendendo in considerazione includono la personalizzazione di massa per prodotti diretti al consumatore, la produzione on demand e il magazzino digitale/inventario virtuale. In particolare, il 91% degli intervistati vuole esplorare l’innovazione che la mass customization offre e ritiene che potrebbe essere applicabile alla propria attività se le parti potessero essere personalizzate attraverso il 3D printing/additive manufacturing. I settori medico, industriale e automobilistico sono stati definiti come i più maturi per l’innovazione nel 3D printing/additive manufacturing nei prossimi cinque anni.

Si aprono pertanto nuove opportunità di collaborazione. L’85% degli intervistati ha indicato che la collaborazione tra settori diversi per abbracciare le nuove tecnologie di digital manufacturing è importante. L’81% ha indicato che l’azienda pianifica future collaborazioni con enti governativi sui prodotti di digital manufacturing. La principale barriera all’ingresso nel settore dell’additive manufacturing/3D printing è quella di trovare una forza lavoro qualificata. Per affrontare questo deficit di competenze, il 64% vuole offrire più servizi di formazione professionale e il 53% desidera che le aziende, i governi, le istituzioni e i cittadini lavorino insieme per investire in programmi di formazione e di job-skilling.

Oltre il 50% degli intervistati sta investendo nella propria formazione e più del 44% è oggi più propenso a perseguire le proprie passioni in una logica professionale, grazie alle competenze che sta acquisendo. Fonte Hp

La produzione sostenibile è un imperativo di business

I principali modi in cui l’additive manufacturing/3D printing può ridurre gli sprechi promuovendo un’economia circolare comprendono la riduzione della quantità di materiali utilizzati e una migliore corrispondenza tra domanda e offerta, seguita dall’accorciamento e dalla semplificazione delle supply chain tradizionali e dal miglioramento dei servizi opzionali che possono prolungare la vita dei prodotti. In particolare, dallo studio emerge che il 90% degli intervistati ha affermato l’importanza della riciclabilità delle polveri derivanti dall’additive manufacturing/3D printed, mentre l’88% ritiene che sia importante che i governi creino un ecosistema sostenibile incentivando gli investimenti e lo sviluppo di tecnologie di digital manufacturing vantaggiose dal punto di vista sociale e ambientale.

L’accelerazione della digitalizzazione e del lavoro a distanza, determinati dalla pandemia Covid-19, hanno aumentato l’esigenza di reskilling. Il 50% circa degli intervistati (in Italia il 62%) desidera sviluppare un approccio di apprendimento continuo (lifelong learning). Fonte Hp

Come affrontare l’attuale emergenza Covid-19

Nel contempo, Hp lancia nuove soluzioni di stampa per il settore sanitario. Basate sulla conoscenza approfondita dei clienti e sviluppate in collaborazione con fornitori di servizi sanitari, associazioni e partner, le soluzioni di stampa Hp Healthcare affrontano le questioni più urgenti che il settore sanitario deve fronteggiare oggi, tra cui il benessere e la sicurezza dei pazienti, il coordinamento dell’assistenza, la mobilità, la privacy e la sicurezza.

Come evidenzia Daniel Colling, Global Head Healthcare Industry Solutions & Practice, Hp, «Mentre i nostri sistemi sanitari si preparano alla seconda ondata del virus che si scontra con l’influenza, i problemi della sicurezza dei pazienti e del burnout dei medici si sono intensificati. Il nuovo portafoglio, di prodotto reinventa la tecnologia sanitaria per mettere le esigenze di medici e pazienti prima di ogni altra cosa». Le nuove tastiere Hp Mfp Healthcare Edition e i pannelli di controllo abilitati al tocco sono progettati per essere disinfettati regolarmente, resistendo fino a 10.000 volte ai panni germicidi standard del settore, contribuendo così a ridurre il rischio di infezioni.














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