o9 usa il cervello…digitale per la pianificazione integrata della fabbrica e della logistica

di Renzo Zonin ♦︎ Prendere decisioni in modo rapido e corretto diventa sempre più difficile, per la complessità crescente di ogni comparto di business e per la sovrabbondanza di informazioni. Ma l'accorciamento della supply chain e le nuove esigenze in ottica Industria 4.0 costringono ad adottare nuove soluzioni. o9 offre una piattaforma cloud capace di usare big data per scelte in tempo reale sul campo. I casi Wal-mart, Nestlé, Avon, Caterpillar, Pirelli, Starbucks, General Electric, ExxonMobil. Ne parliamo con il Ceo Chakri Gottemukkala

In un mondo globalizzato nel quale la concorrenza fra le imprese è sempre più spinta, e nel quale la complessità sembra aumentare come l’entropia, pianificare e prendere decisioni di business risulta sempre più difficile. Le variabili in base alle quali pianificare il lavoro dell’azienda sono sempre di più, e i multipli flussi di dati eterogenei prodotti da varie sorgenti (dai sensori sulle linee di produzione alle interviste del marketing) spesso finiscono per mettere in confusione i manager invece che indirizzarli, a causa dell’”information overflow”.

Per risolvere questi problemi c’è chi ha pensato di utilizzare pesantemente gli algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning per equipaggiare una piattaforma di analytics capace di trattare big data in cloud. Obiettivo, trasformare i flussi di dati in informazioni e queste ultime in conoscenza, e mettere tutto a disposizione del management, dei C-level e del board aziendale per consentire loro di prendere decisioni e pianificare in modo coordinato tutti gli aspetti del business, dalla logistica, alla produzione, alle vendite. È quello che ha realizzato o9 Solutions con la sua omonima piattaforma cloud, che definiscono “Digital Brain”, la quale, lanciata nel 2014, è oggi utilizzata da decine di grandi multinazionali. Ne abbiamo parlato con il Ceo Chakri Gottemukkala.







Decidere e pianificare con l’Intelligenza Artificiale

Chakri Gottemukkala, Ceo di o9

Cosa fareste se foste a capo di un’azienda che produce caffè, con una rete di decine di migliaia di negozi nel mondo che devono essere sempre forniti delle varietà che i clienti desiderano? Come fareste a prevedere giorno per giorno la domanda, estremamente variabile visto che viene condizionata dal clima, dagli eventi culturali o sportivi della zona di ogni negozio, dalla composizione demografica della popolazione locale eccetera? Non sperate di cavarvela con un bel foglio Excel: qui serve un sistema integrato capace di rilevare tutti i dati disponibili in azienda, e che sulla base di essi aiuti i manager a prendere le decisioni corrette in tempi brevi – quali varietà di prodotto mandare a ogni negozio, in che quantità, quando – e contemporaneamente scatenare decisioni collegate a livello di produzione, e su su fino agli ordinativi di materia grezza ai fornitori registrati nella supply chain aziendale.

Ebbene, questo è un lavoro per l’Intelligenza Artificiale. Gli algoritmi di Ai e Machine Learning possono analizzare enormi quantità di dati in tempi brevi, capire i modelli di comportamento, e una volta istruiti aiutare a prendere decisioni corrette più rapidamente e con maggiore precisione rispetto a qualsiasi manager lasciato a sé stesso (e a un foglio Excel), spesso senza dati aggiornati in tempo reale sulle vendite e senza collegamenti con i reparti che si occupano di approvvigionamento e produzione.

Ma le stesse problematiche le hanno anche aziende che vendono pneumatici, o prodotti cosmetici, o veicoli. Perché prendere rapidamente decisioni corrette in base ai dati di cui si dispone non è cosa facile, ma è fondamentale, soprattutto in tempi come i nostri nei quali la domanda è estremamente ondivaga in quasi tutti i settori di business.

La buona notizia è che ormai la maggior parte delle aziende dispone dei dati necessari a prendere le decisioni corrette. Con la progressiva Trasformazione Digitale, con la rivoluzione dell’IIoT, con le tecnologie di Industria 4.0, ormai il problema non è più di generare il flusso dei dati: essi, anzi, abbondano, tanto da creare in più di un caso quello che tecnicamente viene definito “information overflow”, una sorta di alluvione di dati – così tanti che un manager non riesce più a selezionare rapidamente nei flussi di ingresso i dati realmente significativi per il suo lavoro, quelli che una volta organizzati e ripuliti si trasformano in “informazione”. Ma dove non arriva la mente umana, può arrivare appunto l’Ai.

Un esempio di integrazione delle tecnologie Ai/Ml nel supporto ai processi di pianificazione e decisionali arriva da o9, azienda fondata nel 2009 da Chakri Gottemukkala e Sanjiv Sidhu, imprenditori con una lunga esperienza nel settore della supply chain e tutt’ora al timone della società, rispettivamente come Ceo e chairman. Nata per trasformare, sfruttando le nuove tecnologie, il modo in cui le aziende prendono decisioni, nei primi anni o9 condusse approfondite ricerche sul campo per capire al meglio le esigenze delle global enterprise in fatto di pianificazione e decision making. Una volta capite a fondo le problematiche, iniziò lo sviluppo della piattaforma, che venne lanciata nel tardo 2014. Nel giro di soli 7 anni o9 ha conquistato la fiducia di molte fra le maggiori industrie del globo. Si va da Wal-mart a Nestlé, da Avon a Caterpillar, da Pirelli a Starbucks, da General Electric a ExxonMobil, e potremmo continuare a lungo. L’azienda conta oggi su circa 830 dipendenti e nel 2020 ha più che raddoppiato gli utili ricorrenti, cioè derivanti dagli abbonamenti alla sua piattaforma cloud. Un investimento di minoranza di 100 milioni di dollari in o9, fatto all’inizio del 2020 da Kkr, uno dei più grandi private equity, indica un valore dell’azienda superiore al miliardo di dollari.

Il mese scorso, l’evento aim10x Global, organizzato da o9 per far incontrare la community degli utenti della piattaforma con i migliori esperti impegnati nella trasformazione digitale del planning e del decision making, ha visto la partecipazione di 4300 persone.

 

La piattaforma o9

Schema a blocchi delle aree di intervento della soluzione Digital Brain

Ma cosa è esattamente la piattaforma messa a punto da o9? «o9 è fondamentalmente una piattaforma cloud e i nostri clienti sono grandi aziende di produzione e retailer in vari settori verticali, leader industriali in tutta la supply chain – spiega Chakri Gottemukkala, cofondatore e Ceo – Per queste società, o9 rappresenta una piattaforma capace di cambiare il modo in cui trovano clienti, e il modo in cui pianificano. Per esempio nella gestione della supply chain, ma anche le decisioni sulla produzione, l’approvvigionamento, la distribuzione. E poi decisioni sui prezzi, sul marketing, sull’innovazione e nuovi prodotti. In pratica la piattaforma entra in tutti i processi di decisione aziendali, rompendo i “silos”, l’isolamento fra comparti, e aumentando l’intelligenza del processo decisionale sfruttando i dati più aggiornati per aiutare le società a prendere decisioni migliori, più rapidamente e in modo “smart”. Questo è ciò che fa la piattaforma o9, e lo fa utilizzando una tecnologia che rappresenta un vero “game changer” quando applicata a queste problematiche. Per troppo tempo, nelle grandi aziende globali con le quali lavoriamo, le decisioni sono state prese con un processo lento e molto compartimentalizzato. La sezione supply chain prendeva le decisioni sulle forniture, le vendite prendevano le decisioni sulla parte commerciale, e così via. Ma in questo modo, viene perso molto valore, in particolare se le decisioni non vengono prese abbastanza rapidamente, visti i rapidi cambiamenti del mercato. La nostra piattaforma ricollega e rimette insieme tutto questo processo di pianificazione aziendale del quale abbiamo parlato, che noi chiamiamo Integrated Business Planning. E questa è la categoria. Noi cerchiamo di reinventare come il piano di business integrato deve essere fatto in una corporation, pensiamo che oggi il processo non sia assolutamente ottimale. La nostra piattaforma lo sta appunto trasformando. E questa piattaforma, che sta aiutando le aziende a fare tutto ciò, la chiamiamo Digital Brain, “il cervello digitale del business”».

L’approccio innovativo della piattaforma, basata sull’analisi dei big data tramite algoritmi di Ai/Ml, ha convinto nel giro di pochi anni moltissimi grandi gruppi internazionali che l’hanno adottata. «Soprattutto con la pandemia, le grandi aziende sentono la necessità di questo tipo di tecnologia capace di trasformare il modo in cui vengono scoperte le variazioni dei trend e della domanda, e di riallineare l’intera supply chain. È diventata fondamentale in ogni settore, dai semiconduttori all’automotive, ai beni di largo consumo. E mano a mano che le decisioni da prendere diventano più complesse, serve sempre più tecnologia per essere in grado di cambiare il modo di pianificare e decidere».

 

Interazione con altri sistemi di analisi dei dati

Ecco come il sistema o9 si connette alle varie funzioni aziendali

Uno strumento come la piattaforma di o9 per forza di cose produce i migliori risultati quando viene utilizzata e integrata in modo diffuso e capillare in una società. Ma quando si implementano soluzioni di questo tipo in aziende già da tempo sul mercato, spesso ci si ritrova a convivere con soluzioni adottate in precedenza. E non per forza stiamo parlando di sistemi di gestione del business di tipo legacy. Un esempio di tecnologie recenti che utilizzano, memorizzano ed elaborano gli stessi dati necessari alla piattaforma o9 è rappresentato dai sistemi Plm (Product Lifecycle Management). Anch’essi infatti “tracciano” passo passo i prodotti in azienda, a partire dal provisioning dai fornitori e poi lungo la supply chain, la produzione fino alla vendita e al post-vendita. Il focus dei sistemi Plm è sul mantenimento del controllo e del tracciamento, più che sul planning e decision making, e quindi i due strumenti non fanno esattamente lo stesso lavoro; ma possono interagire o cooperare fra loro? «Quella di o9 Solutions è una piattaforma open per la pianificazione e il processo decisionale basato sui dati – spiega Chakri Gottemukkala, che oltre a essere Ceo è anche il “motore” dietro lo sviluppo della piattaforma – Sì, le informazioni Plm possono essere rilevanti per il processo decisionale relativo alla supply chain. In particolare, le future Bom (Bill of Material, ovvero distinta base, ndr) o le modifiche a quelle esistenti sono informazioni importanti ai fini della pianificazione. Per questi e casi d’uso simili, ha effettivamente un senso logico collegare il sistema Plm alla piattaforma o9».

 

I tre punti di forza della piattaforma o9

Struttura dettagliata dei vari blocchi che costituiscono il sistema

La maggior parte delle aziende, in ogni caso, dispone già di sistemi di gestione della pianificazione, delle decisioni e della logistica. Sistemi che però sono tipicamente “rigidi”, compartimentalizzati, e non integrano capacità di analisi adattiva – ovvero, non riescono a sfruttare i flussi di dati per estrarre informazioni utili a prevedere cosa i clienti chiederanno in futuro, in modo che l’azienda possa prendere decisioni consapevoli. Questi sistemi, che spesso sono più che altro procedure aziendali digitalizzate, basate su un mix di esperienza e consuetudine, sono tuttavia in uso da tempo, quindi ben rodati e ritenuti “sicuri”. E dunque, perché il Ceo di una grande azienda dovrebbe abbandonare il collaudatissimo sistema di gestione della logistica che ha in casa, in favore di una piattaforma basata su intelligenza artificiale e machine learning? Possiamo dargli tre buoni motivi?

«Possiamo prendere in considerazione tre differenze chiave tra soluzioni di pianificazione tradizionali e la piattaforma o9 – risponde Gottemukkala. Prima di tutto, quelle tradizionali sono di solito soluzioni a sé stanti, che si concentrano solo su un’area, tipicamente allineata con l’organizzazione (strumenti di previsione per il team dedicato, soluzione di pianificazione degli approvvigionamenti per il settore acquisti, e così via). Il problema è che le decisioni vengono rallentate e risultano imprecise perché si fa uso di molti sistemi differenti. La piattaforma o9 è unica per tutti i casi d’uso della pianificazione, con un’unica visione del business che prende in considerazione ogni aspetto permettendo decisioni più accurate. In sostanza, i risultati sono il frutto delle decisioni migliori e più veloci.

La seconda differenza è che oggi ci sono molti dati disponibili (dati di mercato, dati sulle preferenze dei clienti, dati di ricerca, dati IoT, eccetera) che in genere non vengono utilizzati dalle aziende per prendere decisioni migliori. Ciò avviene perché i sistemi tradizionali non sono stati pensati per funzionare utilizzando queste tipologie di dati. Il Digital Brain di o9 è in grado di gestire 10100 volte la quantità di dati rispetto ai sistemi tradizionali. Inoltre sfrutta la potenza del cloud computing per applicare il Ml e l’Ai, così come per gestire altre analytics per ricavare informazioni utili (ovvero conoscenza) da queste grandi quantità di dati. Questo porta il processo decisionale a un livello superiore, grazie alla guida dei dati.

Infine, anche per merito della potenza di una singola piattaforma in esecuzione nel cloud, tutto questo avviene molto più velocemente rispetto alle applicazioni tradizionali. Per la prima volta, le aziende possono davvero ripianificare e prendere decisioni soltanto quando necessario, anziché essere limitate dalla lentezza dei vecchi sistemi e dai conflitti causati dall’avere diversi sistemi che devono essere interconnessi».














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