Ecco come le stampanti 3D di Stratasys supportano i progetti di Google Atap

La tecnologia di tecnologia additiva PolyJet contribuisce a dare vita ai wearable sui quali sta lavorando il gruppo di ricerca di Big G

Jacquard tag incorporato sulla manica di una giacca

Atap (Advanced Technology and Projects) è una divisione di Google specializzata nella ricerca su progetti innovativi e che fa largo uso di tecnologie innovative come la stampa 3D. Uno dei progetti che Atap sta portando avanti è Jacquard, che sta lavorando sull’integrazione della tecnologia in oggetti che usiamo – e indossiamo – tutti i giorni: scarpe, zaini, giacche e via dicendo. Si tratta di una piattaforma che include un’app e un piccolo tag fisico che può essere incorporato in oggetti morbidi, consentendo esperienze digitali interattive senza bisogno di tenere fisicamente il dispositivo. Tramite semplici movimenti, come strisciare o toccare la manica, gli utenti possono eseguire azioni comuni come scattare foto, controllare la riproduzione musicale, rispondere a una telefonata. 







Il team che sta lavorando su Jacquard si è trovato ad affrontato una difficile sfida: integrare in modo trasparente una pipeline di beni durevoli e non durevoli. Questo progetto impegnativo richiedeva una serie versatile di tecniche e tecnologie di produzione, sia tradizionali che additive. La soluzione è stata individuata nella tecnologia PolyJet di Stratasys.

Le diverse iterazioni del design del tag Jacquard, stampate in 3D tramite le macchine di Stratasys

La versatilità di PolyJet permette ai designer di intervenire in qualsiasi fase del processo di progettazione e di creare i prototipi di cui hanno bisogno, dai modelli concettuali con un solo colore ai prototipi funzionali multi-materiale. Le parti stampate con materiali letteralmente flessibili permettono un ulteriore realismo delle parti. Le stampanti PolyJet come la serie J8 combinano una risoluzione eccellente con un’ampia gamma di materiali e capacità di adattarsi ai diversi flussi di lavoro. Queste stampanti sono anche Pantone Validated e offrono migliaia di sfumature uniche e la capacità di simulare le texture delle superfici, dalle venature del legno alla pelle.

Allen spiega che le stampanti PolyJet forniscono un buon equilibrio tra velocità, prestazioni dei materiali e fedeltà funzionale – dove quest’ultima rappresenta un passo cruciale nel processo di sviluppo dei prodotti Atap. «Stiamo parlando di cose che prima non esistevano», spiega Allen. Il team deve essere in grado di replicare da vicino l’assemblaggio multi-materiale del prodotto finale, e questo processo deve avvenire velocemente. In genere, per ottenere un prototipo multi-materiale ci vorrebbero settimane, ma con PolyJet, il team ATAP può stampare alla fine della giornata e avere un modello ad alta fedeltà nelle mani degli ingegneri la mattina successiva.

Stratasys ha reso questo processo ancora più facile con il recente annuncio del supporto del software di rendering KeyShot 10 e del formato di file 3MF. Salvando i progetti in 3MF, KeyShot produce file pronti per la stampa, con colori accurati e mappe di spostamento per simulare tridimensionalmente le texture.

«Molti designer stanno usando KeyShot. Più la parte finale che esce dalla stampante assomiglia al rendering di KeyShot e più è facile passare dalla visione del designer alla stampa finale», spiega Allen. «Il risultato è che i designer ottengono più risposte alle loro domande più velocemente. Stiamo acquistando tempo di progettazione per esplorare e ottimizzare le nostre soluzioni e soddisfare le esigenze critiche in modo da poter passare alle fasi successive».

Finora, oltre alla giacca di jeans, il team Atap ha usato la piattaforma Jacquard per introdurre una scarpa sportiva indossabile e uno zaino intelligente, e altri progetti sono in fase di sviluppo. Nel frattempo, il team continua a esplorare utilizzi innovativi della stampa 3D. Atap sta anche iniziando a usare la tecnologia Digital Anatomy di Stratasys per migliorare le prestazioni dei materiali funzionali. La stampante 3D Digital Anatomy basata su PolyJet replica l’aspetto, la consistenza e la reattività dell’anatomia umana, compresi i tessuti, le ossa e i muscoli. Progettata per migliorare la preparazione e l’addestramento chirurgico e aiutare a testare nuovi dispositivi medici, ha trovato una casa anche con il team di Google Aatap.

«Le stampanti stanno davvero arrivando a riprodurre in modo accurato e fedele il concept dei designer in termini di design e materiali», conclude Allen. «Il futuro sta arrivando molto più velocemente di quanto pensassimo e, in Google ATAP, stiamo acquisendo il know how e le capacità che ci consentiranno di prevedere ciò che sarà presto possibile».














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