Oltre il gemello digitale: la smart digital reality di Hexagon

di Alberto Falchi ♦︎ L'azienda svedese ha un obiettivo: fondere il mondo fisico con quello digitale, rendendo tutte le informazioni disponibili in digitale e raccogliendole in un unico luogo. La Smart Digital Reality per ottimizzare i processi e renderli autonomi. La piattaforma Nexus per abbattere i silos. La strategia basata sulle acquisizioni

Da anni sempre più imprese stanno investendo in soluzioni per acquisire, analizzare ed estrarre valore dalle informazioni ottenute ma c’è un problema che non va sottovalutato: ricavare enormi moli di dati è facile, sfruttarle a pieno è estremamente difficile. Qui entra in gioco Hexagon, multinazionale svedese nata nel 2001 che si pone l’ambizioso obiettivo di colmare il gap fra la sterminata mole di informazioni acquisite e la capacità di gestirle per creare valore. Il focus è sulla manufacturing intelligence (Cad, Cam, Cae, metrologia), sulle soluzioni per la produzione meccanica e per la Smart digital reality. L’obiettivo del gruppo svedese è quello di fornire soluzioni autonome basate sull’utilizzo dei dati attraverso tutto il processo di produzione. Il campo applicativo di Hexagon spazia in innumerevoli settori e copre le esigenze di ogni settore industriale. Ma come ha fatto Hexagon a espandersi in così breve tempo? Nel modo più rapido ed efficace: tramite acquisizioni.

Smart digital reality: i digital twin secondo Hexagon

Quando si parla di Smart digital reality si fa riferimento a un insieme di tecnologie che fanno leva sui gemelli digitali per ottimizzare i processi e renderli autonomi. Ma cosa significa? L’idea di Hexagon è quella di fondere il mondo fisico con quello digitale, rendendo tutte le informazioni disponibili in formato digitale e raccogliendole in un unico luogo, corredate dal contesto e costantemente aggiornate. In pratica, i dati vengono acquisiti in tempo reale e aggiornati in modo automatico tramite l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, riducendo al minimo, l’intervento umano, almeno nella fase di acquisizione e trattamento dei dati. «Vogliamo far sì che la digitalizzazione permetta ai processi di autoregolarsi. Non vogliamo mettere da parte il capitale umano ma utilizzarlo nella parte più intelligente del processo», cioè dove può fare la differenza, spiega Levio Valetti, responsabile marketing della filiale italiana dell’azienda, sottolineando come le persone dovrebbero occuparsi di trasformare queste informazioni in valore aggiunto, per migliorare i processi e individuare nuovi modelli sviluppo dei processi. Il lavoro meno nobile, invece, deve essere delegato alle macchine.







La Smart Digital Reality secondo Hexagon corrisponde allo stato in cui tutti i dati sono disponibili in formato digitale, in un unico luogo, in tempo reale e in un contesto a 360 gradi, offrendo una panoramica completa di ogni situazione in un mondo in continua evoluzione.

L’obiettivo di Hexagon, in definitiva, è quello di passare dal concetto di automazione a quello di autonomia. Detto in parole semplici, sfruttare apprendimento automatico e intelligenza artificiale per far lavorare i dati dietro le quinte, «mettere i dati al lavoro», nella definizione che dà l’azienda.

Sviluppare le competenze tramite le acquisizioni

Acquisizione dati, Cad e simulazione, gemelli digitali, automazione… Hexagon si occupa praticamente di tutto. «Noi digitalizziamo il mondo reale, rileviamo oggetti ad altissima definizione di dati, ad altissima velocità. Poi trattiamo questi dati. Una cosa che non è subito evidente, ma su cui lavoriamo molto, è la realizzazione di una infrastruttura informatica in grado di trattare, condividere ed elaborare enormi quantità di dati , isolando solo quelli significativi e utili ad ogni parte dell’azienda».

La crescita esponenziale di Hexagon è il frutto di un percorso iniziato 25 anni fa e basato su due pilastri: ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e acquisizioni. «A partire dal 2002 abbiamo iniziato ad acquisire numerose aziende – prosegue Valetti -. Una lista molto vasta ma non casuale, che inizia con aziende storiche della metrologia industriale, tra le quali l’italiana Dea, alla quale si sono aggiunte negli anni altre realtà come Leitz, Romer, Leica Geosysgems, e altre. A partire dal 2015 la svolta verso l’acquisizione di aziende di software industriale per il controllo dei processi (Q-Das, il Cad/Cam (Vero Software) e la simulazione (Msc Software)».

La soluzione di fotogrammetria industriale Dpa consente l’ispezione rapida e diretta di pezzi di grandi dimensioni in condizioni di officina difficili senza la necessità di sacrificare la precisione

Nexus, la piattaforma per trasformare i silos in vasi comunicanti

Nel giugno 2022 Hexagon ha reso disponibile la prima versione di Nexus, una piattaforma aperta che si pone l’obiettivo di connettere le persone attraverso i dati. Fa leva su applicazioni, tecnologie e soluzioni cloud per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti.

La piattaforma Nexus di Hexagon

Questa soluzione è in grado di connettere diverse applicazioni e tecnologie, così da realizzare flussi di lavoro ottimizzati che coinvolgono tutte le figure aziendali. In pratica, un gemello digitale che permette a tutti i membri di un progetto di avere un quadro completo della situazione di un progetto tramite un’interfaccia intuitiva che include tutte le informazioni, inclusi i dati acquisiti in tempo reale dai sensori installati sui macchinari e dispositivi. Consente di trasformare quei silos che spesso si creano tra i vari reparti di un’azienda di produzione in vasi comunicanti, connettendo tutte le sorgenti di dati del portafoglio Hexagon e di soluzioni realizzare da terze parti.

L’attuale struttura globale di Hexagon

L’azienda è suddivisa in 8 divisioni, non solo industriali, a partire da Agricolture, con soluzioni per migliorare la pianificazione del raccolto e automatizzare le flotte dei mezzi agricoli. «Aiutiamo a mappare le coltivazioni, a guidare le mietitrebbiatrici che lavorano su centinaia di migliaia di km quadri per ottimizzarne i percorsi e la gestione. Le altre divisioni sono dedicate alle attività minerarie, alla sostenibilità, alle infrastrutture, alla produzione industriale, ai sistemi di posizionamento, alla sicurezza, alle infrastrutture e al settore geospaziale», dice Valetti.

Hexagon è guidata a livello globale da un italiano, Paolo Guglielmini, che dal 2023 occupa le posizioni di presidente e ceo dopo aver svolto il ruolo di coo e, in precedenza, essere stato presidente della divisione Manufacturing Intelligence. Che Guglielmini creda nel futuro dell’azienda lo dimostra anche il recente acquisto di azioni di Hexagon per un valore di 5,6 milioni di corone svedesi, incrementando del 367% la quantità di share in suo possesso. In passato, aveva ricoperto ruoli al Cern, all’ European Council for Nuclear Research e in Accenture Italia.

Hexagon in Italia

Levio Valetti, marketing & communications manager d iHexagon (Fonte: LinkedIn)

Il 2022 è stato un anno fondamentale per Hexagon Italia. Le tre divisioni Metrologia, Cas/Cam e Cae/Simulazione si sono raggruppate una unica realtà commerciale volta a proporre all’industria soluzioni integrate in grado di attraversare tutto il ciclo produttivo senza soluzione di continuità. Un percorso iniziato quattro anni fa avvicinando le tre divisioni in attività commerciali congiunte. «Ci siamo resi conto immediatamente che c’erano sinergie da sfruttare e proporre ai nostri clienti fino ad allora rimaste in ombra, e che avrebbero permesso di abbattere quelle barriere che spesso esistono tra i reparti di progettazione, produzione e controllo qualità. «E’ stato fondamentale prima di tutto abbattere quelle barriere al nostro interno, identificando gli anelli di congiunzione tra i nostri software e il nostro hardware, per poi riportare questi modelli nella realtà delle aziende che serviamo», afferma Valetti. «Questo ha dato immediatamente risultati interessanti che ci hanno spinti a proseguire, fino ad essere nominati dal management di Hexagon nazione pilota di un progetto di integrazione delle divisioni industriali di Hexagon che oggi ci vede esempio in tutta Europa».














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