Fonte anti Covid-19. Con Cisco e Ibm le aule scolastiche Emear sono virtuali

Big Blue e la company guidata da Chuck Robbins supportano 200mila studenti e 2mila scuole europei nella gestione dell’apprendimento e dell’insegnamento a distanza grazie a Cisco Webex

Cisco Webex Teams

Il Covid-19 e l’emergenza generata hanno accelerato nel sistema scolastico – costretto a svolgere le sue attività lontano da scuole, istituti e università – l’uso di strumenti e soluzioni digitali.Nelle ultime settimane, Cisco e Ibm hanno lanciato un’iniziativa congiunta per creare aule virtuali gratuite, in grado di consentire agli studenti di fare lezione anche durante la chiusura delle scuole sull’intero territorio nazionale. L’obiettivo è duplice: da un lato, consentire a insegnanti e studenti di partecipare a lezioni interattive online; dall’altro garantire loro tutto il supporto necessario per un utilizzo efficace della tecnologia.

«Nell’area Emear, studenti, insegnanti e genitori si stanno adattando all’apprendimento virtuale. Siamo orgogliosi di constatare che la nostra collaborazione con IBM stia aiutando centinaia di migliaia di studenti nel continuare ad imparare e a sviluppare competenze», ha affermato Wendy Mars, presidente di Cisco per Europa, Medio Oriente, Africa e Russia (Emear).







Le aule virtuali fornite da Cisco Webex consentono agli insegnanti di organizzare e registrare videoconferenze, condividere contenuti didattici dai loro schermi, comunicare con gli studenti attraverso diverse app e ricevere istantaneamente i loro feedback.

Volontari a disposizione della scuola digitale

Per aiutare gli insegnanti e gli studenti a recepire questo nuovo modello di classe, Ibm ha formato oltre 3mila volontari qualificati – anch’essi in modalità smartworking dalle proprie abitazioni e utilizzando Cisco Webex – perché potessero mettere a disposizione le proprie competenze. I volontari Ibm offrono sessioni di tutoraggio e assistenza in tempo reale agli insegnanti, aiutandoli nell’utilizzo del tool e a trarne il massimo vantaggio.

«Noi di Ibm mettiamo a disposizione la nostra esperienza e le nostre competenze, negli ambiti più diversi. Sfide come quella che stiamo affrontando oggi, con il COVID-19, ci danno l’opportunità di poter contare su una tecnologia e su una rete di volontari capaci di fare davvero la differenza proprio in ciò che conta di più per il futuro della nostra società, ossia l’educazione dei nostri figli», ha affermato Martin Jetter, senior vice president & chairman, Ibm Europe.

L’iniziativa è già stata lanciata in numerosi paesi europei, tra cui Austria, Repubblica Ceca, Germania, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Spagna e Regno Unito, solo per citarne alcuni. Finora, il programma è stato adottato da almeno 200mila studenti in oltre 2mila scuole in tutta Europa.

«In questi tempi difficili, è fondamentale garantire la continuità dell’istruzione ai nostri figli. Abbiamo assicurato i mezzi necessari per consentire l’insegnamento e l’apprendimento a distanza per maestri, professori e studenti. Tuttavia, sappiamo che ciò non basta. Abbiamo anche bisogno di esperti – insegnanti – che saranno sempre la spina dorsale del processo educativo. Ecco perché il contributo dei nostri partner è particolarmente apprezzato. Il loro supporto è significativo e molto importante per consentire agli insegnanti di apprendere e accedere alle nuove tecnologie e di portare il loro insegnamento online. Credo che quando usciremo da questa crisi avremo appreso in modo ancora più significativo l’importanza delle partnership e della digitalizzazione», ha affermato Marek Zagórski, Ministro degli Affari Digitali, Polonia.

In Italia, l’iniziativa ha aiutato molti studenti a ritrovare un senso di certezza.«Temevo di non poter finire l’anno scolastico e di non poter sostenere l’esame finale. Sapere di riuscire a completare l’anno scolastico mi dà un po’ di sicurezza in più», ha commentato Gabriele, 17 anni, di Roma.

A Madrid 100mila insegnanti a lezione a distanza

Nella città di Madrid, oltre 100mila insegnanti hanno la possibilità di impartire lezioni online grazie al supporto dei volontari. «Avevamo già utilizzato Webex durante alcune riunioni virtuali e ciò ci ha consentito di organizzarci al meglio nella gestione di questa crisi. È confortante poter contare su un rappresentante Ibm che assiste i nostri 191 insegnanti e 2.500 studenti», ha affermato Javier Martínez Arjona, direttore della scuola secondaria di formazione Antonio Machado a Madrid, Spagna.

La continuità dell’apprendimento è particolarmente importante quando gli studenti si avvicinano a una nuova fase. Enrique Morillo del Río, insegnante di matematica della scuola secondaria José García Nieto concorda: «La maggior parte dei miei studenti inizierà a breve l’università. Ora più che mai hanno bisogno del supporto dei propri insegnanti. Grazie alla tecnologia, siamo in grado di garantire la continuità della didattica ai massimi livelli».

«Anche in questo periodo complesso, faremo tutto il necessario per supportare aziende, governi e comunità: coloro le cui vite sono state colpite da questa pandemia e quelle in prima linea. Siamo orgogliosi che la tecnologia Cisco Webex stia agevolando la connessione tra le persone, che si tratti di istruzione, assistenza sanitaria o economia», ha aggiunto Wendy Mars.

Cisco e Ibm stanno lavorando insieme per estendere questo progetto al resto d’Europa, per consentire agli insegnanti e agli studenti di continuare il percorso di apprendimento.














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