Festo: con Motion Terminal, l’alta moda diventa 4.0

di Bruna Rossi ♦ L’innovazione nelle valvole pneumatiche al servizio dell’automazione industriale. Realizzata per Autec una macchina per fabbricare porta carte di credito per i portafogli di un noto marchio del made in Italy

Un dispositivo che ha traghettato rapidamente la pneumatica nella filosofia di Industry 4.0. Viene definito così dai costruttori il Festo Motion Terminal VTEM. I benefit? Capacità di riconfigurazione veloce, limitato ingombro, grande adattabilità  e possibilità di controllo remoto. Sono  queste le caratteristiche che hanno spinto la Autec di Ponsacco (Pisa), azienda che dal 1993 produce macchine automatiche per il settore calzaturiero e della pelletteria, a individuare  il Festo Motion Terminal VTEM per un prototipo di macchina, completato nei giorni scorsi, destinato ad un grande marchio della moda italiana. Un brand che ha commissionato una macchina per produrre le tasche interne dei portafogli, quelle che contengono le carte di credito per intendersi, in modo automatizzato, preciso e senza scarti di materiale.

La collaborazione Autec-Festo

Fin dai primi anni di attività, Autec si è affidata a Festo per quanto riguarda tutta l’automazione pneumatica. La multinazionale tedesca è stata valutata positivamente in quanto ad affidabilità dei prodotti e capacità di assistenza offerta. Da parte sua, Festo – come spiega l’Industry Segment Manager del Printing & Plastic, Giorgio Centola – « è azienda strutturata per settori verticali, con un approccio ai clienti di tipo consulenziale in modo da offrire un’assistenza fortemente focalizzata sull’applicazione da realizzare piuttosto che sul singolo prodotto».







 

Un particolare della macchina realizzata per Autec
I vantaggi: tutto nelle app

La realizzazione del prototipo di una macchina massimamente versatile per la realizzazione di portafogli griffati è stata realizzata sulla base di una stretta collaborazione. Dice l’ingegner Ilario Barsacchi, responsabile del progetto per Autec: «Quando abbiamo ricevuto la richiesta di produrre una macchina flessibile, e multifunzione, abbiamo chiesto l’intervento di Festo per la parte pneumatica. La scelta è ricaduta sul Motion Terminal perché, trattandosi di un prototipo, avevamo la necessità di un componente che fosse facile da riconfigurare, che permettesse di cambiare funzionalità e portata delle valvole, che fosse gestibile da remoto in chiave Industry 4.0».

Il passaggio dal classico terminale a un dispositivo avanzato come il Festo Motion Terminal è stato seguito dell’ingegner Benedetta Torres (Festo), che insieme all’ingegner Luca Geri (responsabile software di Autec) ha sviluppato la parte software e le app per definire le funzioni delle valvole. Questa sorta di “intelligenza artificiale” applicata alle valvole permette infatti di gestire strumenti diversi e modificare il funzionamento della macchina anche da remoto.«La scelta del Festo Motion Terminal – spiega sempre Barsacchi – ci ha fatto risparmiare, in termini di tempo e soprattutto di lavoro, sulla riconfigurazione dell’isola di valvole. Nel momento in cui ci siamo accorti che avevamo bisogno di  una coppia di valvole proporzionali in più attraverso  il Festo Motion Terminal abbiamo scaricato un’app e non c’è stato bisogno di ulteriori operazioni, con gli ovvi risparmi sotto molteplici punti di vista. Con il sistema utilizzato in precedenza, avremmo dovuto ordinarle, inserirle e riconfigurarle. ». Questa flessibilità di utilizzo, secondo la multinazionale tedesca  rende il Festo Motion Terminal VTEM idoneo per una applicazione estesa in ambito industriale con vantaggi ancor più tangibili sui prototipi.

 

Da sinistra, l’ing. Emiliano Berretta, disegnatore meccanico, l’ing. Luca Geri, responsabile software, e l’ing. Ilario Barsacchi, responsabile del progetto
La macchina

Come detto, la macchina progettata da Autec serve a realizzare i classici porta carte di credito, composti da più pezzi sovrapposti e cuciti da un’altra macchina. L’operazione controllata dal Festo Motion Terminal VTEM è quella di incollaggio di un particolare in pelle con una parte in seta. Una volta accoppiate le due parti, infatti, il robot di asservimento le trasferisce ad una macchina rimboccatrice. «Si tratta della lavorazione di 8 tasche per contenere le nostre carte per la quale – continua il progettista Autec -, ci è stata chiesta un’autonomia di quattro ore con un ciclo produttivo totale di 14 secondi per incollaggio e rimboccatura. Quella che abbiamo realizzato, e che in questi giorni sarà installata dal cliente, è una macchina che doveva essere compatta, a ingombro minimo».

 

Un particolare della macchina realizzata per Autec

 

In fase di progettazione di un prototipo come questo, in un mercato come quello della calzatura in cui l’automazione è di recente introduzione, la maggiore flessibilità e adattatività è un imperativo. «Con il Festo Motion Terminal VTEM è possibile cambiare rapidamente la funzionalità dell’utensile,-precisa l’azienda – passando da testa di presa per aspirazione a testa di presa con pinza a spilli: le valvole ad esempio possono modificare la loro funzione da valvola proporzionale a valvola direzionale.»Il VTEM potrebbe essere rappresentato come un hardware, programmabile e riprogrammabile in modo volatile con contenuti software idonei per l’applicazione in oggetto. La valvola non è più un oggetto dalla rigida funzione, ma ne si può plasmare la funzione secondo i propri obiettivi di progetto.

Nel caso della macchina in questione è stato sviluppato un software gestionale, inserito poi in un PLC che serve da interfaccia per il controllo del dispositivo. «Dopo aver configurato la parte software – spiega Barsacchi – non abbiamo riscontrato alcuna difficoltà nell’  utilizzo». Insomma, secondo il responsabile del progetto «il Festo Motion Terminal VTEM è indicato per macchine che devono modificare online la loro funzionalità, o i compiti specifici degli utensili di lavorazione. È così possibile ridurre drasticamente i tempi di cambio formato ».

 

Un particolare della macchina realizzata per Autec

L’elettronica Festo

È l’elettronica Festo, sempre collegata al terminale di valvole, a garantire la qualità della lavorazione, controllando tramite appositi sensori la quantità di vuoto sui piani di aspirazione sui quali vengono appoggiati i pezzi di pelle e stoffa da lavorare. In caso di depressione insufficiente sul piano di lavoro, sintomo che il pezzo non è collocato bene, viene bloccata la distribuzione della colla da parte della pistola.«La macchina – spiega ancora Barsacchi – ci è stata richiesta perché l’operazione precedentemente veniva fatta a mano e il margine di errore imponeva di considerare scarti di materiale. Oggi non c’è scarto e possiamo garantire la realizzazione di un numero di portafogli esattamente proporzionale alla materia prima disponibile». Infine, come accennato, la macchina è completamente Industry 4.0. «L’idea di provare il Festo Motion Terminal VTEM nasce anche da questa esigenza – conclude Barsacchi -, quella di vendere le macchine, sfruttando le agevolazioni fiscali connesse alle misure di sviluppo industriale promosse dal piano Calenda. Inoltre la possibilità di controllarne il funzionamento e intervenire da remoto facilita anche il nostro lavoro quotidiano».














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