Fca riapre la fabbrica Sevel in Abruzzo

Oltre al più grande stabilimento di veicoli commerciali leggeri d'Europa dovranno ripartire le attività correlate nei siti di Pomigliano, Cassino, Termoli e Mirafiori oltre che continuare le preserie prototipali della 500 elettrica. La ripartenza è prevesta per lunedì 27 aprile

Ieri, 21 aprile, si è tenuto un incontro nazionale tra Fca e tutte le organizzazioni sindacali, con il quale la delegazione aziendale del brand automobilistico ha comunicato di avere chiesto sia alla Prefetture interessate che al governo la volontà di avviare la ripartenza della Sevel e delle attività collegate presso gli stabilimenti Fca di Pomigliano, Cassino, Termoli e Mirafiori oltre che continuare le preserie prototipali della 500 elettrica. Dunque lunedì 27 aprile, salvo colpi di scena, la produzione del Ducato in Sevel – che ha il sio sito in Abruzzo – riparte e così per alcuni reparti connessi per la componentistica.

Il punto di vista degli amministratori locali

Su rete8.it, magazine digitale abruzzese si legge la posizione dell’assessore all’attività produttive, turismo, cultura e spettacolo della Regione Abruzzo, Mauro Febbo: «C’erano segnali della volontà di riaprire la Sevel, anche perché azienda e sindacati avevano sottoscritto nei giorni scorsi un ulteriore protocollo di sicurezza per i lavoratori. Insomma era una notizia attesa, ma ci fa piacere perché per l’Abruzzo la Sevel è strategica e ci fa guardare con prospettive migliori alla fase 2. Questa decisione ci aiuterà a ripartire».







La posizione dei sindacati

Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri chiedono a Fca: «Di effettuare subito gli incontri preparatori e di verifica per la corretta e puntale applicazione delle linee guida sulla sicurezza concordate il 9 aprile» e al governo di dare elementi di chiarezza e uniformità per garantire la salute e la sicurezza di migliaia di lavoratori. «Nei prossimi giorni in ogni caso — spiegano i sindacati — terremo incontri e sopralluoghi per essere certi che comunque quando si avrà la ripresa produttiva su realizzi nel rispetto delle misure e azioni di sicurezza necessarie a partire dalla garanzia per una mobilità pubblica casa lavoro che tuteli dai rischi di contagio le lavoratrici e i lavoratori».

In particolare la Fiom a nome di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, e Simone Marinelli per la Fiom-Cgil nazionale «ritiene fondamentale l’applicazione dell’accordo sottoscritto con Fca. L’eventuale ripartenza della Sevel prima del 4 maggio è di fatto la partenza di più stabilimenti in più regioni, dalla Puglia al Molise alla Campania al Piemonte oltre a diverse aziende della componentistica situate non solo in Abruzzo. In tutti gli stabilimenti verificheremo e monitoreremo la concreta realizzazione delle linee guida e del Protocollo per ridurre al minimo il rischio di contagio». Fiom chiede al governo di «fare chiarezza visto che si moltiplicano le riaperture con il silenzio assenso dei Prefetti in molti settori industriali. La Fiom si è assunta la responsabilità di realizzare linee guida per tutelare i lavoratori in fabbrica, ma la valutazione sull’andamento epidemiologico e sulle condizioni generali per la riapertura dell’industria sono nelle competenze del governo, altrimenti il rischio è che le ripartenze avvengano solo sulla base dell’andamento del mercato. Infine con le istituzioni a ogni livello è necessario garantire che il sistema della mobilità pubblica sia fornita con il massimo grado di sicurezza. Per questo chiediamo al governo ed ai ministeri coinvolti di avviare urgentemente un confronto per stabilire se vi sono le condizioni generali per la ripartenza della Sevel e di tutta la componentistica e comunque di realizzare un piano per garantire la salute e la sicurezza di tutte le lavoratrici ed i lavoratori sui territori interessati».

E Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, sottolinea «La riapertura di Sevel comporta il riavvio di reparti a Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Termoli. Inoltre a Mirafiori saranno effettuate alcune preserie della 500 elettrica, ma ciò avverrà nell’ambito di quella attività di ricerca che rientra nei codici ateco. Si tratta di realtà dislocate su regioni diverse e, per scongiurare la possibilità di pronunce diverse, sarebbe opportuno che il Governo si pronunciasse centralmente. La domanda di Fca verte sulla strategicità di Sevel, requisito in base al quale altri hanno già ottenuto l’autorizzazione. La fase 2 sta di fatto partendo con le richieste di autorizzazione sempre più numerose ai prefetti. È essenziale però che avvenga in modo graduale e in piena sicurezza sia all’interno dei luoghi di lavoro sia nell’ambiente circostante, in particolare nei mezzi pubblici che devono essere adeguati. Come sindacato stiamo facendo la nostra parte con accordi che vanno oltre le prescrizioni minime legali e proprio l’accordo con Fca per la sua completezza costituisce un punto di riferimento. Dobbiamo coniugare con estremo rigore sicurezza e lavoro, solo così potremo scongiurare il rischio di catastrofe sia sanitaria sia economica».

Sevel Sud il più grande stabilimento europeo di veicoli leggeri

Lo stabilimento della Sevel – società italo-francese – sorge tra i comuni di Paglieta e Atessa in provincia di Chieti e copre un’area di oltre 1.200.000 metri quadri, di cui 344mila coperti. La fabbrica, è attrezzata per tutti i passaggi dell’intero ciclo produttivo: lastratura, verniciatura e montaggio. Vi lavorano circa 6.200 persone. È il più grande stabilimento di veicoli commerciali leggeri d’Europa.

 














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