Fanuc: un robot in ogni scuola per abilitare le competenze. Ecco come

di Laura Magna ♦︎ Nel 2022 il gap tra domanda e offerta di lavoro è costato alle imprese 38 miliardi di valore aggiunto: tra le skill più richieste quelle in robotica. Il corso di Fanuc e Sanoma per la certificazione di tecnici della robotica: gestiscono, monitorano, manutengono i robot sulle linee produttive. 40 ore su una piattaforma di elearning con training in presenza. I prossimi passi: formare mille docenti e 10mila ragazzi. Ne abbiamo parlato con Mirko Cazzaniga di Fanuc e Guido Chiola di Sanoma

Fanuc e la formazione

Solo nel 2022 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è costato alle imprese 38 miliardi di valore aggiunto, il 3,1% di quello prodotto in totale. E una delle competenze più richieste e meno disponibili è nella robotica. Come si fa fronte a questo enorme e dannoso gap? Con la formazione, che deve essere capillare, sul territorio e precoce.

Bisogna «diffondere la cultura dell’automazione tra i ragazzi delle scuole superiori: far vedere loro che una possibilità di futuro lavorativo che magari non hanno mai neppure immaginato ma che può offrire loro grandi opportunità», dice a Industria Italiana Mirko Cazzaniga, responsabile del dipartimento educational di Fanuc, colosso giapponese che è leader mondiale nell’automazione industriale, con focus su sistemi a controllo numerico (Cnc), la robotica e sistemi e soluzioni per la produzione intelligente. In collaborazione con Sanoma, (ex Pearson, riferimento globale nel settore dell’editoria scolastica ed educational) ha strutturato l’idea e la realizzazione della Certificazione di programmazione robotica, un percorso formativo che viene messo a disposizione dei ragazzi delle scuole superiori al termine del quale possono sostenere un esame che permette loro di accedere alla certificazione e con il quale si diventa “tecnici della robotica”, professionisti che gestiscono, monitorano, manutengono i robot sulle linee produttive.







Un percorso di formazione di 40 ore che si svolge su una piattaforma di elearning ed è arricchito dal training in presenza nei “Laboratori di Robotica e Automazione” che dallo scorso marzo sono stati installati in diverse scuole superiori in tutta Italia. Si tratta, in sostanza di un braccio meccanico montato su una cella trasportabile, il Fanuc ER-4iA dotato di software di simulazione offline RoboGuide, «un applicativo professionale ampiamente utilizzato con tutti i robot della gamma Fanuc, diffusa a livello mondiale in molteplici stabilimenti produttivi. Questo vuol dire che facciamo lavorare i ragazzi in un reale ambiente di fabbrica», dice a Industria Italiana Guido Chiola, formatore Sanoma.

 

Perché portare la Robotica tra gli studenti delle superiori

Fanuc Academy accompagna le classi nell’acquisizione di conoscenze di base e competenze professionali nella programmazione robotica

«A partire dai contenuti di Fanuc Academy, Sanoma ha sviluppato un percorso graduale mirato ad accompagnare le classi nell’acquisizione di conoscenze di base e competenze professionali nella programmazione robotica – precisa Chiola – Le lezioni sono strutturate in modo da essere allineate agli standard internazionali, in particolare, in accordo a procedure e specifiche verificate dall’organismo TÜV Rheinland Italia che si occupa di certificazione a livello internazionale». Attraverso lo studio autonomo e l’esercitazione pratica con il formatore, gli studenti imparano dunque a orientarsi nel mondo della robotica e dell’industria 4.0. «E acquisiscono – dice Chiola – gli strumenti necessari per muovere manualmente il robot e programmarlo utilizzando il software di simulazione. Al termine del corso, gli studenti non solo avranno appreso le competenze fondamentali nella programmazione robotica, ma saranno anche in grado di eseguire procedure di manutenzione e backup dei sistemi robotizzati. L’offerta formativa fornisce un’opportunità unica per ottenere una chiara comprensione di cosa significhi lavorare con i robot, preparando gli studenti per le sfide e le opportunità del campo professionale in continua evoluzione».

Ma soprattutto si mostra con chiarezza ai ragazzi e alle loro famiglie che il lavoro del tecnico di robotica richiede più testa che muscoli, che si svolge in camicia, in ambienti silenziosi e puliti, senza rischi, molto lontano da quello dell’operaio sporco di grasso dell’iconografia anni ’50 che però è dura a morire. Grazie al Pnrr siamo stati premiati da numerose scuole che hanno scelto le nostre attrezzature – afferma Cazzaniga – Stiamo continuando a consegnare i nostri robot a scuole in tutta Italia, rendendo la nostra presenza diffusa grazie a questa iniziativa. Il percorso di certificazione, insieme al portale di e-learning che si avvale di metodologie innovative come il gaming, è il completamento del quadro. Il nostro obiettivo è creare un ambiente educativo eccellente e amichevole per consentire agli studenti di acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro legato alla robotica. È la nostra missione»

 

Robotica e automazione: un mercato in espansione che non trova professionisti

In collaborazione con Sanoma, Fanuc ha strutturato l’idea e la realizzazione della Certificazione di programmazione robotica, un percorso formativo che viene messo a disposizione dei ragazzi delle scuole superiori al termine del quale possono sostenere un esame che permette loro di accedere alla certificazione e con il quale si diventa “tecnici della robotica”, professionisti che gestiscono, monitorano, manutengono i robot sulle linee produttive. Fanuc Lainate

Le competenze nel segmento della robotica sono tra le più richieste e tra le più difficili da trovare. E il trend proseguirà nella stessa direzione perché mentre aumentano i robot impiegati in produzione le persone che lavorano sono sempre meno per via di dinamiche demografiche quali la scarsa natalità e l’invecchiamento. I robot installati globalmente nel 2022 sono 553mila, con un aumento del +31% nel 2021 e del +5% nel 2022, con previsioni di un tasso di incremento medio annuo del 7% da qui al 2026. Sono 3,5 milioni di unità operative in tutto il mondo di cui 90mila solo in Italia, in aumento in media del 17% all’anno dal 2016 (i numeri sono quelli del World Robotics 2023 Ifr). L’ambito della robotica costituisce quindi una grande opportunità per l’accesso a professioni ad alto contenuto tecnologico.

Tuttavia, come è noto, esiste una grave difficoltà a reperire professionisti tecnici per le aziende italiane in particolare. Nel 2022 la difficoltà di reperimento del personale ha riguardato il 40% delle assunzioni ed è costata all’Italia 38 miliardi di euro di valore aggiunto (il 3,1% di quanto generato complessivamente dalle filiere). La stima è contenuta nel report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” aggiornato al quinquennio 2023-2027, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal. La difficoltà di reperimento del personale tenderà ad aumentare ulteriormente anche per l’accelerazione della domanda attesa come effetto gli investimenti Pnrr. Si stima infatti che l’offerta formativa scolastica attuale riuscirebbe a soddisfare solo il 60% della domanda potenziale nel prossimo quinquennio, con i mismatch più critici per gli ambiti di studio relativi a trasporti e logistica, costruzioni, sistema moda e meccanica, meccatronica ed energia, per cui si prevede che tra il 2023 e il 2027 l’offerta potrebbe coprire circa meno di un terzo della domanda potenziale.

 

La struttura del corso di Fanuc-Sanoma

Più nel dettaglio, il corso prevede 40 ore complessive, di cui:

  • 25 ore di studio autonomo in ambiente di apprendimento online
  • 9 ore di esercitazioni in aula con il software di simulazione Fanuc RoboGuide e/o con il robot Fanuc ER-4iA, sotto la guida del docente di riferimento o del formatore Fanuc-Sanoma;
  • 6 ore di esame teorico e pratico

L’esame nello specifico si svolgerà presso Test Center autorizzati e prevede: un test teorico, una prova di programmazione con il software di simulazione Fanuc RoboGuide e una prova di trasferimento del programma di manipolazione sul robot Fanuc Er-4ia. Anche il costo lo rende accessibile a ogni scuola: si parte da150 euro con docente di riferimento, e da 200 euro con formatore Fanuc-Sanoma. Inoltre, al termine del percorso formativo e al conseguimento della certificazione, gli studenti avranno accesso anche alle Olimpiadi Fanuc della Robotica e alle competizioni nazionali e internazionali di WorldSkills, e dimostrare le competenze apprese in materia di programmazione robotica.

È possibile visionare qui una demo del percorso.

Cazzaniga (Fanuc): un robot in ogni scuola d’Italia

Fanuc vuole portare nelle scuole un braccio meccanico montato su una cella trasportabile, il Fanuc ER-4iA dotato di software di simulazione offline RoboGuide, un applicativo professionale ampiamente utilizzato con tutti i robot della gamma Fanuc, diffusa a livello mondiale in molteplici stabilimenti produttivi. Così è possibile far lavorare i ragazzi in un reale ambiente di fabbrica. Il Laboratorio di Robotica e Automazione di Fanuc, realizzato in collaborazione con Sanoma

«Il modo in cui il percorso formativo è stato strutturato ci è stato suggerito dai nostri clienti – dice Cazzaniga – clienti che sono aziende meccaniche che lavorano con tornii e frese o aziende nel settore plastico che fanno stampaggio plastico o ancora nella robotica e che hanno difficoltà a trovare tecnici per queste funzioni. I periti che escono dalle scuole superiori tecniche non hanno competenze: quelli degli Its sì, ma sono pochissimi d’altronde gli Its sono meno di 100. Mentre gli Itis, le scuole superiori tecniche, sono 1800: quello è il bacino principale al quale attingere». Fanuc ha curato il processo di ideazione e costruzione «della linea di prodotti strutturata per il mondo scuola, sia software sia hardware. I prodotti sono stati studiati con la casa madre e adattati al sistema europeo. La cella trasportabile pesa 120 chili e contiene il più piccolo robot della gamma Fanuc, Fanuc ER-4iA e il software di simulazione offline RoboGuide. È un braccio antropomorfo industriale che non lavora a contatto con l’umano, ed è usato nelle fabbriche ad alta efficienza di produzione. «Il plus è che tutti i robot Fanuc hanno identico sistema di programmazione: quindi quello che si impara a scuola può essere applicato a tutte le macchine Fanuc».

Nella cella dove è montato il braccio c’è anche il sistema di visione, una pinza elettrica, un piano di lavoro e la possibilità di creare un processo di lavorazione industriale: si fa il lavoro del robot system integrator. Ma se l’obiettivo è quello di creare una cultura della formazione le macchine da sole non bastano. «Per questo, fin da principio, avevamo in mente di dare vita a una filiera certificata che desse ai ragazzi diplomi in grado di attestare le competenze acquisite nella robotica. Qui entra in gioco partnership con Sanoma, che ha l’esclusiva per la vendita nelle scuole delle celle e dunque del percorso di certificazione». La novità è che il percorso è stato sviluppato in una piattaforma che comprende una realtà immersiva, con elementi di gamification: si vedranno robot tridimensionali attorno a cui gli studenti potranno girare e potranno, sfruttando quello che in psicologia si chiama flow, apprendere senza accorgersene. Una rivoluzione copernicana che entra di prepotenza nella scuola italiana spesso accusata di essere vecchia.

 

Obiettivo: formare mille docenti e 10mila ragazzi

I prossimi passi? «Costruire una rete tra azienda e scuola, per cercare di capire le esigenze delle aziende e formare i docenti sulle nuove competenze. La figura del meccatronico va formata sulle macchine a controllo numerico e non su quelle tradizionali. E da queste nuove figure professionali può emergere anche la nuova classe imprenditoriale italiana, quella degli innovatori della robotica e del controllo numerico, gli Olivetti del futuro», dice Cazzaniga. La collaborazione tra Fanuc e Sanoma ha uno scopo ben preciso. «L’obiettivo iniziale è offrire questa nuova certificazione – dice Cazzaniga – su tutto il territorio nazionale: a più di mille docenti e 10mila ragazzi. Per riuscirvi dobbiamo scardinare la cultura imperante soprattutto nei territori a scarsa densità industriale, dove le famiglie tendono a orientare i figli più verso cultura classica o scientifica dei licei. I ragazzi del Sud invece si rivolgono sempre più agli Its del Nord, se non vogliono fare l’università: le 500-600 ore di stage comprese nei percorsi di questi istituti sono spendibili per iniziare a lavorare. Questa è una buona notizia, insieme al fatto che le ragazze in questi istituti sono ormai la metà degli iscritti». Qualcosa, finalmente si muove.














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