Robotica e automazione al liceo? Così si colma il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Con Fanuc

di Laura Magna ♦︎ La multinazionale giapponese vuole diffondere la cultura dell’automazione tra i ragazzi delle superiori. Il “Laboratorio di Robotica e Automazione” in collaborazione con Sanoma: sarà presentato a Didacta 2023 (8-10 marzo). Un percorso formativo certificato in un ambiente di apprendimento immersivo e con elementi di gamification. Obiettivo: formare mille docenti e 10mila ragazzi. Ne abbiamo parlato con Mirko Cazzaniga

I robot tra i banchi delle scuole superiori – anche dei Licei, scientifici e classici. Un braccio meccanico tra i logaritmi e il “De bello Gallico”: forse sembra un’idea bizzarra, ma è qualcosa che invece può colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Un Paese come il nostro con i tassi di disoccupazione giovanile più elevati d’Europa e una fuga di cervelli che somiglia a un’emorragia, ha bisogno di nuove prospettive.

Bisogna «diffondere la cultura dell’automazione tra i ragazzi delle superiori, di qualunque tipologia: fargli vedere un futuro lavorativo che magari non hanno mai neppure immaginato ma che è già presente nella realtà e può offrire loro grandi opportunità», dice a Industria Italiana Mirko Cazzaniga, Education Business Developer di Fanuc, colosso giapponese che è leader mondiale nell’automazione industriale, con focus su robot e sistemi a controllo numerico (Cnc). In collaborazione con Sanoma, (ex Pearson, riferimento globale nel settore dell’editoria scolastica ed educational) ha strutturato l’idea e la realizzazione del “Laboratorio di Robotica e Automazione” che sarà presentato a Didacta 2023, la fiera dell’innovazione nella scuola che si tiene a Firenze tra l’8 e il 10 marzo. Si tratta, in estrema sintesi, di un braccio meccanico montato su una cella trasportabile, il robot Fanuc ER-4iA dotato di software di simulazione offline RoboGuide, validato da un percorso di formazione ed esercitazione alla fine del quale i ragazzi diventeranno “tecnici della robotica”, professionisti che gestiscono, monitorano, manutengono i robot sulle linee produttive.







«Portare contenuti di alta tecnologia anche in un Liceo ha un duplice valore – aggiunge Monica Pedralli, head of education content for training di Sanoma Italia – quello di orientamento verso l’università, offrendo ai ragazzi un angolo visuale di cui spesso non sono affatto consapevoli, perché le famiglie tipicamente pensano in termini di professioni tradizionali, dal medico all’avvocato. E quello di spingere anche le ragazze verso l’industria 4.0, mostrando loro che è un ambiente a cui possono ambire, che richiede più testa che muscoli. Perché il lavoro che richiede è un lavoro da colletto bianco, che si svolge in camicia, in ambienti silenziosi e puliti, senza rischi, molto lontano da quello dell’operaio sporco di grasso dell’iconografia anni ’50 che però è dura a morire».

 

Il mismatch tra domanda e offerta

Portare contenuti di alta tecnologia anche nei Licei: è questo l’obiettivo di Fanuc

A ben vedere, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro deriva in gran parte da questa errata percezione di quello che è il lavoro di fabbrica. Ed è un problema che assume dimensioni sempre maggiori anno dopo anno. Secondo l’ultima edizione del Bollettino Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal nel 2022 è aumentata la richiesta di laureati da parte delle imprese (a quota 780mila unità, il 15% del totale dei contratti che le imprese intendono stipulare), ma il 47% di questi profili è difficile da reperire e richiede ricerche che possono arrivare anche a 4-5 mesi. Se si considera che nel 2022 le entrare previste sono 5,2 milioni (-11,6% sul 2021 e +12,2% rispetto al 2020) il mismatch ha superato il 40%, collocandosi a oltre 8 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno e 14 punti percentuali in più rispetto al 2019. Che significa che per due milioni di assunzioni le imprese arrancano, e prima della pandemia erano in difficoltà in metà dei casi.

Le competenze nel segmento della robotica sono tra le più richieste e tra le più difficili da trovare. E sarà sempre peggio perché il numero di robot impiegati in produzione tende ad aumentare mentre le persone che lavorano sono sempre meno per via di dinamiche demografiche quali la scarsa natalità e l’invecchiamento della popolazione. I robot installati globalmente hanno segnato un aumento del +31% nel 2021 e del +10% nel 2022, con previsioni di un tasso di incremento medio annuo del 7% da qui al 2025. Sono 3,5 milioni di unità operative in tutto il mondo di cui 90mila solo in Italia e si fa ancora fatica a trovare ingegneri robotici (i numeri sono quelli del World Robotics 2022 Ifr). L’Europa è l’area del mondo dove l’installato è inferiore: dunque è la regione dove gli ingegneri robotici saranno sempre più richiesti.

Cazzaniga (Fanuc): vogliamo portare in ogni scuola di ogni regione italiana strumenti di automazione industriale all’avanguardia

Il Laboratorio di Robotica e Automazione di Fanuc, realizzato in collaborazione con Sanoma

Dunque, come funziona il Laboratorio di Automazione? «Il modo in cui il percorso formativo è stato strutturato ci è stato suggerito dai nostri clienti – dice Cazzaniga – clienti che sono aziende meccaniche che lavorano con tornii e frese o aziende nel settore plastico che fanno stampaggio plastico o ancora nella robotica e che hanno difficoltà a trovare tecnici per queste funzioni. I periti che escono dalle scuole superiori tecniche non hanno competenze: quelli degli Its sì, ma sono merce davvero rara: d’altronde gli Its sono meno di 100. Mentre gli Itis, le scuole superiori tecniche sono 1800: quello è il bacino principale al quale attingere».

Fanuc ha curato il processo di ideazione e costruzione «della linea di prodotti strutturata per il mondo scuola, sia software sia hardware. I prodotti sono stati studiati con la casa madre e adattati al sistema europeo. La cella trasportabile pesa 120 chili e contiene il più piccolo robot della gamma Fanuc, Fanuc ER-4iA e il software di simulazione offline RoboGuide. È un braccio antropomorfo industriale che non lavora a contatto con l’uomo, ed è usato di norma nelle fabbriche ad alta efficienza di produzione. Il plus è che tutti i robot Fanuc hanno identico sistema di programmazione: quindi quello che si impara a scuola può essere applicato a tutte le macchine Fanuc e anche a quelle dei competitor, perché basati sulla stessa logica». Nella cella dove è montato il braccio c’è anche il sistema di visione, una pinza elettrica, un piano di lavoro e la possibilità di creare un processo di lavorazione industriale: si fa il lavoro del robot system integrator. «Il Pnrr elargisce fondi a pioggia per investimenti in tecnologia nelle scuole: ma non è garanzia di successo per le nostre attrezzature. Spesso dobbiamo scontrarci con una situazione in cui le scuole non hanno neppure l’aula pc».

 

Pedralli (Sanoma): ecco il nostro percorso formativo certificato e l’ambiente di apprendimento immersivo e con elementi di gamification che stiamo sviluppando

Un braccio meccanico montato su una cella trasportabile: il robot Fanuc ER-4iA è dotato di software di simulazione offline RoboGuide, validato da un percorso di formazione ed esercitazione alla fine del quale i ragazzi diventeranno “tecnici della robotica”, professionisti che gestiscono, monitorano, manutengono i robot sulle linee produttive

La strada è lunga. Ma se l’obiettivo è quello di creare una cultura della formazione le macchine da sole non bastano. «Volevamo dare vita a una filiera certificata che desse ai ragazzi diplomi in grado di attestare le competenze acquisite nella robotica. Qui entra in gioco la partnership con Sanoma, che ha l’esclusiva per la vendita nelle scuole delle celle e dunque del percorso di certificazione che sarà attivato per fine anno e vedrà il coinvolgimento di grandi aziende che si occuperanno della validazione delle competenze e dei corsi». Sanoma Italia, che raccoglie l’eredità della Pearson Italia (leader mondiale nel campo dell’editoria scolastica assorbita dal gruppo finlandese, che ha un filone media che opera in Finlandia e un settore learning che opera in Europa) si occupa di formazione attraverso libri di testo, corsi di formazione e percorsi antidispersione scolastica. «Siamo fautori del progetto MyFuture che ha lo scopo di orientare gli studenti al futuro – dice Pedralli di Sanoma Italia – e abbiamo strutturato diversi percorsi di formazione con competenze trasversali e professionalizzanti, tra cui un Patentino del Carbonio (per esperti della manifattura dei materiali compositi in fibra di carbonio) o uno sulle competenze digitali (che risponde al nome di On-life). Il percorso formativo sulla robotica si inserisce in questo quadro: proporre percorsi a completamento della formazione tradizionale secondaria».

La novità è che il percorso sarà sviluppato in una piattaforma che comprende una realtà immersiva. «Mettiamo in questo progetto il nostro know-how – continua Pedralli – nel percorso è prevista la mediazione del docente, con il quale bisogna stare in relazione e al quale bisogna fornire la formazione perché la possano trasmettere ai discenti. Quindi ci occupiamo di ideazione e creazione del percorso e della certificazione, per dare agli studenti qualcosa di documentato che attesti le competenze apprese. Quanto alla modalità di fruizione, cercheremo di usare la realtà virtuale – un ambiente immersivo con elementi di gamification: si vedranno robot tridimensionali, gli studenti potranno girarci intorno, e cureremo l’ingaggio con un’esperienza di apprendimento il più possibile coinvolgente, rendendola simile a quella che gli psicologi chiamano flow, dove si apprende senza accorgersene». È un approccio innovativo che proietta di un tratto il mondo dell’istruzione nell’era contemporanea «Un mondo che spesso è legato a logiche di trent’anni fa e non tiene conto del fatto che è mutato il funzionamento fisico e relazionale degli adolescenti», dice Pedralli «Il nostro obiettivo è favorire un approccio didattico Stem operativo: quello basato su lezioni frontali e poco laboratorio rischia di non funzionare se lo scopo è far interiorizzare il pensiero scientifico e tecnologico. L’approccio Stem consiste nell’applicare la matematica o la fisica pura in un contesto reale: nel far vedere a cosa servono quelle materie e a dare un senso al percorso scolastico per i ragazzi che lo stanno svolgendo». Non è dunque qualcosa che va solo a beneficio dell’industria dunque, ma di tutta la società e dell’economia. «La scuola da sempre ha il compito di formare ragazzi e ragazze a stare nel mondo, a svolgere il ruolo di cittadini, lavoratori, decisori: il mondo là fuori è cambiato come i ragazzi e la scuola deve includere nei propri percorsi nuovi linguaggi e competenze. Non per fare “nuovismo”, ma per stare nel mondo».

 

Obiettivo: formare mille docenti e 10mila ragazzi. Realistico, se si diffonde una cultura Stem anche tra le famiglie

Fanuc sarà presente a Didacta in qualità di sponsor Gold nel Padiglioni Spadolini Terra – T18. Qui presenterà le sue celle didattiche con robot e sistemi Cnc dedicate ai laboratori degli istituti superiori (tecnici e licei), e i servizi pensati per l’ambito education

La collaborazione tra Fanuc e Sanoma ha uno scopo ben preciso. «L’obiettivo iniziale è offrire questa nuova certificazione – dice Pedralli – su tutto il territorio nazionale: a più di mille docenti e 10mila ragazzi». Un obiettivo realistico? «Sì, se riusciamo a scardinare la cultura imperante soprattutto nei territori a scarsa densità industriale – risponde Cazzaniga – In Lombardia, nelle aree della Brianza e tra Bergamo e Brescia, dove l’industria è ancora dominante, le famiglie hanno più chiara l’importanza delle competenze stem, dopo aver visto che la produzione di macchine è sempre cresciuta anche nei lockdown. A Milano è più difficile: le famiglie tendono più verso cultura classica o scientifica dei licei. I ragazzi del sud invece si rivolgono sempre più agli Its del Nord, se non vogliono fare l’università: le 500-600 ore di stage comprese nei percorsi di questi istituti sono spendibili per iniziare a lavorare. Questa è una buona notizia, insieme al fatto che le ragazze in questi istituti sono ormai la metà degli iscritti». I prossimi passi? «Costruire una rete tra azienda e scuola, per cercare di capire le esigenze delle aziende e formare i docenti sulle nuove competenze. La figura del meccatronico va formata sulle macchine a controllo numerico e non su quelle tradizionali. E da queste nuove figure professionali può emergere anche la nuova classe imprenditoriale italiana, quella degli innovatori della robotica e del controllo numerico, gli Olivetti del futuro».

 

La partecipazione di Fanuc a Didacta

Fanuc sarà presente a Didacta in qualità di sponsor Gold nel Padiglioni Spadolini Terra – T18. Qui presenterà le sue celle didattiche con robot e sistemi Cnc dedicate ai laboratori degli istituti superiori (tecnici e licei), e i servizi pensati per l’ambito education. Ma si produrrà anche in due workshop:

  • mercoledì 8 Marzo alle 14:30 nella sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1° Piano sul tema “Fanuc Italia porta per la prima volta la skill Robot system integration: vi raccontiamo l’incredibile esperienza dei giovani partecipanti!”, che ripercorre l’esperienza dei Campionati dei Mestieri Worldskills, di cui Fanuc è sponsor per la skill “Sistemi robotici integrati”. «In occasione della recente tappa WorldSkills Piemonte 2022, la sfida tra istituti scolastici fatta di esercitazioni pratiche tra software e celle robotiche ha visto trionfare l’Istituto di Istruzione Superiore “Brignoli – Einaudi – Marconi” di Gradisca d’Isonzo (GO), con la coppia formata da Dmytro Fursov e Isabella Comuzzo, unica ragazza in gara tra i 13 istituiti partecipanti», dice Cazzaniga. «È fondamentale incoraggiare la formazione nelle materie Stem, che ancora oggi vedono una bassa presenza femminile: bisogna cambiare lo storytelling e raccontare che oggi nelle fabbriche le abilità fisiche hanno lasciato il posto a competenze tecniche. Quella dell’ingegnere robotico è una delle professioni più ricercate, e anche una delle più appaganti e stimolanti».
  • Il secondo appuntamento si tiene giovedì 9 marzo alle 12:30 nella sala Eventi E1 – Pad. Spadolini Piano Attico. In questo evento dal titolo “Fanuc e Sanoma insieme per formare i professionisti di domani”, si racconterà del progetto didattico che consente agli studenti di sviluppare competenze professionalizzanti avanzate e digitali nel mondo della robotica e automazione. Le scuole possono accedere alle dotazioni attraverso i fondo del Pnrr.













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