Fantic Motor: rinascita con VeNetWork

Mariano Roman

di Laura Magna ♦ La riconversione industriale, grazie all’intervento di un gruppo di investitori, di Fantic Motor. VeNetWork si basa su alcuni concetti chiave, il primo è il re-start up: l’idea è prendere aziende con potenzialità inespresse, acquistarle e metterle a fattor comune con altre società del gruppo allo scopo di rilanciarle.

Una storia di rinascita e di riconversione industriale, grazie all’intervento di un gruppo di investitori. È la storia di Fantic Motor, gruppo fondato nel 1968 a Barzago, provincia di Lecco, e produttore del Caballero, moto-mito degli adolescenti degli anni Settanta e Ottanta, nella versione 50 e 125, cinque e sei marce. L’ascesa è stata folgorante fino ad arrivare alle vittorie di tre titoli mondiali nel Trial (’85-’86-’88). Negli anni Novanta, però, l’azienda è entrata in una profonda crisi economica e ha chiuso i battenti. Fino a quando, nel 2003, è stata acquistata dall’imprenditore trevigiano Federico Fregnan, che ha portato il marchio in Veneto. Ma per un rilancio efficace anche nei numeri bisogna attendere il 2014 e l’acquisizione da parte di VeNetWork, la rete veneta delle imprese in re-start up, guidata da Alberto Baban, che è anche il presidente della Piccola Industria di Confindustria.

Alberto Baban
Alberto Baban

La seconda vita
VeNetWork si basa su alcuni concetti chiave, il primo è proprio il re-start up: l’idea è prendere aziende con potenzialità inespresse, acquistarle e metterle a fattor comune con altre società del gruppo per rilanciarle. Si tratta di un modello del tutto nuovo per il nostro Paese ed è diverso da operazioni come ristrutturazione o turnaround che si rivolgono ad aziende vicine al fallimento in concordato preventivo. Il re-startup si indirizza ad aziende stanche, ma non morte. Il secondo aspetto distintivo sta nel funzionamento: VeNetWork è un club di imprenditori che versano una quota di ingresso per partecipare a riunioni in cui si discute dei modi per creare valore economico e si ha la possibilità di accedere a occasioni di investimento proposte dalla società. Il terzo assunto della rete è restituire il massimo valore al territorio. Give back, per dirla con gli inglesi: gli investimenti devono avere un ritorno sociale oltre che economico. Quali sono le società partecipate da VeNetWork? “Un’azienda che fa schede elettroniche, una che fa micro inverter, una di apparecchi audiometrici, una che fa trattamenti termici sui metalli, una di chartering di barche e un circuito di credito commerciale”, spiega Alberto Baban.







Mettere in comune le funzioni
Oggi della rete fanno parte 50 imprenditori del Triveneto con 4mila dipendenti e 200 aziende che sono presenti in 90 paesi del mondo. Tra i soci figurano Tiziano Busin, amministratore delegato della rete e fondatore della Zhermack, azienda all’avanguardia nel settore dentale; Luca Marzotto della Holding Zignago, che si occupa di vetro, vino, energia e immobiliare; l’ad di Nice, Lauro Buoro, nel comparto dell’automazione dei cancelli; Riccardo Donanon di H-farm, che con il suo incubatore di imprese è uno dei pionieri del ventur capital italiano; Andrea Menuzzo del gruppo della demotica Came. “Le imprese che mettiamo in rete”, continua Baban, “condividono tutto ciò che può essere messo in comune: formazione, logistica, amministrazione e stiamo pensando a un grande laboratorio dell’innovazione, che non sia dedicato solo ai manager, ma a tutte le persone che vogliono crescere”. Tra le aziende già in rete compaiono Venetronic, Bluewago, Trevisan, Venetex Holding. Oltre, appunto, a Fantic, forse il nome più noto. “Un’azienda  che aveva mantenuto il brand e non si stava sviluppando: abbiamo preso manager capaci e dopo un anno è passata da 1,5 a 5 milioni di euro di fatturato”, aggiunge Baban.

La mobilità sostenibile di Fantic
Oggi Fantic Motor conta una trentina di dipendenti ed è presente sul mercato con una gamma di prodotti ad alto livello tecnologico. Distribuisce in Italia, inoltre, moto vintage prodotte in Francia con il marchio Mash. Nel 2014 ha vinto i campionati italiano Motorally nelle categorie 50 e 300 con i piloti Michele Lombardi e Nicolò Pietribiasi. Insomma, è tornata ai fasti degli anni d’oro.
La gestione dell’azienda è stata affidata all’ingegnere Mariano Roman (foto in alto), per più di vent’anni direttore tecnico di Aprilia, Laverda e Guzzi e che, con il suo team di tecnici, ha realizzato diversi prodotti innovativi. Dal luglio 2015 Fantic è entrata nel mercato e-bike  e distribuisce i suoi prodotti nei principali Paesi europei.
“La nostra missione è lavorare in tutto quello che migliora la nostra mobilità e la rende più sostenibile. Abbiamo presentato una gamma di biciclette elettriche con lo slogan Just Emotion, perché puntiamo su quello che facciamo da sempre, ovvero prodotti di qualità, di design ed emozionali”, spiega  Roman a Industria Italiana. Un’intera gamma di prodotti elettrici innovativi e ad alto contenuto di tecnologia. “Si tratta delle Fantic Fat Bike a uso cittadino e sportivo: biciclette con pneumatici molto larghi, che consentono di andare su sentieri impervi, su neve, sabbia e anche su strada in città, assorbendo ottimamente tutte le asperità dell’asfalto”, continua Roman . “Abbiamo introdotto nel mercato delle Mtb elettriche Fantic XF3 con 27 pollici sul posteriore e 29 sull’anteriore (proprio come nelle moto da fuoristrada) e per ultima Fantic XF2, una 27 pollici Plus che ha gomme larghe tre pollici, appositamente studiata per l’offroad, attualmente considerata il nuovo standard per garantire la migliore espressione di motore elettrico e atleta al suolo”.
Tutto viene interamente prodotto in Italia e assemblato a Padova e Treviso, ma l’Italia è un mercato marginale in termini di sbocco. “L’Italia nella vendita di e-bike rappresenta una quota del 4-5% del mercato europeo, con soli 56mila pezzi totali venduti nel 2015”, aggiunge il manager. “La Germania ha un bacino di 500mila pezzi, l’Olanda di 250mila, il Belgio di 135mila, la piccola Austria di 77mila unità, con un incremento di oltre il 50% dall’anno passato. Siamo impegnati a crescere in Europa: quando abbiamo preso in mano l’azienda il 90% del fatturato era in Italia, alla fine del percorso secondo le nostre stime la quota italiana sarà non più del 20%”.

Fantic E-bike MTB XF3
Fantic E-bike MTB XF3

Alla conquista dell’Europa
E nei prossimi giorni si vola a San Francisco dove sarà inaugurata la prima filiale americana. “L’obiettivo è di diventare un punto di riferimento nel mondo della mobilità sostenibile” anticipa l’ad. “A inizio maggio abbiamo presentato anche la nuova Fantic Gravel, in tre modelli: una bicicletta con un impronta da corsa, che consente di andare anche su terreni accidentati, strade sterrate, sentieri impraticabili con le normali bici stradali. Siamo i primi al mondo ad aver progettato questo tipo di bicicletta con motore elettrico. Anche in questo settore del ciclo il mercato è in forte crescita, è molto stimolante”.
Non solo biciclette, però. “Abbiamo acquistato questo marchio”, precisa Roman, che è anche tra i soci fondatori di VeNetWork, “anche per continuare a fare i prodotti tradizionali per i quali il marchio è noto nel mondo e su questi prodotti stiamo investendo tantissimo. Lanceremo sul mercato tra poche settimane il nostro Enduro versione 250cc e porteremo grandi sorprese dai Saloni a novembre”. Così, dopo aver più che triplicato il giro di affari in un solo anno di gestione, Roman punta a raddoppiare ancora nel 2016 “a 10 milioni, a 20 nel 2017 e così via, vogliamo crescere con costanza ogni anno”. Un entusiasmo forse eccessivo? “No, affatto, l’entusiasmo è la ricetta del nostro successo. Quando un marchio è storico, pulito ed è stato sempre apprezzato per la sua qualità, basta avere organizzazione e tantissima passione per ripartire. L’organizzazione la stiamo mettendo in piedi e la passione la abbiamo fin da bambini. Quando sono entrato in Aprilia, ero responsabile del prodotto e abbiamo portato quell’azienda a ottenere un giro di affari di 1600 miliardi di lire, solo con lavoro, tenacia e competenze. Ecco, vorrei fare lo stesso con Fantic, fatte le dovute proporzioni”, conclude l’executive.

Fantic Motor, Enduro 250
Fantic Motor, Enduro 250













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