Ex Ilva, Confindustria lancia l’allarme: o si riaprono i tavoli o economia a rischio

Da Viale dell'Astronomia una richiesta precisa: le istituzioni utilizzino il buon senso

Vincenzo Boccia - presidente di Confindustria - e Matthieu Jehl - ad Arcelor Mittal Italia - durante l'assemblea generale di Federmeccanica  tenutasi nello stabilimento Arcelor Mittal Italia di Taranto|Alberto Dal Poz
L'ex Ilva, ora stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto

“L’annunciato ritiro di Arcelor Mittal dallo stabilimento ex Ilva avrà effetti negativi sulla città di Taranto e sull’economia dell’intero Paese con particolare impatto sull’occupazione”. È si legge in una nota emessa da Confindustria pochi minuti dopo l’annuncio della multinazionale dell’acciaio di voler abbandonare lo stabilimento pugliese.

Il documento di Viale dell’Astronomia prosegue ammonendo che le istituzioni stanno continuando “a sottovalutare gli effetti dei provvedimenti sull’economia reale e non si considera il valore complessivo della sostenibilità che deve essere ambientale, economica e sociale. Buon senso, senso del limite e pragmatismo devono essere i principi ispiratori di una buona politica che non cambi le regole in corsa – come nel caso dell’eliminazione dello scudo penale in favore dei dirigenti della multinazionale – e garantisca agli investitori, nazionali ed esteri, la condizione fondamentale della certezza del diritto ristabilendo la fiducia senza creare ansietà”.







“Confindustria – conclude la nota – auspica che si possano creare le condizioni per riaprire il confronto con l’azienda che abbia come obiettivo il mantenimento della produzione siderurgica a Taranto”.

 














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