Eustema, la “costola” di Olivetti che vuole digitalizzare la PA

di Marco Scotti ♦︎ L'azienda, che fattura 36 milioni e investe l'8% in ricerca e sviluppo, offre servizi Ict a grandi nomi come Poste, Rai, Anas, Enav, Enel e Ferrovie. Puntando su intelligenza artificiale e algoritmi di nuova concezione per aiutare l'uomo a prendere decisioni complesse. E il prossimo passo è la blockchain, con la notarizzazione in testa

“Avanti con giudizio” diceva il Gran Cancelliere Ferrer al suo cocchiere nei Promessi Sposi. E le parole manzoniane si attagliano perfettamente al mondo legaltech, meno blasonato dei cugini fintech, proptech o insurtech, ma in costante crescita. Secondo Statista, nel periodo tra il 2019 e il 2025 il tasso di crescita aggregato (il Cagr) sarà in Europa nell’ordine del 7,5%, per un mercato che – a livello globale – vale già oggi oltre sette miliardi di dollari. In questo comparto in evoluzione si colloca Eustema, azienda nata da una costola di Olivetti nel 1989 con l’intento preciso di digitalizzare la PA, snellire le procedure, provare a ridurre la mole documentale rappresentata dai temutissimi faldoni. «Siamo principalmente una società di ingegneria del software – racconta a Industria Italiana Donato Cappetta, responsabile R&D di Eustema – e il nostro principale mercato di riferimento continua a essere rappresentato dalla pubblica amministrazione, dai grandi enti come INPS e Inail, da aziende come Poste, Rai, Anas, Enav. In 30 anni però abbiamo continuato ad accrescere le nostre aree di competenza. Siamo partiti con le Telco, soprattutto dopo che l’attuale Tim è stata nostra azionista (con l’operazione di acquisto operata dalla cordata bresciana Colaninno-Gnutti, ndr). Abbiamo continuato a espanderci con riferimento ai trasporti e alle utility, offrendo i nostri servizi a Enel, Acquirente Unico, Ferrovie e molti altri». 

Oggi Eustema è interamente di proprietà del presidente Stefano Buscemi e dell’amministratore delegato Enrico Luciani. I due sono stati i fondatori, nel 1989, dell’azienda e ne hanno il pieno controllo dal 2013. L’ex-startup della galassia Olivetti ha chiuso il 2020 con un fatturato intorno ai 36 milioni di euro, realizzati grazie a quasi 500 persone tra dipendenti e consulenti esterni. Oltre alla sede principale di Roma, ci sono un centro di ricerca e sviluppo a Napoli e un ufficio operativo a Milano. Eustema ha sei aree di business. Il settore pensionistico vale circa il 30% del fatturato complessivo, e il partner principale è rappresentato dall’Inps. L’azienda fornisce diversi applicativi, dai sistemi di gestione delle pensioni fino a servizi di sicurezza. La seconda area è quella finanziaria e assicurativa, per un valore superiore al 20% delle revenues. Il principale cliente è l’Inail. La terza “gamba” (18,4% del fatturato) è quella dei trasporti e della logistica, con i clienti principali che sono Poste e Ferrovie. Quarto comparto è quello istituzionale, che vale oltre il 17% e che prevede la realizzazione di strumenti applicativi verticali  e gestione di sistemi e banche dati. Quinto caposaldo è rappresentato dal mondo dell’energia e delle utility (7,5% del fatturato), mentre telco e media rappresentano il 5,1% degli introiti. All’offerta di servizi si affianca quella di prodotti proprietari.







Donato Cappetta, responsabile R&D di Eustema

Uno dei prodotti di punta è rappresentato da Teleforum, un software per la direzione legale di  grandi organizzazioni pubbliche e private italiane, che conta oggi  oltre 2000 utenti. Questo applicativo abilita la gestione dei contenziosi stragiudiziali e giudiziali e l’organizzazione e semplificazione delle attività di consulenza e pareristica tipiche degli uffici e studi legali. L’agenda legale è aggiornata con adempimenti e udienze ed è disponibile su tutti gli strumenti di mobilità . La componente di Analytics supporta le decisioni strategiche e operative e abilita il controllo della spesa legale e delle performance dei consulenti legali. Il motore di ricerca, si basa tecnologie innovative per un accesso veloce a tutte le informazioni e documenti, interpreta richieste in linguaggio naturale con algoritmi di Intelligenza artificiale. Con Teleforum Drive tutti i documenti sono sincronizzati sul dispositivo dell’utente per facilitare il lavoro anche quando non si è connessi alla rete aziendale. Teleforum è l’unico prodotto Italiano, indicato da Gartner tra le soluzioni di riferimento nel Market Guide for Enterprise Legal Management Solutions 2019 e 2020All’inizio del 2021 il ramo d’azienda dedicato all’automazione legale è stato “spinoffato”, nella nuova società EUforLEGAL, dedicata all’automazione degli studi e uffici legali, pubblici e privati, a livello nazionale.

 

Che cosa fa Eustema? Prima di tutto è un’azienda ICT

Dunque l’ex-creatura di Olivetti è principalmente un fornitore di servizi software applicativi. «La nostra offerta principale – chiosa Cappetta – è quella relativa al mondo dei dati e particolarmente dei big data, cui  affianchiamo i nostri  data scientist per  estrarre e creare valore dalle informazioni. Tramite le procedure di gara Consip,  contribuiamo a digitalizzare  player istituzionali nazionali e regionali, come il Comune di Milano. Abbiamo creato delle reti e dei partenariati e i nostri concorrenti spesso diventano anche degli alleati». Uno storico caposaldo dell’offerta di Eustema è  il mondo della documentazione e della gestione documentale.  Il core business iniziale dell’azienda, focalizzato sull’ esigenze di dematerializzazione delle informazioni, si è ampliato alla realizzazione di complesse soluzioni intranet e internet per condividere e rendere fruibile, anche in logica cloud, l’informazione su ogni tecnologia mobile e arricchirla con l’impiego di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale. 

 

Le principali tecnologie su cui si sta lavorando

Enrico Luciani, amministratore delegato di Eustema

Partendo dall’assunto che il mondo dei dati e dei contenuti rimane il focus intorno a cui si muove tutta l’attività di Eustema, l’obiettivo ora è quello di portare innovazione attraverso diverse tecnologie. Un ruolo molto importante lo sta giocando l’intelligenza artificiale. «L’AI – racconta Cappetta – deve portare valore aggiunto ai processi decisionali. Stiamo andando verso un mondo dove l’automazione dei processi è sempre maggiore e in cui si sta iniziando a verificare una discussione, seria, se l’algoritmo debba o meno essere deputato a prendere decisioni complesse. L’intelligenza artificiale a supporto di questi processi, con implementazione delle tecnologie, consente di mettere a terra moltissimi strumenti che rientrano poi sotto il grande “cappello” della scienza dei dati. Stiamo lavorando sul mondo dei processi non strutturati, cioè lo smistamento automatico di una pratica e il consiglio delle decisioni da prendere sulla base di situazioni simili che si sono verificate in passato, sulla scorta della similarità».

Nessun procedimento fantascientifico e nessun “giudice-robot”: l’analisi dei processi di Eustema consente di elaborare algoritmi di raccomandazione che suggeriscono, ad esempio, la strategia legale da adottare sulla base di quanto accaduto con sentenze simili. Se è in atto un contenzioso che ha come oggetto l’infortunio sul lavoro, si può elaborare una strategia basandosi sullo storico. «Ogni contenzioso – aggiunge Cappetta – ha una durata che può essere “incasellata” per similarità. In questo modo il team legale può avere un’idea in anticipo di quanto tempo dovrà essere dedicato a questo tema e che tipo di costi potrebbe avere. Poi ci sarebbe anche la giustizia predittiva, che è un ramo su cui stiamo lavorando, ma al momento è un comparto embrionale che si sta un po’ troppo enfatizzando come se si volesse arrivare a una sorta di totale automatizzazione del processo. C’è un’etica da rispettare, procedure da convalidare. È tutto ancora molto acerbo». 

 

Gli investimenti in ricerca e sviluppo

Il team di Eustema

Dei circa 36 milioni di fatturato, oggi Eustema investe tra il 7 e i l’8% in attività di R&D. È una condizione necessaria, in un comparto competitivo come quello in cui opera, puntare sull’innovazione e sulla ricerca di nuove soluzioni. «In questo mondo o ti aggiorni o rischi di diventare obsoleto – afferma Cappetta – perché tutto evolve molto velocemente. La nostra azienda ha sempre avuto una grande vocazione allo sviluppo di nuove soluzioni, ma ora abbiamo strutturato le procedure con un budget ad hoc. Oltre alle risorse interne,  cerchiamo di ottenere fondi aggiuntivi partecipando a bandi del progetto europeo Horizon ed ai finanziamenti previsti in ambito PNRR. Non è soltanto un modo per accrescere la nostra possibilità di spesa, ma anche un sistema per entrare in un network europeo. Stiamo puntando molto sui giovani: alcun nostri ricercatori frequentano corsi pluriennali per dottori in ricerca presso l’Università di Salerno e finanziamo alcune borse di studio triennale per neolaureati presso le Università di Salerno e Trento. Oltre alle applicazioni dell’ intelligenza artificiale, la blockchain rappresenta la tecnologia di maggior interesse della Società su cui sono orientati questi interventi formativi. Proprio la catena di blocchi è uno dei comparti in cui stiamo investendo, anche perchè la notarizzazione si applica bene ai grandi enti pubblici che  sono tra i nostri principali clienti».

 

Gli scenari futuri

Per Eustema ci sono diversi trend che si stanno sviluppando. Se si volessero riassumere in un unico macro-tema, si potrebbe dire che la grande sfida è riuscire a coniugare privacy e nuove tecnologie. «Già oggi abbiamo varie competenze di data protection – racconta Cappetta – ma il cloud aumenta le possibilità di intromissioni e di furto delle informazioni. Quello che ci preoccupa maggiormente non è tanto la cybersecurity da hacker, ma semmai la sicurezza intrinseca del dato che rappresenta un asset fondamentale per le aziende. Per questo stiamo valutando approcci diversi di crittografia anche perché con il quantum computing si crea un’intelligenza artificiale talmente sofisticata da necessitare un nuovo approccio di ingegneria del software. Basti pensare che l’attuale sistema di protezione delle informazioni contenute in una carta di credito a breve non sarà più efficace a causa del quantum computing, un paradigma di calcolo che porta enormi migliorie ma anche parecchie incognite. Stiamo sviluppando queste tecnologie per diversi mercati. Uno è quello sanitario, un altro è quello dei trasporti. L’importante è mantenere la sicurezza delle informazioni. Già oggi stiamo sperimentando sistemi di anonimizzazione dei dati e teniche di machine learning federato: non si spostano le informazioni, che rimangono dove sono sempre state, ma si addestra l’algoritmo in modo che impari ad estrarli nel rispetto delle esigenze di privacy». Ovviamente, un autentico “game changer” come il Covid-19 non può non aver impattato su un’azienda. Eustema non ha avuto ripercussioni sul business che è rimasto stabile e in linea con le previsioni. «L’unica difficoltà – conclude Cappetta – ha riguardato il reparto commerciale che ha dovuto abituarsi a una nuova modalità di interazione: non più di persona ma da remoto. Per questo abbiamo rafforzato la nostra presenza sui canali digitali». 

Il piano del Pnrr per digitalizzare la Pa













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