Eni scopre gas nell’Emirato di Sharjah

Il pozzo esplorativo Mahani-1 negli Emirati, a solo un anno dalla firma degli accordi di concessione con il Governo di Sharjah, scopre gas e condensati a Mahani, nell’onshore dell’Emirato di Sharjah. La scoperta avviene in seguito al conferimento da parte di Eni del primo round di licenze di esplorazione internazionale competitiva lanciato da Sharjah National Oil Corporation (Snoc)

L’accordo favorisce l’utilizzo efficiente dell’infrastruttura svizzera di trasporto Transitgas

Ieri con un comunicato stampa Eni ha annunciato la scoperta di gas e condensati nel prospetto esplorativo Mahani, nell’onshore dell’Emirato di Sharjah, situato nell’area della Concessione B. Una scoperta che segue all’ottenimento, un anno fa, da parte di Eni del primo round di licenze di esplorazione internazionale competitiva lanciato dal Petroleum Council di Sharjah.

 







A 4.449 di profondità

Il pozzo esplorativo Mahani-1 è stato perforato sino a una profondità di 4.449 metri e ha incontrato una spessa colonna mineralizzata a gas e condensati nei reservoir carbonatici di età Cretacica inferiore della Thamama. Il pozzo è stato testato per la produzione erogando 1.4 milioni di metri cubi di gas al giorno con condensati associati. La scoperta richiederà la perforazione di altri pozzi di delineazione per valutare appieno il suo potenziale.

Eni – che è presente nel Medio Oriente anche in Bahrain, Oman, Libano e Iraq, con attività sia di esplorazione che produzione – detiene il 50% di interesse partecipativo nella concessione denominata Area B, dove Sharjah National Oil Corporation (Snoc), la società petrolifera di stato, è operatore con il 50%. La joint venture ha avviato la valutazione della scoperta e gli studi di fattibilità per accelerare lo sviluppo di queste nuove risorse sfruttando le sinergie con le infrastrutture già esistenti nell’area.

 

Eni cresce in Medio Oriente

Nella nota si legge che la presenza di Eni nel Medio Oriente ha continuato a crescere negli ultimi due anni. Attualmente, la società guidata da Claudio Descalzi detiene oltre 12mila chilometri quadrati di aree esplorative negli Emirati Arabi Uniti, compreso l’onshore di Sharjah, l’offshore di Abu Dhabi e Ras Al Khaimah. La produzione equity attuale di Eni dall’offshore di Abu Dhabi è di circa 50mila bbl/giorno. Eni detiene anche una quota del 25% in Adnoc Refining.

 














Articolo precedenteGli obiettivi di Lenovo su data center, edge computing e big data
Articolo successivoViaggio nella fabbrica Eni del biofuel






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui