L’elettrificazione del sistema energetico? Si gioca sulle smart grid. La strategia di e-distribuzione (Enel)

di Marco de' Francesco ♦︎ L’obiettivo della società è sviluppare una rete elettrica che integra, in modo intelligente, il comportamento e le azioni degli utenti. Promuovendo la digitalizzazione delle reti e l’installazione degli smart meter. Il prosumer: consumatore e produttore di energia con pannelli fotovoltaici, dispositivi micro-eolici, batterie delle auto green. 13 progetti dell’azienda (valore 3,4 miliardi) ammessi al finanziamento nel contesto dei bandi del Pnrr. Ne parliamo con Juan Ortiz

Nel 2022 più di 200mila piccoli impianti sono stati connessi alla rete di distribuzione di energia elettrica; e nel frattempo le domande di allacciamento hanno già superato quota 300mila. Si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di prosumer a bassa tensione: aziende o privati cittadini che, oltre che consumatori, diventano produttori di energia con pannelli fotovoltaici, con dispositivi micro-eolici e con le batterie delle auto green – che possono ricevere ma anche rilasciare la carica. Tutto ciò è una logica conseguenza del piano europeo Fit for 55, la normativa sul clima che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni dell’UE di almeno il 55% entro il 2030. In Italia andrebbe implementata una potenza da rinnovabili pari85 GWMa come può la rete reggere ad un simile, gigantesco impatto?

Per riuscire nell’impresa, e-distribuzione, la principale società italiana di distribuzione di energia (nata nel 1999 con conferimento del ramo di impresa da parte di Enel e guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Ranieri) – ha studiato una speciale strategia, che intrinsecamente contempla una nuova capacità di gestire carichi formidabili. Infatti, la partita si gioca soprattutto sulle smart-grid: l’obiettivo di e-distribuzione è sviluppare una rete elettrica in grado di integrare, in modo intelligente, il comportamento e le azioni di tutti gli utenti. D’altra parte, per la generazione distribuita non basta aumentare il numero delle cabine primarie; occorre incrementare la capacità di accogliere i crescenti fabbisogni, promuovere la digitalizzazione delle reti e l’installazione dei contatori elettronici di seconda generazione, i cosiddetti smart meter. Più la rete è intelligente, più è flessibile e quindi in grado di gestire le risorse distribuite. E più è efficiente e resiliente.







Ben 13 progetti di e-distribuzione per rafforzare e sviluppare le smart-grid e per un valore di 3,4 miliardi di euro sono stati ammessi al finanziamento nel contesto dei bandi del Pnrr. D’altra parte, e-distribuzione nel 2022 ha investito 2,7 miliardi nello sviluppo e nel management degli asset e per le connessioni con i clienti. E negli ultimi venti anni la spesa in ricerca e sviluppo ha raggiunto i 20 miliardi. Di tutto ciò abbiamo parlato con l’Head of Network Development di e-distribuzione Juan Ortiz.

  

D: Ad oggi, a quanto si legge, circa un milione di produttori-consumatori è connesso alla rete di E-Distribuzione. In termini di potenza installata a quanto equivale tutto ciò? Quanto incide sulle esigenze energetiche del Paese? Quanti altri prosumer potete connettere e gestire (in termini di potenza)? 

l’Head of Network Development di e-distribuzione Juan Ortiz

R: Il milione di produttori attualmente connesso alla nostra rete si traduce in una potenza installata di circa 34 GW e oggi la nostra infrastruttura è in grado di accogliere ulteriori 40 GW di nuova potenza rinnovabile. Dei 34 GW installati, sulla rete di E-D le fonti rinnovabili rappresentano circa 30 GW a fronte di un dato complessivo di fabbisogno italiano di circa 63 GW. Nello scenario europeo Fit for 55, Elettricità Futura (principale associazione del mondo elettrico in Italia; Ndr) ha stimato che in Italia servirebbero +85 GW: questo significherebbe che solo sulla rete di e-d andrebbero a finire circa ulteriori 59 GWUna solida base di partenza su cui è necessario continuare a investire per incrementare ulteriormente la disponibilità della nostra infrastruttura e per far sì che la rete sia sempre pronta prima, intercettando i trend e anticipando le esigenze dei cittadini.

D: Il futuro della distribuzione è legato in modo indissolubile alle rinnovabili. Qual è il vantaggio per l’utente?

R: Si tratta di un profondo cambio di paradigma, che il nostro Paese ha già avviato e che vedrà una generazione rinnovabile e distribuita capillarmente su tutto il territorio nazionale. Le fonti rinnovabili rappresentano uno strumento di mitigazione dei prezzi poiché aiutano a ridurre il peso del costo di approvvigionamento del gas sulla bolletta, contribuendo a spostare il mix di produzione verso fonti con costi marginali più bassi. Se oggi avessimo il 70% della produzione elettrica nazionale da fonti rinnovabili [ad oggi siamo circa al 40%], il prezzo all’ingrosso dell’elettricità sarebbe più basso di almeno il 35%-40%. Pertanto, anche se vi sarà un lieve aumento degli oneri di sistema per remunerare l’energia rinnovabile, la riduzione dei costi di cui sopra sarà sicuramente maggiore.

D: Secondo Lei gli Italiani lo sanno che ci sarà un risparmio in bolletta?

e-distribuzione è la principale società italiana di distribuzione di energia, nata nel 1999 con conferimento del ramo di impresa da parte di Enel e guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Ranieri

R: Gli Italiani lo hanno già capito, sono consapevoli che la transizione energetica è la strada giusta, non solo in considerazione di perseguire uno sviluppo sostenibile e nella lotta agli effetti del cambiamento climatico, ma soprattutto hanno capito che è la soluzione più vantaggiosa anche da un punto di vista economico. L’Italia ha uno tra i tassi di penetrazione di impianti di piccola taglia più alti di Europa; e questa tendenza è fortemente in crescita. Abbiamo connesso alla nostra rete solo nell’ultimo anno quasi 204 mila impianti di produzione e abbiamo già ricevuto richieste per oltre 345 mila nuovi impianti, quasi il triplo di richieste e attivazioni rispetto al 2021. E-Distribuzione sta contribuendo attivamente a tale percorso, tanto che ha supportato gli enormi volumi in crescita (quasi il triplo rispetto al 2021 di richieste ed attivazioni) raddoppiando il totale delle risorse dedicate a tale attività ed implementando nel corso dell’anno delle semplificazioni digitali al processo (come il simulatore preventivo ed il tracking pratica per i produttori e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ed il preventivo smart per velocizzare l’attività a nostro carico). Questi numeri dimostrano quanto detto sopra: gli italiani vogliono la transizione e sono pronti a farsi parte attiva per uscire da questa crisi energetica. Questi numeri dimostrano una consapevolezza non solo di pochi esperti del settore e grandi aziende che decidono di investire su campi fotovoltaici di grande taglia, ma una consapevolezza diffusa che coinvolge tutti, cittadini e imprese.

D: Come si diceva, serve una rete in grado di accogliere un’infinità di richieste di attivazione di nuovi impianti. Siete pronti?

R: Come già detto prima, oggi la nostra infrastruttura è in grado di accogliere ulteriori 40mila MW di nuova potenza rinnovabile. Gli operatori che gestiscono la rete di distribuzione elettrica, come E-Distribuzione, si prevede che accoglieranno circa l’86% della nuova capacità da fonte rinnovabile entro il 2030 e sappiamo bene che la rete deve arrivare prima e farsi trovare pronta. Oggi abbiamo già una buona base di partenza ma bisogna fare di più soprattutto per dare una risposta veloce ai territori dove le rinnovabili stanno crescendo più intensamente e dove quindi stiamo concentrando maggiormente i nostri investimenti per migliorare ulteriormente la capacità della rete di accogliere nuova potenza.

Quanto sono lunghe le linee di distribuzione della rete elettrica?

D: Nel sistema di e-distribuzione emerge sempre di più la figura del prosumer. Ma chi è il prosumer?

Il team di e-distribuzione al lavoro sulle reti di distribuzione

R: Le energie rinnovabili sono al centro della transizione energetica e rappresentano parte integrante della soluzione che ci porta più in là nel futuro. Pannelli fotovoltaici, pale eoliche e tutte le altre fonti rinnovabili, possono concretamente ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e determinare una riduzione del costo della bolletta. Ogni cliente, infatti, con il suo impianto contribuisce non solo a ridurre il costo della propria bolletta, ma indirettamente anche quella di tutti gli altri, perché agisce sul prezzo dell’energia. I cittadini italiani ne sono pienamente consapevoli, e la fortissima crescita di installazioni di impianti rinnovabili è il chiaro segnale che la transizione energetica è già in atto. Il prosumer (producer + consumer) è una delle figure emergenti nel nuovo scenario dell’energia: dal pannello fotovoltaico all’impianto di microcogenerazione, dal minieolico all’auto elettrica, sono diverse le tecnologie con cui sia un privato cittadino che una azienda possono diventare un produttore di energia rinnovabile oltre che consumatore. Una scelta che coniuga un beneficio per l’ambiente e la comunità ed un vantaggio economico legato all’autoproduzione.

D: Qual è l’attuale apporto del prosumer al sistema?

Ben 13 progetti di e-distribuzione per rafforzare e sviluppare le smart-grid e per un valore di 3,4 miliardi di euro sono stati ammessi al finanziamento nel contesto dei bandi del Pnrr

R: I dati attuali ci dicono che nel 2022 sono arrivate 345 mila richieste di connessione impianti e di queste oltre il 95% sono prosumer in Bassa Tensione. Il vantaggio di produrre energia ed autoconsumarla in prossimità riduce anche gli oneri di trasmissione e le perdite di rete, così facendo si crea anche una maggiore efficienza tra energia prodotta e consumata. I prosumer sono coloro che affrontano la sfida dell’energia green, identificandosi in un concetto innovativo di produzione di energia pulita con un ruolo attivo e non più passivo. Ad oggi sono oltre 1 milione i produttori connessi alla rete di E-Distribuzione, per una capacità complessiva connessa alla rete di distribuzione di oltre 34 GW. La presenza sempre più importante dei produttori è resa possibile anche dall’impegno in termini di innovazione, resilienza e digitalizzazione della rete di distribuzione che stiamo portando avanti per promuovere anche l’integrazione nel sistema energetico dei prosumer, favorendo in questo modo la penetrazione delle fonti rinnovabili verso un futuro a zero emissioni. Non solo investimenti sull’infrastruttura, quindi, ma anche un approccio che mettiamo in campo con i clienti, consumatori e produttori, collocandoli al centro di tutti i nostri processi e attività, ampliando sempre di più i servizi e i canali di contatto.

D: Quale ruolo svolgono le smart-grid in tutto questo?

Il team di e-distribuzione al lavoro sulle reti di distribuzione

R: Il tema dell’energia riveste un ruolo sempre più importante nella politica dell’Unione Europea, ciò infatti è testimoniato nel periodo di programmazione 2021-2027 e all’interno del Green Deal Europeo. L’intento della strategia europea è contrastare i cambiamenti climatici, fronteggiare il degrado ambientale e dotare l’Ue di un’economia moderna, efficiente e competitiva sotto il profilo delle risorse. A tal fine è necessario aumentare ulteriormente il grado di affidabilità, sicurezza e flessibilità del sistema energetico nazionale attraverso l’incremento della quantità di energia prodotta da Fer immessa nella rete di distribuzione (con la relativa gestione digitale) e la promozione di una maggiore elettrificazione dei consumi. Nel corso degli anni e-distribuzione ha sviluppato diverse tecnologie per il controllo degli impianti, grazie alle quali oggi è in grado di formulare e realizzare soluzioni tecnologiche innovative per la gestione Smart della rete a media e a bassa tensione. Le Smart Grid implementate da e-distribuzione costituiscono l’infrastruttura digitale e resiliente abilitante la decarbonizzazione e elettrificazione del sistema energetico nazionale attraverso la piena integrazione della generazione distribuita da fonte rinnovabile (Hosting capacity) e la partecipazione attiva dei consumatori al mercato dell’energia abilitando, inoltre, il processo di sostituzione delle tecnologie che utilizzano combustibili fossili (come carbone, petrolio e gas naturale) con tecnologie che utilizzano il vettore elettrico. Se da una parte le Smart Grid abilitano la connessione di una quantità di Generazione Distribuita sempre maggiore, garantendo un aumento costante della quota di energia verde nelle reti di distribuzione, dall’altra consentono di abilitare “l’elettrificazione dei consumi energetici”, ovvero la conversione dei consumi degli utenti connessi alla rete di distribuzione, ove possibile, dal vettore termico al vettore elettrico.

D: E, nella pratica, come si ottiene tutto questo?

R: Per fare questo, la rete dovrà consentire la necessaria capacità di trasporto su tutti i livelli di tensione al fine di garantire l’incremento di potenza richiesto dai clienti finali. Appunto, con l’implementazione delle Smart Grid è, quindi, possibile ottenere una rete elettrica più capace, flessibile ed efficiente; aumentare la quantità di energia prodotta da Fer immessa nella rete di distribuzione; ottimizzare la distribuzione dell’energia in tempo reale; incrementare l’elettrificazione dei consumi e della mobilità elettrica.

Telegestione di e-distribuzione

D: Quali funzioni avanzate sono abilitate dalle Smart Grid?

R: Attraverso le funzionalità Smart promosse da e-distribuzione si abilitano una serie di funzioni avanzate: l’automazione evoluta della rete; il monitoraggio della rete di Media Tensione; il controllo evoluto di tensione a livello di sbarra di Cabina Primaria; il telecontrollo e l’automazione degli interruttori di linea di Bassa Tensione. Peraltro, al piano di implementazione Smart Grid, e-distribuzione sta affiancando una serie di investimenti infrastrutturali e di attività necessarie a coadiuvare e massimizzare gli effetti della digitalizzazione (smartizzazione) della rete di distribuzione. e-distribuzione, inoltre, prevede interventi sulla rete per aumentare la resilienza della stessa su tutto il territorio nazionale per far fronte agli eventi metereologici straordinari con l’obiettivo di contenere il rischio di disalimentazione a fronte dei principali fattori critici che possono avere impatto sulla rete, come formazione di manicotti di ghiaccio sui conduttori aerei nei mesi invernali, effetto del vento e della caduta di piante ad alto fusto sulle linee aeree, ed ondate di calore durante i mesi estivi.

D: A proposito di smart-grid, il Pnrr prevede 3,6 miliardi di euro.

e-distribuzione nel 2022 ha investito 2,7 miliardi nello sviluppo e nel management degli asset e per le connessioni con i clienti. E negli ultimi venti anni la spesa in ricerca e sviluppo ha raggiunto i 20 miliardi

R: Il Pnrr, per le reti di distribuzione, prevede lo stanziamento di finanziamenti su due “Missioni”. Quanto alla prima, è la “M2C2 Investimento 2.1: Rafforzamento Smart Grid del Pnrr”. Riguarda interventi sulla rete di distribuzione, da ultimare entro la data del 30 giugno 2026. Servono a incrementare la Hosting Capacity, e cioè la capacità di ospitare e integrare ulteriore Generazione Distribuita da fonti rinnovabili per 4mila MW entro giugno 2026 attraverso interventi “Smart Grid”. Di questi almeno 1.000 MW dovranno essere garantiti entro il 2024; ma anche ad aumentare la potenza a disposizione di almeno 1.500.000 abitanti per favorire l’elettrificazione dei consumi energetici. Quanto alla seconda, la “M2C2 investimento 2.2: Interventi per aumentare la resilienza della rete elettrica”, ha ad oggetto attività sulla rete di distribuzione, da ultimare entro la data del 30 giugno 2026, per migliorare la resilienza di almeno 2.500 km di rete del sistema elettrico, al fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni meteorologiche estreme. La dotazione complessiva del Bando Smart grid è così ripartita: un miliardo di euro per gli interventi finalizzati all’incremento di Hosting Capacity e 2,6 miliardi per gli interventi di elettrificazione dei consumi. Gli interventi previsti includono provvedimenti strutturali tesi alla realizzazione di progetti integrati che perseguono sia l’obiettivo di incrementare la capacità di ospitare e integrare ulteriore Generazione Distribuita, sia l’obiettivo di aumentare la potenza massima che la rete è in grado di fornire in prelievo alle utenze connesse.

D: e-distribuzione ha presentato progetti per aderire ai bandi: a che punto è l’iter? Quali sono gli obiettivi?

R: Alla fine del 2022 il Ministero ha emesso il decreto di approvazione della graduatoria dei progetti di Smart Grid del bando Pnrr. Dei progetti candidati da e-distribuzione, 13 Progetti sono stati “ammessi a finanziamento”. Il totale delle risorse finanziate dal Bando Smart Grid ammonta a 3.203 milioni di euro corrispondenti a circa il 90% delle risorse disponibili. Dei citati 13 progetti, 6 di questi, per un totale di oltre 1.657 milioni di euro, si trovano nelle regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise) mentre i restanti progetti sono distribuiti tra Centro e Nord Italia. Considerando anche i risultati del decreto relativo alla Resilienza, il totale delle risorse finanziate per i progetti di e-distribuzione ammonta a 3.478 milioni di euro. Attualmente si è in attesa dei decreti di finanziamento che saranno emessi dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, auspicabilmente in queste settimane.

e-distribuzione in numeri

D: Quali sono i pillar strategici per la crescita di e-distribuzione?

Francesco Starace, ceo di Enel

R: I pillar strategici per la crescita di e-distribuzione sono generazione distribuita, smart grid, elettrificazione, flessibilità e resilienza climatica. Per quanto riguarda la generazione distribuita l’obiettivo di e-distribuzione è di far fronte all’incremento di connessioni di impianti da fonti rinnovabili, in linea con i target europei 2030 prevedendo la realizzazione o ampliamento di Cabine Primarie con un potenziamento contestuale dell’infrastruttura elettrica di media e bassa tensione. Per quanto riguarda il pillar smart grid, l’obiettivo di e-distribuzione è sviluppare una rete elettrica in grado di integrare, in modo intelligente, il comportamento e le azioni di tutti gli utenti, abilitando il nuovo ruolo del DSO nella transizione energetica. I principali interventi finalizzati alle smart grid prevedono il rinnovo, il potenziamento delle infrastrutture elettriche, l’incremento della hosting capacity, la digitalizzazione delle reti e l’installazione dei contatori elettronici di 2a generazione (Smart Meter). L’incremento della hosting capacity abiliterà ulteriormente la rete elettrica ad accogliere i crescenti fabbisogni atti a traguardare gli obiettivi della transizione energetica in termini di generazione rinnovabile ed anche di elettrificazione. In quest’ambito sono previste connessioni di stazioni di ricarica per la mobilità elettrica e potenziamento delle infrastrutture elettriche, per consentire e favorire l’elettrificazione dei consumi energetici. Altro pillar strategico riguarda l’incremento della flessibilità della rete mediante la digitalizzazione delle infrastrutture, per abilitare il monitoraggio e la gestione evoluta della rete così come predispone la rete per gestire le risorse distribuite ed offrire nuovi servizi per il sistema complessivo e per gli operatori di mercato. In particolare, è previsto un piano strategico di telecomunicazioni che comporterà un upgrade della connettività degli impianti, l’automazione evoluta della rete, sensoristica diffusa e l’osservabilità della generazione distribuita. Inoltre, a fronte della sempre maggior frequenza e intensità di eventi meteo estremi dovuti al cambiamento climatico, dall’anno 2017 e-distribuzione, ha messo in atto interventi finalizzati ad incrementare la resilienza della rete e ridurre il rischio di fronte di questi eventi estremi, fattori quali manicotto di ghiaccio, caduta piante e ondate di calore. A fronte di questi driver strategici, le principali leve di intervento saranno lo sviluppo ed il potenziamento infrastrutturale, l’eccellenza operativa con progetti volti a ottimizzare e digitalizzare i processi. La terza e forza più importante leva di intervento di fronte a questo scenario e lo sviluppo del personale mediante una crescita organica delle risorse di e-distribuzione e programmi di formazione.

D: Gli investimenti nel 2021 sono stati pari a 2,4 miliardi. A quanto sono ammontati nel 2022? Quali sono i campi in cui si investe e in particolare a quanto equivale la spesa in R&D?   

Il team di e-distribuzione al lavoro sulle reti di distribuzione

R: I campi in cui e-distribuzione investe sono asset development, asset management e customers per un totale di 2,7 miliardi di euro investiti nell’anno 2022. Per quanto riguarda l’asset development, gli investimenti di sviluppo si focalizzano sui pillar strategici per la crescita di e-distribuzione già menzionati (generazione distribuita, smart grid ed elettrificazione, flessibilità e resilienza climatica). Nell’asset management rientrano gli investimenti volti alla manutenzione e al rinnovo delle reti di E-distribuzione mediante la riparazione dei guasti, la risoluzione di criticità in relazione a qualità del servizio, sicurezza e ambiente. Gli investimenti per la connessione di clienti attivi e passivi sono compresi invece nella categoria customers. Infine, dal punto di vista del R&D, l’alto livello tecnologico delle reti italiane è stato raggiunto grazie a più di 20 miliardi di investimenti negli ultimi 20 anni, che contemplano anche progetti di Ricerca a livello nazionale e internazionale da cui sono nati concept tecnologici sulle smart grid. Tali tecnologie sono state sperimentate in un progetto pilota dal nome Puglia Active Network (PAN), che ha permesso di implementare la prima Smart Grid su scala regionale e che ha costituito l’avvio dell’implementazione in maniera sistematica sulla rete di E-Distribuzione a livello nazionale. Oltre le smart grid, è da segnalare un significativo coinvolgimento di E-D in progetti europei di ricerca che permettono di incorporare tecnologie evolute come la flessibilità, il V2G e 5G. I progetti nazionali ed europei di cui E-Distribuzione ricopre un ruolo significativo sono EUSysflex, Comesto, BeFlexible, Flow e Smart5Grid.














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