Sfruttare la crisi energetica per spingere sulla transizione: è questo il messaggio chiaro del World Energy Outlook 2022 di Enel. A un anno dell’invasione ucraina da parte della Russia, l’Europa deve differenziare le forniture di olio ma soprattutto di gas: se non fossimo stati così strettamente dipendenti da Mosca, la situazione attuale sarebbe estremamente differente. Per questo motivo il vecchio continente è diventato il centro dell’epicentro della crisi. La Russia, dal gennaio 2022 al gennaio 2023, ha perso il 38% revenues da olio e gas.
Per l’Italia e l’Europa non è facile trovare nuovi fornitori, si potrebbe provare a guardare tra i paesi emergenti in Asia o in Africa.
«L’Europa era il maggior partner energetico per la Russia – commenta Fatih Birol, executive director Iea Intenational Energy Agency – potrebbero diventarlo i paesi in via di sviluppo in Asia e in Africa».
Ma la soluzione migliore rimane l’investimento sulle rinnovabili: la crisi è un grande driver di cambiamento per sviluppare energia pulita, si stima che, in questa direzione, l’Europa accelererà di più nei prossimi 5 anni che negli ultimi 20.
Basti pensare che le macchine elettriche nel 2019 erano solo il 3%, ora costituiscono il 15%. Nel 2030 in Europa, Usa e Cina una vettura su due sarà elettrica. «La Cina produce il 75% delle batterie, ma questo potrebbe scendere al 55% a favore di altri Paesi, come India e Usa».
«L’Europa deve mettere in campo un nuovo piano industriale per competere con Cina e Usa – continua Fatih Birol – L’Europa deve dotarsi di un nuovo modello perché i costi dell’energia e del gas non saranno più a basso costo»