Enel: i ricavi 2022 volano a 140,5 mld (+63,9%). Si riduce il debito nel Q4

L’Ebitda ordinario ammonta a 19,7 mld euro, in aumento di 0,5 mld euro rispetto al 2021

Francesco Starace, ceo di Enel

Sotto la presidenza di Michele Crisostomo il cda di Enel ha esaminato i risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2022.

«I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del Gruppo Enel, che, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato, ha raggiunto un Ebitda ordinario di 19,7 miliardi di euro, superando la guidance comunicata ai mercati finanziari, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico e tutelando, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas», ha commentato Francesco Starace, ceo del Gruppo Enel. «Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati, l’indebitamento finanziario netto di Gruppo si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria. Questo ci permetterà di continuare ad implementare i nostri investimenti nella generazione rinnovabile e nelle reti per supportare la transizione verso fonti di energia sempre più sostenibili e favorire l’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo».







I ricavi ammontano a 140,5 miliardi di euro, in aumento di 54,8 miliardi di euro (+63,9%) rispetto agli 85,7 miliardi di euro realizzati nel 2021. La variazione è prevalentemente riconducibile, in un contesto di prezzi medi crescenti, ai maggiori volumi di energia prodotti ed intermediati, alle maggiori quantità vendute (soprattutto in Italia e Spagna), agli adeguamenti tariffari in Brasile, alla maggiore energia elettrica distribuita in America Latina, nonché all’effetto positivo dei tassi di cambio. I ricavi dell’esercizio 2022 includono il provento non ordinario derivante dalla cessione delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 miliardi di euro nonché i proventi ordinari derivanti dalla cessione parziale della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group S.p.A., mentre i ricavi relativi all’esercizio 2021 includevano il provento ordinario, pari a 1,8 miliardi di euro, realizzato dalla cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber S.p.A.

L’Ebitda ordinario ammonta a 19,7 miliardi di euro, in aumento di 0,5 miliardi di euro rispetto al 2021 e superiore alla guidance di Gruppo comunicata ai mercati finanziari pari a 19,0 – 19,6 miliardi di euro. Escludendo gli effetti derivanti dalla gestione delle Stewardship che hanno comportato, nel corso del 2021, la rilevazione della plusvalenza per la cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber (1,8 miliardi di euro) e, nel 2022, dei proventi per la cessione parziale delle partecipazioni detenute in Ufinet, in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group (per complessivi 0,8 miliardi di euro), l’Ebitda ordinario è in crescita di circa 1,5 miliardi di euro rispetto all’esercizio 2021. Tale risultato positivo è stato raggiunto grazie alle performance del margine integrato (1,4 miliardi di euro) quale risultante della combinazione dei business di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power, Mercati Finali e Enel X, unitamente al positivo andamento di Enel Grids. Nello specifico, il miglioramento del margine derivante dalla generazione termica e dalle attività di trading, ha compensato la significativa diminuzione della produzione idroelettrica, legata alla scarsa idraulicità dell’esercizio registrata in Italia e Spagna, ed ha permesso di assorbire la variazione negativa, sui mercati finali in Europa, connessa ai maggiori costi di approvvigionamento non pienamente traslati alla clientela. Inoltre, la crescita dell’Ebitda ordinario risente dell’andamento positivo delle reti, prevalentemente in America Latina, per effetto di adeguamenti tariffari e per l’evoluzione dei tassi di cambio.

L’Ebitda (margine operativo lordo), che include gli effetti delle operazioni non ordinarie, è pari a 18,8 miliardi di euro (17,22 miliardi di euro nel 2021, +9,3%). L’Indebitamento finanziario netto a fine 2022 è pari a 60,1 miliardi di euro. La variazione rispetto ai 51,7 miliardi di euro rilevati nel 2021 (+16,2%) è riferibile al fabbisogno generato dagli investimenti del periodo, al pagamento dei dividendi, all’acquisizione di Erg Hydro e all’effetto negativo dei cambi connesso alla conversione del debito in valuta. Si segnala che l’indebitamento finanziario netto ha registrato una riduzione significativa rispetto al 30 settembre 2022, per effetto dei positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, del parziale riassorbimento sul capitale circolante netto degli effetti generati da alcuni provvedimenti governativi, delle operazioni di dismissione degli attivi essenzialmente in Russia, Cile e Brasile, nonché per il miglioramento dei tassi di cambio nell’ultimo trimestre.














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