Enel scatta sugli investimenti, 28 miliardi in tre anni. E la metà sarà green

di Aldo Agosti ♦︎ Il ceo Starace alza il velo sul piano al 2022 dal cuore verde. 1,1 miliardi per Enel X

Enel alza il velo sul suo piano strategico per il periodo 2020-2022. Gli investimenti organici totali, ha spiegato il gruppo guidato dal ceo Francesco Starace, saranno pari a 28,7 miliardi di euro, +11% sul piano precedente. Alla decarbonizzazione del parco impianti sarà destinato il 50% del totale, con 14,4 miliardi per accelerare la realizzazione di nuova capacità rinnovabile e sostituire progressivamente la generazione da carbone.

Entro il 2020 la multinazionale dell’energia prevede di sviluppare 14,1 GW di nuova capacità rinnovabile, pari al +22% rispetto al piano industriale precedente. La società prevede anche di ridurre “la capacità e la produzione da carbone del 61% e del 74%, rispettivamente, dai livelli del 2018”. Entro i prossimi tre anni Enel prevede che oltre il 60% dell’energia da lei prodotta deriverà da fonti rinnovabili. Secondo l’analisi aziendale, questo investimento in decarbonizzazione porterà alla crescita dell’Ebitda del Gruppo a 1,4 miliardi di euro.







Il cuore degli investimenti Enel è la lotta contro il cambiamento climatico, per questo motivo gli investimenti saranno diretti a produrre energia pulita e accessibile, a innovare le infrastrutture, a investire sui centri urbani per città e comunità più sostenibili. Per la digitalizzazione e automazione delle reti, ad esempio, sono previsti 11,8 miliardi di euro. Un budget pari a 1,1 miliardi di euro sarà affidato a Enel X, per la “continua realizzazione di servizi ed infrastrutture a sostegno della decarbonizzazione e dell’elettrificazione, facendo leva sul modello platform-based”.

“Nella visione di Enel”, ha spiegato Starace, “la sostenibilità è sempre più un fattore abilitante fondamentale anche per la strategia finanziaria. Durante il periodo di piano e oltre, Enel ricorrerà in misura crescente a strumenti di finanza sostenibile quali le obbligazioni SDG-linked, i cui vantaggi in termini di costi rispetto alle emissioni tradizionali offriranno un ulteriore sostegno al miglioramento delle nostre già solide metriche creditizie”.














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