Una serie di proposte (10 in totale) che strizzano l’occhio alla transizione energetica, per illustrare alla Camera come utilizzare i fondi del Recovery Fund, i 209 miliardi concessi dall’Unione Europea all’Italia per far fronte e reagire all’emergenza economica scatenata dalla pandemia da Covid-19.
È l’obiettivo di Enel, illustrato a Montecitorio dal direttore Italia del Gruppo Carlo Tamburi, che si è soffermato anche su una proposta per produrre idrogeno a Taranto, nel plant dell’ex-Ilva. Ma il focus dei progetti del Gruppo guidato da Starace riguarda la decarbonizzazione: «Enel chiuderà tutti i suoi impianti a carbone in Italia entro il 2025 e li sostituirà con un mix di rinnovabili – ha commentato Tamburi – Dopo la centrale di Brindisi, siamo pronti a chiudere le centrali a carbone di Fusina e La Spezia per gli inizi del 2021, ma per lo stop di questi due siti è importante che si possano avere le autorizzazioni per l’inizio del 2021, per procedere alle aste con capacity market».
Spazio anche alla transizione verso l’energia sostenibile: «L’eolico, in termini di capacità installata, si deve raddoppiare, arrivando a 10mila megawatt di pale eoliche installate in Italia in 10 anni – prosegue Tamburi – Mentre il fotovoltaico dovrà passare da 20 Gw a 50–52 Gw. Se le autorizzazioni non arriveranno in tempi certi o rapidi, o comunque in qualche modo facilitati, questi obiettivi non saranno raggiungibili».
Un altro progetto di particolare rilevanza riguarda l’impianto di produzione di pannelli fotovoltaici 3Sun di Catania, che ad oggi ha una capacità produttiva di circa 200 megawatt, ma che potrebbe arrivare fino a 2–3mila megawatt.