Elica/2 La roadmap per l’innovazione: customizzazione, sostenibilità, risorse umane

di Marco de' Francesco ♦︎ L’azienda marchigiana del bianco fa parte del Cluster Fabbrica Intelligente. Le tre linee di sviluppo dei prodotti riguardano la scelta delle finiture, l’interfaccia utente, il riciclo di materiali come ferro, rame e alluminio. Ma anche una riprogettazione ergonomica dei luoghi di lavoro. Ne abbiamo parlato con Mauro Castello, membro dell’Organo di coordinamento e gestione dell’ente guidato da Luca Manuelli

La roadmap del Cluster Fabbrica Intelligente

Come si diceva già nell’altro articolo più generale, per Elica, le direttrici sulla roadmap del Cluster fabbrica intelligente sono  tre: la customizzazione della produzione per conto terzi (che rappresenta circa la metà, l’altra parte viene commercializzata con marchi proprietari); la sostenibilità industriale, dato che l’azienda ricicla scarti di ferro, rame, alluminio e plastica; e infine la valorizzazione delle risorse umane, visto che Elica ha adottato la Wcm (World class manufacturing) – metodologia finalizzata al miglioramento continuo delle attività degli stabilimenti – che coinvolge tutto il personale.

 







La partecipazione di Elica al Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente

Elica è socio del Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente, associazione che dal 2012 riunisce aziende, regioni, università ed enti di ricerca con l’obiettivo di creare una comunità manifatturiera avanzata, stabile e competitiva. Tra le sue principali iniziative, la definizione della Roadmap, documento strategico per indirizzare la trasformazione digitale dell’industria italiana, individuando le principali necessità della manifattura italiana in termini di avanzamento tecnologico. Attualmente, sette gruppi tematici formati da tecnici, docenti universitari e soci del cluster sono impegnati nella redazione della seconda  Roadmap. Nel documento vengono individuati macro-scenari di sviluppo, le cosiddette  linee di intervento. È stata definita una matrice, che consente alle aziende di posizionarsi lungo queste direttrici in base al proprio percorso di innovazione. Ma quali sono le linee più idonee a connotarel’iter innovativo di Elica? Ne abbiamo parlato con Mauro Castello, I.P. & Strategic External Resourcing Manager di Elica e membro dell’Organo di Coordinamento e Gestione (OCG) di CFI presieduto da Luca Manuelli.

La roadmap del Cluster, che incrocia problemi da risolvere e tecnologie utili per farlo. Anche Dalmine ha una propria Roadmap, che pone anzitutto un orizzonte temporale per le sue attività: il 2022. E che definisce le 10 tematiche che Dalmine deve sviluppare in questo periodo: Dalla gestione dei flussi ai Cobot, dai Big Data e analytics (per la manutenzione predittiva e per il controllo di qualità) all’additive manufacturing, dall’Iot alla realtà aumentata, dalla realtà virtuale alla sostenibilità e all’economia circolare

Il posizionamento di Elica sulla Roadmap: la customizzazione

CFI_Luca Manuelli
Il presidente di Cfi Luca Manuelli

Anzitutto, Elica si colloca lungo la sfida L1, quella relativa ai sistemi per i prodotti personalizzati. Il riferimento riguarda la produzione per gli Oem, quella per conto terzi; come si è già detto, quella commercializzata con marchi proprietari è standardizzata. La customizzazione riguarda le finiture, l’interfaccia utente, l’estetica, i plus come le luci da penombra, i filtri ad alta capacità di depurazione, i materiali speciali; ma non il ventilatore, che è il core clusterizzato del manufatto. È la base sulla quale si crea il prodotto. Ma dal momento che tutto il resto varia, i processi sono stati adattati per rapidi cambi, che avvengono «quasi ogni giorno».

 

Il posizionamento di Elica sulla Roadmap: la Sostenibilità

Secondo Castello, Elica si posiziona anche lungo la direttrice  L2, quella attinente ai sistemi per la sostenibilità industriale. Si tratta di un insieme di tecnologie e strategie che consentano ad una azienda di essere meno dipendente dall’esterno per l’approvvigionamento di risorse produttive critiche. L’ottica è quella del life cycle engineering: riutilizzo, re-manufacturing e riciclo di prodotti, componenti e materiali alla fine del ciclo di vita o provenienti dai processi di manutenzione; ma anche sistemi e metodi per la misura e l’implementazione delle “ sustainable supply chains” o “ closed-loop supply chains”. Per ora, Elica si ferma al riciclo degli scarti. «Non ritiriamo i prodotti» – afferma Castello. Però il ferro e il rame sono riciclati; «e anche l’alluminio, grazie all’impianto di pressofusione di Castelfidardo»; e anche le plastiche, «che vengono ristampate, seppure in una percentuale ancora non elevata». Il re-manufacturing è una cosa diversa dal riciclo. Quest’ultimo termine si riferisce al recupero del materiale, mentre il primo significa smontare un prodotto o un componente già utilizzato, rimetterlo a nuovo e riportarlo sul mercato. In questo processo, la funzione e la geometria non vengono alterate. Per Elica, il re-manufacturing è un obiettivo: «Anche sotto la spinta di alcuni clienti, ci stiamo preparando a realizzare business diversi, che contemplano anche il re-manufacturing di alcuni componenti».

Il New Normal inaugurerà dei cambiamenti radicali nella supply chain. Tra gli imperativi categorici legati alla trasformazione digitale delle aziende, di sicuro uno dei più importanti è stato in questi ultimi tempi, ed è, attualmente, il just in time. Significa produrre solo quanto richiesto dal cliente nei tempi voluti da quest’ultimo; la pratica è finalizzata alla riduzione di tutte le forme di spreco che si realizzano all’interno della fabbrica e nei rapporti di fornitura; e, in buona sostanza, all’eliminazione del magazzino. In sintesi: meno o zero scorte in vista del risparmio e dell’efficienza

Il posizionamento di Elica sulla Roadmap: la valorizzazione delle risorse umane

Mauro Castello, I.P. & Strategic External Resourcing Manager di Elica

Un’altra direttrice idonea a registrare il percorso innovativo di Elica è la  L3, relativa alla  valorizzazione delle persone. «Oggi il sistema più “flessibile” resta l’uomo – afferma Castello -: per questo siamo molto attenti al tema». Da questo punto di vista, il rapporto con il Cluster può rivelarsi molto interessante: l’associazione è impegnata nella riprogettazione del posto di lavoro sulla base di specifiche regole di ergonomia e in rapporto a ritmi di lavoro adattabili, per realizzare ambienti e condizioni adeguati alle persone, e per dare ai dipendenti la possibilità di operare in modo produttivo a prescindere dalle caratteristiche in termini di età, sesso e stato fisiologico o patologico. L’idea è che persone e macchine debbano cooperare sinergicamente, condividendo le attività in modo efficiente e sicuro. L’uso di tecnologie abilitanti volte alla rappresentazione digitale della fabbrica dovrebbero favorire l’integrazione a livello di informazione e conoscenza. Peraltro Elica ha adottato la Wcm (World class manufacturing), una metodologia implementata da molte grandi aziende manifatturiere, tra le quali anche Fca, che coinvolge tutto il personale. È finalizzata al miglioramento continuo delle attività degli stabilimenti; e mira ad eliminare perdite e sprechi, ad aumentare la produttività, migliorare la qualità, garantendo al tempo stesso il benessere e la sicurezza delle persone. Definisce indicatori chiave di prestazione e modalità di misura di perdite e sprechi comuni a tutte le fabbriche, stabilendo, pertanto, un linguaggio operativo condiviso.














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