IoT e piattaforma cloud: così Elettra Investimenti monitora l’energia

di Laura Magna ♦︎ La holding che offre soluzioni di efficientamento energetico all’industria utilizza l’Internet of Things per acquisire dati di consumo e gestire gli impianti, con il massimo risparmio possibile. Ora si apre al nuovo mercato del super ecobonus, con la newco 3Egeco, prendendo in carico la complessità della gestione del processo e mettendo a disposizione del sistema la finanza, sia per professionisti che per ditte edili. Ne parliamo con il presidente e ceo Fabio Massimo Bombacci

È stata una pioniera della generazione distribuita e oggi è una holding industriale che offre soluzioni di efficientamento energetico all’industria, basate sul concetto dell’IoT. Elettra Investimenti, società del centro Italia con un fatturato di circa 55 milioni, ci riesce grazie a una piattaforma proprietaria in cloud che consente di dominare i dati relativi ai consumi, monitorandoli e gestendoli con il massimo risparmio possibile. Ma non solo: su tutto il territorio nazionale produce energia elettrica e termica e opera nel car sharing. E continua a crescere diversificando: si sta aprendo alle pmi, fornendo servizi in tutto simili a quelli che già offre alla corporate. E ha inaugurato una nuova area di business dedicata al settore dell’edilizia, per fornire liquidità (e pacchetti fotovoltaici) alle imprese di costruzione che vogliono lavorare sul dirompente mercato aperto dall’ecobonus al 110%, ma che nella maggior parte dei casi non hanno la solidità sufficiente per poterlo fare nell’attesa che maturi il credito di imposta. Di questa evoluzione e del futuro della società di Latina ne abbiamo parlato con Fabio Massimo Bombacci, presidente e ceo.

 







Le radici nelle Esco

Fabio Massimo Bombacci, presidente e ceo di Elettra Investimenti

«Operiamo dal 2005 nel settore dell’energia e successivamente nell’area dell’efficienza energetica, dove siamo entrati acquisendo la quinta Esco italiana in termini di titoli trattati. Il nostro core business sono impianti proprietari con cui produciamo energia elettrica e termica, a latere si sono innestate altre linee. Il fotovoltaico lo trattiamo da sempre come fonte di energia e non per l’incasso dell’incentivo», dice Bombacci. Le Esco, energy service company, sono società che si assumono il rischio dell’efficientamento energetico di terzi e come una Esco ancora oggi Elettra si comporta quando vende i suoi servizi alle imprese.

«Oggi siamo proprietari di un sistema di piattaforma cloud sofisticato che permette di acquisire, gestire e monitorare i dati di consumo e di gestire impianti nostri e di terzi al fine di ottenere il miglior risultato economico possibile. Lavoriamo con Terna per il mondo del bilanciamento delle reti, necessario da quando nel sistema sono entrate le rinnovabili. E serviamo le imprese con soluzioni che vanno dal fotovoltaico al revamping al condizionamento alle colonnine, per aiutarle a progredire nel campo dell’efficientamento energetico», dice Bombacci.

 

Il modello di business di Elettra Investimenti

Dunque, il modello di business prevede l’acquisizione di soluzioni e la loro gestione, con un’offerta alle pmi in modalità Esco: «Ci facciamo carico dell’investimento, che si ripaga con i risparmi conseguiti dai clienti: noi mettiamo a disposizione sistemi di gestione finalizzati a ottenere questi risparmi», spiega l’ad. I livelli di risparmio sono abbastanza definiti, su una media azienda si genera tra il 3 e il 5% solo sulla base della conoscenza dei propri profili di consumo e si può salire al 15-20% intervenendo sulla modalità di fruizione e generazione dell’energia con investimenti mirati. «Quello che cogliamo è che c’è un’attenzione diversa al modo di produrre e consumare in generale e dell’energia: se ci sono effetti positivi connessi al Covid, questo è uno di quelli».

Il modello di business di Elettra Investimenti si sviluppa sul territorio nazionale attraverso l’attività delle società controllate, che operano nei vari segmenti strategici del gruppo

 

Il nuovo mercato del super ecobonus

Bombacci ha un approccio molto pragmatico, mirato ad anticipare i trend del mercato. Lo ha fatto con il super ecobonus al 110% partito, almeno sulla carta, a luglio. «Ci siamo mossi prima dell’estate, prima che fosse definito il processo del super ecobonus. Noi siamo interessati al pacchetto energetico, ma abbiamo compreso che non potevamo puntare solo a quello. Eravamo di fronte a un sistema complesso per le ditte edili e tra l’altro un sistema che finanziariamente era impattante perché c’è un percorso da fare prima di generare il credito di imposta. Le ditte edili erano in difficoltà. Abbiamo deciso dunque di costituire una società e porci come general contractor per superare questi scogli». In sostanza, prendendo in carico la complessità della gestione del processo e mettendo a disposizione del sistema la finanza, sia per professionisti sia ditte edili. «A latere forniamo il pacchetto energetico composto da pannelli, inverter, batterie, colonnine e software di gestione che è una parzializzazione del software più complesso che usiamo per la gestione dei nostri impianti. Attualmente abbiamo una società che se ne occupa e ha accordi in molte regioni italiane, ovvero Lazio, Abruzzo, Umbria, Veneto, Lombardia, Piemonte, Sardegna e Sicilia. Ma l’idea è farlo su scala nazionale, con accordi con professionisti e ditte edili su tutto il territorio nazionale».

Si chiama 3Egeco (3 ElettraEnergyEfficiency GEneral COntractor), la newco che si occuperà del mercato nascente sugli incentivi previsti dal Decreto Rilancio. E l’offerta si rivolge sia alle ditte edili, sia ai professionisti, sia al beneficiario finale: la promessa è la realizzazione di interventi chiavi in mano – compresi gli aspetti legali e tecnici – con il finanziamento del 100% del loro costo. Secondo questo schema i clienti finali beneficeranno di una valorizzazione economica immediata del Credito di Imposta generato, con sconto in fattura per il 100% dell’importo dei lavori, di fatto non sostenendo alcun onere per la riqualificazione energetica della propria abitazione.

Ma soprattutto si darà un contributo alla ripartenza di un settore come quello delle costruzioni che esce da un anno di bastonate: le imprese edili incasseranno immediatamente il finanziamento potendo pagare gli stati di avanzamento lavori, dall’acconto all’apertura del cantiere ai costi mensili, in sostanza potranno lavorare. «Nessuna di queste imprese può aspettare la maturazione del credito per incassare. Inoltre la filiera è lunga e le norme ancora in divenire, sia l’agenzia delle entrate sia il ministero pubblicano una circolare ogni settimana. Tuttavia è una norma rivoluzionaria, potente per l’economia reale. Non cavalcarla sarebbe folle». E non solo. «C’è una rotta di convergenza interessante tra il discorso dei 110% con lo sviluppo anche in Italia delle comunità energetica, con il Paese sempre più dotato di pannelli e batterie nei condomini. È un potenziale nuovo fronte su cui sviluppare un potenziale nuovo business redditizio».

Si chiama 3Egeco (3 Elettra – Energy – Efficiency GEneral COntractor), la newco che si occuperà del mercato nascente sugli incentivi previsti dal Decreto Rilancio. E l’offerta si rivolge sia alle ditte edili, sia ai professionisti, sia al beneficiario finale: la promessa è la realizzazione di interventi chiavi in mano – compresi gli aspetti legali e tecnici – con il finanziamento del 100% del loro costo

 

I conti del 2020

E con questa diversificazione massiccia, la società potrà compensare la perdita – che Bombacci ritiene contenuta – dei primi sei mesi dell’anno, quando il valore della produzione è ammontato a 24,76 milioni di euro, rispetto 28,68 milioni di euro dell’anno precedente e l’ebitda a 2,80 milioni (da 3,9). Il patrimonio netto del gruppo è di 12,43 milioni, con la posizione finanziaria netta di 21 milioni e disponibilità liquide per 16 milioni. «Il nostro tipo di attività è meno sexy ma ha il pregio di solidità e resilienza notevole. Alcune reti di teleriscaldamento a cui sono connessi alberghi e centri commerciali hanno interrotto il prelievo. Le stesse aziende industriali hanno comunque ridotto il personale e dunque i prelievi. Ma detto questo abbiamo dimostrato di essere solidi, e il Covid ha impattato del 20% sulla marginalità (al netto di Covid avremmo registrato una crescita dell’8-9%)». Il 2019 si era chiuso con 56,5 milioni di fatturato e margine di contribuzione di 33,8%% e ebitda margin pari al 13%%.

Elettra Investimenti in numeri

 

Borsa e minibond per continuare a crescere

A maggio Elettra ha perfezionato operazioni di finanziamento per 21,5 milioni di euro, in cui sono incluse l’emissione di un minibond da 10,5 milioni, integralmente sottoscritto da Unicredit, e l’ottenimento, sempre da Unicredit, di un finanziamento a medio/lungo termine da 11 milioni assistito da Sace nell’ambito del programma Garanzia Italia. «Queste operazioni servono a due scopi: a mettere la parte finanziaria in sicurezza, riscadenzando il debito in essere sia nella durata sia nei flussi, allungando il periodo di ammortamento fino al 2026. E a finanziare gli investimenti del piano 2020-21. Abbiamo rinnovato i contratti con i clienti al 2030, il che ci fornisce solidità e visibilità sul prossimo decennio. Ma a fronte di questi rinnovi ci sono investimenti da sostenere sugli impianti e in più abbiamo acquisito nuovi clienti. Stiamo salendo sulle pmi, con contratti chiusi per 6,2 megawatt, e dobbiamo finanziare tutto il progetto relativo all’ecobonus 110%». E in pipeline ci sono progetti nuovi, su cui però Bombacci conserva riserbo














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