Edison mette in vendita una quota della divisione di energia rinnovabile

di Alice Ampola ♦︎ L'unità è stata valutata oltre 1 miliardo di euro (1,22 miliardi di dollari). La nuova liquidità servirà per incrementare i progetti green della società italiana

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Il gruppo energetico italiano Edison, di proprietà della francese EDF, è pronto a capitalizzare gli investimenti nelle energie rinnovabili, vendendo una quota del 40% della divisione green. L’azienda, scrive Reuters secondo indiscrezioni di quattro diverse fonti vicine al dossier, è già a lavoro con Lazard e Société Générale per attirare società di private equity con un budget limitato a un processo d’asta che dovrebbe iniziare nelle prossime settimane.

L’ingresso di un nuovo socio porterà denaro fresco nelle casse di Edison. La nuova liquidità verrà impiegata per incrementare e catalizzare proprio i progetti di energia rinnovabile, dopo che la casa madre francese, raccontano le fonti, ha snobbato la strategia green dell’italiana e ha scelto di investire altrove, ritenendo prioritarie altre attività.







La divisione rinnovabili, cui è concentrata gran parte della strategia della società energetica, che ha ceduto quasi tutti i suoi asset di esplorazione e produzione a monte, è stata valutata oltre 1 miliardo di euro (1,22 miliardi di dollari), affermano le fonti. Ricordiamo che nel corso del primo trimestre, l’azienda ha finalizzato l’acquisizione di E2i Energie Speciali, che dispone di 706 megawatt di capacità eolica in 38 impianti in Italia, diventando secondo operatore per l’eolico in Italia, con una capacità eolica e solare complessiva di oltre un gigawatt.

L’energia pulita fa crescere anche i conti dell’azienda tricolore. Nonostante la crisi economica determinata dal Covid-19, che ha avuto un impatto negativo sull’Ebitda 2020 stimato in 59 milioni di euro, il Margine Operativo Lordo è cresciuto del 13,6% a 684 milioni di euro, «per effetto principalmente del contributo della Filiera Energia Elettrica che ha beneficiato dell’incremento della generazione rinnovabile», spiega la stessa azienda.

I ricavi si portano a 6,4 miliardi di euro, mentre l’utile, al 31 dicembre 2020, è positivo per 19 milioni di euro, contro la perdita per 436 milioni di euro registrata nel 2019. Il risultato netto da Continuing Operations, ossia escludendo le attività oggetto di cessione dell’E&P, si attesta a 191 milioni di euro (+35,5% rispetto al 2019). Cala, lievemente, l’indebitamento finanziario netto, a 513 milioni di euro da 516 milioni di euro del 31 dicembre 2019.














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