Economia circolare e piattaforme digitali al centro dell’evento del Cluster Fabbrica Intelligente

di Marco de’ Francesco ♦︎ Il convegno, che si terrà il prossimo 27 gennaio presso il Politecnico di Milano, è dedicato alla fabbrica del futuro. Focus su competenze, ricerca e Piano Transizione 4.0. Tante le realtà che parteciperanno, tra cui Confindustria, Anitec-Assinform, Cdp, Made, Sap, Ansaldo Energia, Abb. Ne abbiamo parlato con il presidente del CFI Luca Manuelli

Smart factory

Il Cluster Fabbrica Intelligente chiama a raccolta soci e stakeholder del manifatturiero. Due i motivi. Il primo è “interno”: si tratta di divulgare gli obiettivi del suo Piano di Azione Triennale. Il Miur, ora Ministero dell’Università e della Ricerca, ha infatti firmato il decreto di riconoscimento dei cluster, cui è collegata la concessione dei finanziamenti per supportare la fase di start-up e la relativa predisposizione. Il secondo è “esterno”: CFI vuole incidere di più su questioni fondamentali per il Paese.

Anzitutto, sulla nuova fase di Industria 4.0 che il Mise intende indirizzare a supporto della trasformazione digitale del Paese; poi, sul garantire la centralità della Fabbrica Intelligente nel nuovo Piano Nazionale per la Ricerca 2021-2027, ponendo l’accento su tre pilastri: piattaforme digitali, economia circolare e competenze. D’altra parte la missione del CFI di favorire lo sviluppo e l’applicazione dell’innovazione tecnologica del settore manifatturiero si basa sulla capacità inclusiva di sviluppare una rete sempre più integrata di relazioni tra imprese, enti di ricerca e università, player tecnologici, associazioni di categoria e organizzazioni regionali.







E l’obiettivo è quello di farsi sentire in un momento cruciale per lo sviluppo economico del nostro Paese. Di qui il convegno L’ecosistema dell’innovazione tecnologica nel settore manifatturiero di fronte alle sfide del mercato globale, il 27 gennaio dalle 9,30 all’aula Carassa e Dadda del Campus Bovisa Politecnico di Milano. In previsione di ciò, abbiamo sentito il presidente di CFI Luca Manuelli.

 

Condividere la fase di “riconoscimento” del cluster

CFI_Luca Manuelli
Luca Manuelli, Presidente CFI

Per definizione, i cluster tecnologici nazionali sono network di soggetti pubblici e privati che operano nella formazione, nella ricerca industriale e nel trasferimento tecnologico. Svolgono due funzioni principali, entrambe essenziali per il futuro del Paese: quella di collegare il mondo della ricerca e quello delle imprese e quella di fungere da catalizzatore di risorse per rispondere alle esigenze del territorio. C’è da riposizionare il nostro sistema produttivo nel panorama tecnologico internazionale, aiutando le nostre aziende a diventare protagoniste nell’innovazione. La nascita dei primi otto cluster è stata promossa nel 2012 dal Miur, il ministero che di recente è stato sdoppiato nelle sue due componenti: quella dell’Istruzione (titolare Lucia Azzolina) e quella dell’università e della ricerca (Gaetano Manfredi).

Si tratta, per lo più, di reti con una forte caratterizzazione tematica: aerospazio, agrifood, chimica verde, mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, scienze della vita, tecnologie per gli ambienti di vita, e quelle per le smart communities. Fa eccezione il Cluster Fabbrica Intelligente, il più “orizzontale” e “trasversale” tra i network, che persegue l’obiettivo di indirizzare la trasformazione digitale dell’industria italiana, creando una comunità manifatturiera stabile e più competitiva e collegando le politiche di ricerca nazionali e regionali con quelle internazionali. Nel 2016 sono stati aggiunti altri quattro cluster, sempre molto “specifici”: tecnologie per il patrimonio culturale, design, creatività e Made in Italy, economia del mare, energia.

L’ecosistema che si creerà nel comparto manifatturiero. Fonte CFI

Ora, i cluster, per dirla come il presidente di CFI Luca Manuelli, sono giunti ad una fase strategica della loro evoluzione, che va condivisa con gli stakeholder: «Si sta completando il processo di riconoscimento da parte del Miur». Non sono più start-up, per così dire. Questo perché nei mesi scorsi si sono verificati dei passaggi importanti «per la loro maturazione e continuità operativa». Già a marzo del 2018 il ministero aveva approvato le linee guida per la redazione (obbligatoria per tutti i network) del Piano di Azione Triennale (2021-23). Si sottolineava, tra l’altro, che le roadmap avrebbero dovuto indicare gli obiettivi – qualitativi e quantitativi – di breve, medio e lungo periodo; le attività necessarie per realizzarli; gli stakeholders da coinvolgere; i tempi di realizzazione; le risorse economiche necessarie; e i risultati attesi, misurabili attraverso specifici indicatori.

Un anno dopo il ministero ha firmato il decreto di riconoscimento dei Ctn, cui è collegata la concessione dei finanziamenti per la messa in atto dei piani di azione. «È un passaggio di grande rilievo» – afferma Manuelli. Con tutta evidenza, la materia è complessa, e l’evento milanese di lunedì 27 costituirà appunto l’occasione per “entrare nello specifico” quanto a risultati di CFI del 2019, obiettivi per il 2020 e quelli indirizzati nel piano triennale.

 

Fare “massa critica” per incidere su questioni di rilievo nazionale

Obiettivi del piano Transizione 4.0. Fonte Mise

Per Manuelli, «il momento è cruciale». A suo avviso, si registra un nuovo diffuso interesse per le strategie di rilancio della digitalizzazione delle imprese. C’è di mezzo il nuovo piano Transizione 4.0, che ha “sostituito” Impresa 4.0, a sua volta evoluzione di Industria 4.0. Fulcro della programmazione è il passaggio dall’iperammortamento al credito di imposta. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli il vecchio piano aveva manifestato criticità: a fronte di un valore complessivo di investimenti in beni materiali e immateriali connessi a tecnologie 4.0 pari a circa 13 miliardi di euro, le aziende beneficiarie sono state solo 53mila, e due terzi degli incentivi sono andati a imprese di medie e grandi dimensioni. Si è investito soprattutto in macchinari.

E poi, il superammortamento ha un senso se l’azienda ha un utile in bilancio: pertanto, ha sottolineato in una lettera a Il Sole 24 Ore, ora le misure saranno fruibili anche da soggetti senza utili. Preservando l’automatismo degli incentivi, ed escludendo ogni limite di compensazioni, Patuanelli ritiene che sia necessario che la platea dei beneficiari venga sempre più estesa alle Pmi. L’impressione, però, è che manchi ancora un piano organico, soprattutto in termini di maggior rilievo conferito allo sviluppo delle competenze e del capitale umano ed un battente adeguato di risorse. In tutti i casi, l’aria è quella di un clima mutevole, di una situazione in evoluzione. «Le università, Confindustria, il mondo della ricerca e il Cnr in particolare, il mondo dell’open innovation, e cioè i soggetti che noi abbiamo riunito anche per l’evento del 27 gennaio, possono dire la loro su questi temi», afferma Manuelli.

La missione del CFI. Fonte CFI

E poi c’è un’altra importante partita: quella del Piano Nazionale per la Ricerca 2021-2027. Per definirlo, il Miur (ora la questione è in capo al ministero dell’università e della ricerca) ha istituito mesi fa 14 tavoli tematici: si tratta di individuare le priorità, gli obiettivi, le azioni per promuovere l’efficienza del sistema nazionale in materia. Secondo Manuelli, nel piano dovrebbe essere garantita la centralità della fabbrica intelligente articolata su tre linee guida: l’evoluzione delle piattaforme digitali; l’economia circolare e il tema delle competenze. In tale maniera, il piano sarebbe maggiormente allineato ad Horizon Europe, il programma quadro continentale per la ricerca e l’innovazione relativo al periodo 2021-2027, «altrimenti rischiamo di essere penalizzati con i bandi e i finanziamenti europei. Le linee guida di Germania e Francia sono infatti molto coerenti con questo framework».

 

Altri motivi di interesse

Francesco Gea, responsabile del network DIH di Confindustria

All’evento organizzato da CFI sono state invitate diverse personalità di rilievo, primo tra tutti il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi. E poi il presidente della Fondazione Politecnico Andrea Sianesi, il direttore generale del Mise Mario Fiorentino ed il Capo Dipartimento del Miur Fulvio Esposito, dal Direttore delle Politiche Industriali di Confindustria Andrea Bianchi al presidente di Anitec-Assinform Marco Gay, dal direttore del Dipartimento CNR di Ingegneria, Ict e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti del CNR Emilio Campana al presidente del Competence Center Made Marco Taisch, dal Vicepresidente della Regione Lombardia F. Sala al responsabile del network DIH di Confindustria Francesco Gea e il responsabile pianificazione e coordinamento di Cdp Imprese Sergio Silva-Barradas, e a tanti altri rappresentanti dei Lighthouse Plant (Ansaldo Energia, Abb, Tenova-Ori Martin e Hitachi Rail), di start-up innovative protagoniste del mondo dell’Open Innovation (eNovia, Camelot e Orchestra) e dei primi due Pathfinder del CFI (Sap e Deloitte).

Marco Taisch, presidente del competence center Made

I lavori saranno introdotti e conclusi dal Presidente Luca Manuelli. Nella giornata i soci del CFI (imprese, enti di ricerca e università, associazioni di categoria, organizzazioni regionali) lavoreranno insieme ai principali stakeholder della Fabbrica Intelligente per indirizzare la nuova fase di Industria 4.0 a supporto dello sviluppo competitivo della manifattura italiana. Sono previste quattro tavole rotonde. La prima è intitolata “Dove sta andando l’innovazione tecnologica della manifattura italiana: le nuove sfide dell’ecosistema collaborativo scientifico nella trasformazione digitale”; la seconda, “Lo sviluppo dell’Open Innovation a supporto dell’innovazione dell’industria manifatturiera”; la terza, “I Lighthouse Plant di prima generazione e la loro evoluzione a favore della filiera e delle PMI”; e infine la quarta, “La nuova roadmap CFI e il ruolo dei GTTS e dei Pathfinder”. I GTTS sono i Gruppi Tematici Tecnico-Scientifici del cluster; insieme ai Pathfinder, e cioè i partner tecnologici come Sap e Deloitte, stanno sviluppando  la nuova roadmap tecnologica per il Paese, una delle due principali attività del CFI insieme allo sviluppo del network dei Lighthouse Plant, grandi fabbriche avanzate utilizzate come dimostratori tecnologici, per consentire a tanti attori, tra i quali le Pmi, di verificare il funzionamento e l’efficienza delle applicazioni in contesti industriali.

 

L’agenda del convegno

I lavori verranno aperti da Andrea Sianesi, Presidente Fondazione Politecnico, da Luca Manuelli, Presidente CFI, e dal Ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi.

Il presidente del comitato tecnico scientifico del Cfi Tullio Antonio Maria Tolio

La prima tavola rotonda “Dove sta andando l’innovazione tecnologica della manifattura italiana: le nuove sfide dell’ecosistema collaborativo scientifico nella trasformazione digitale” sarà moderata da Tullio Tolio (Presidente CTS CFI). Parteciperanno: Mario Fiorentino (Dg Mise); Fulvio Esposito (Capo Dipartimento Miur); Andrea Bianchi (Dir. Politiche industriali Confindustria); Emilio Campana (Direttore Ditet CNR); Gianluigi Viscardi (Vicepresidente CFI); Marco Taisch (Presidente MADE Competence Center).

Sarà Paolo Dondo (Senior Advisor Mesap) a dettare i ritmi del secondo intervento, dal titolo “Lo sviluppo dell’Open Innovation a supporto dell’innovazione dell’industria manifatturiera” Interverranno: Fabrizio Sala (Vicepresidente Regione Lombardia); Enrico Resmini (AD Fondo Nazionale Innovazione); Marco Gay (Presidente Anitec-Assinform); Vincenzo Russi (AD eNovia); Matteo Santoro (AD Camelot); Guido Colombo (Presidente Orchestra); Alessandro Marini (Membro OCG CFI).

Flavio Tonelli (Membro OCG CFI) modererà la terza tavola rotonda “I Lighthouse Plant di prima generazione e la loro evoluzione a favore della filiera e delle PMI”. Prenderanno parte: Francesco Oliva (PM AENet 4.0 Ansaldo Energia); Fulvio Rinaldi (VP Industrial Engineering Hitachi Rail); Fabio Golinelli (Advanced Processes and Technologies Manager ABB); Enrico Malfa (R&D Director Metals Tenova); Maurizio Zanforlin (R&D Manager Ori Martin); Fabrizio Gea (Coordinatore DIH Confindustria); Sergio Silva Barradas (Head of Commercial P&C CDP Imprese).

L’accordo di collaborazione pathfinder tra Sap e CFI. Fonte CFI

L’ultimo intervento della mattinata “La nuova roadmap CFI e il ruolo dei GTTS e dei Pathfinder” – sarà guidata da Tolio. Vi prenderanno parte Andrea Pagliari (Head of Business Development Sap) e Fabio Bonanni (Lead Partner Cyber Risk Services Deloitte)

Nel pomeriggio dalle ore 14:30 alle 18,00, si svolgeranno i lavori dei Gruppi Tematici Tecnico-Scientifici (GTTS). I soci tutti e gli esperti sono invitati a partecipare ai lavori dei gruppi, durante i quali avranno la possibilità di contribuire all’aggiornamento della Roadmap del Cluster Fabbrica Intelligente.














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