I pc di Dell a supporto della no-profit sudafricana Elephants Alive

Le workstation delle serie Latitude Rugged e Precision faciliteranno la ricerca sul campo, mirata a garantire la conservazione dell'elefante africano, attualmente a rischio estinzione

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Dell Technologies ha attivato una collaborazione Elephants Alive, no-profit sudafricana che ha come mission la salvaguarda dell’elefante africano, una specie in via di estinzione dato che il numero di esemplari si è ridotto di ben il 97% negli ultimi 100 anni. Elephants Alive promuove ricerche sui pachidermi e sui loro movimenti all’interno del Parco transfrontaliero del Grande Limpopo in Sudafrica per cercare di assicurare la sopravvivenza degli elefanti e del loro habitat garantendo la coesistenza armoniosa tra questi animali e le persone.

Dell a messo a disposizione della no-profit le workstation delle gamme Dell Latitude Rugged  e Dell Precision. Le workstation Dell mettono a disposizione la potenza di calcolo necessaria per ottenere insight data-driven e generare mappe dettagliate tramite software installato sui modelli Precision. Grazie a queste mappe, i ricercatori possono seguire gli spostamenti dei pachidermi e ottenere i dati necessari ad assicurarne la sopravvivenza.







Quando operano sul campo, i ricercatori di Elephants Alive utilizzano le workstation Dell Latitude Rugged per registrare dati e acquisire grandi quantità di materiale fotografico ad alta qualità – fino a 800 fotografie al giorno. L’identificazione degli elefanti avviene sulla base della forma delle orecchie, diversa da un esemplare all’altro, come se fossero impronte digitali. I modelli Dell Latitude Rugged, grazie alle loro caratteristiche di robustezza, ne garantiscono l’utilizzo in qualsiasi ambiente, resistendo, come in questo caso, agli scossoni degli spostamenti in fuoristrada, al caldo opprimente, al mix corrosivo di sabbia e polvere portato dal vento fino alle tempeste africane.

/L’uso di tecnologia innovativa nella ricerca ai fini della conservazione delle specie animali ci permette di essere più efficienti nella raccolta e nell’analisi dei dati. Il passaggio da immagini disegnate a mano, a fotografie ad alta definizione, ci permette di far scalare il nostro lavoro sul campo e proteggere un numero maggiore di animali», spiega la D.ssa Michelle Henley, cofondatrice, ceo e principal researcher di Elephants Alive.

I ricercatori registrano e aggiornano i dati di ciascun singolo elefante annotandone la posizione, il comportamento e gli altri elefanti di cui è in compagnia. La gamma Dell Latitude Rugged consente al team di essere produttivo anche in zone remote, grazie a display ad alto contrasto leggibili all’aperto, capacità touch utilizzabili anche indossando guanti, funzionalità I/O legacy e connettività wireless avanzata con cui poter svolgere il proprio lavoro.

Elephants Alive è impegnata anche in un progetto che traccia gli elefanti attingendo ai dati inviati da quasi 200 collari avanzati con GPS applicati ai pachidermi negli ultimi vent’anni. I download effettuati a cadenza oraria hanno prodotto oltre 2 milioni di data point che combinano con precisione i dati di posizione con le fotografie identificative scattate sul campo. Per ricavare insight da tutti i dati raccolti, i ricercatori di Elephants Alive utilizzano le workstation mobili Dell Precision per disporre di potenza di calcolo affidabile e di alta qualità sul campo così da effettuare attività di data processing intensive. Le workstation mobili Dell Precision sono dotate delle più recenti innovazioni termiche, di schede grafiche professionali in aggiunta a Dell Optimizer for Precision, un software IA integrato che migliora automaticamente le prestazioni applicative, l’autonomia della batteria e le impostazioni audio in background offrendo un’esperienza trasparente con meno interruzioni.

I ricercatori generano mappe dettagliate avvalendosi dei dati raccolti sul campo per comprendere meglio i flussi migratori, le dinamiche di branco e la dislocazione generale degli animali. «Le mappe che produciamo rappresentano un asset prezioso per i nostri ricercatori dal momento che ci permettono di prevedere quando gli elefanti entreranno in aree ad alto rischio contraddistinte da abbattimenti illegali o da conflitti uomo/elefante in genere», ha dichiarato la D.ssa Henley.














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