La bilancia smart per le donazioni Milano nasce dall’unione degli sforzi di due realtà italiane: Delcon, azienda specializzata nella produzione di dispositivi medici per la filiera trasfusionale, e Cefriel, spin-off del Politecnico di Milano. A distinguerla dalle alternative presenti sul mercato c’è il design, naturalmente, ma anche le caratteristiche tecniche: cambia posizione con grande facilità, riuscendo a sfruttare ogni configurazione di utilizzo, è dotata di sensori e di un innovativo display touch ed è alimentata da una batteria che garantisce oltre 100 donazioni con una ricarica, un risultato ben sopra la media di mercato. Il design allungato del dispositivo porta due vantaggi:
- facilita le operazioni di lavoro dell’operatore in posizione eretta, grazie all’innalzamento dell’interfaccia utente, che include il display touch ed il lettore barcode;
- preserva, la posizione del vassoio nella parte inferiore del dispositivo, agevolando la donazione del sangue per caduta. La bilancia può anche essere usata in versione desktop, appoggiata al pavimento o a un carrellino.
La bilancia Milano è tanto innovativa che il New York Blood Center l’ha scelta per alcune delle sue postazioni mobili di raccolta: non appena la situazione legata alla diffusione del Covid-19 lo permetterà, verranno installati e testati in mobilità su due bus (centri trasfusionali itineranti) da sei bilance ciascuno, con sei postazioni di donazione, che andranno a raccogliere donazioni di sangue tra la popolazione statunitense.
«L’approccio design thinking da cui è nata la collaborazione con Cefriel e che ha portato al nuovo dispositivo ha permesso all’azienda di ottenere due risultati fondamentali: ristabilire la relazione con il cliente finale, e disporre di uno strumento importante per interpretare i bisogni del cliente al fine di creare valore nella filiera», spiega Barbara Sala, ceo di Delcon. «Un approccio differenziante e distintivo, che abbiamo potuto adottare in maniera veloce e dinamica anche grazie alla nostra dimensione e a una struttura organizzativa matriciale e poco gerarchizzata, dove le decisioni si prendono velocemente. Tutto questo dimostra come per una pmi quale Delcon, affiancata dai giusti partner di innovazione e corredata dalle opportune competenze, la dimensione dell’azienda possa diventare un punto di forza e non un limite o una debolezza nello sviluppo di nuovi vantaggi competitivi».
«Nella realizzazione del progetto con Delcon abbiamo seguito un approccio ‘design thinking’, agile ed efficace in ogni aspetto progettuale» – spiega Alfonso Fuggetta, ceo di Cefriel – «a partire dall’analisi dell’esigenza fino alla soluzione concreta, e mettendo insieme competenze diverse. Siamo orgogliosi di aver supportato una realtà d’eccellenza nel panorama nazionale che sta affrontando una fase importante della sua internazionalizzazione».