De’ Longhi: fatturato in calo del 10,6%, a quota 1.291 mln. Utili su del 5%

L'ebitda nel primo semestre del 2023 è a quota 160,1 milioni e rappresenta il 12,4% dei ricavi. Flusso di cassa positivo per 85 mln

Il primo semestre del 2023 di De’ Longhi si è concluso con un fatturato in flessione rispetto al periodo precedente, prevalentemente a causa di alcuni fattori straordinari e
temporanei che hanno impattato in maggior misura i primi mesi dell’anno. Come già evidenziato nei mesi scorsi, la sfidante comparazione con il primo trimestre degli ultimi due anni, la riduzione dei livelli di scorte detenute dalla distribuzione e l’uscita dal business del condizionamento mobile sul mercato americano, hanno influenzato l’andamento del fatturato in questa prima fase del 2023.

Tuttavia, nonostante tali fattori, il trend delle vendite è stato in continuo miglioramento mese dopo mese, realizzando un secondo trimestre in crescita al netto della citata discontinuità sul mercato americano. Tale risultato è stato favorito dal recupero della crescita nel mercato europeo, dall’espansione del comparto del caffè (in deciso recupero dopo la temporanea flessione del primo trimestre) nonché dalla marcata progressione dei personal blender di Nutribullet. A completare il quadro positivo, la marginalità è apparsa in netto miglioramento rispetto al 2022, nonostante il calo dei volumi, grazie al contributo positivo dei prezzi e del mix di prodotto, nonché al contenimento dei costi.







In generale, sebbene il contesto geopolitico e macroeconomico rimanga di difficile lettura, soprattutto per quanto concerne le dinamiche dei consumi, le attese di recupero della crescita organica nella seconda parte dell’anno, assieme al miglioramento della marginalità rispetto all’anno precedente, consentono al Gruppo di essere fiducioso sulla realizzabilità della guidance per l’anno.

Nel primo semestre del 2023 i ricavi sono stati in flessione del 10,6%, attestandosi a € 1.291,2 milioni, con un secondo trimestre in calo del 2,9% a € 688,8 milioni. L’impatto della discontinuità del condizionamento mobile in america è stato di ca. € 56 milioni nei 6 mesi, al netto del quale il fatturato nel semestre è sceso del 7,1%, mentre nel trimestre ha evidenziato un andamento positivo dell’1,8%.
La componente valutaria (comprensiva della gestione delle coperture) ha contribuito negativamente per 0,6 punti percentuali di crescita dei ricavi nel semestre e di 2 punti percentuali nel secondo trimestre.

Nel corso degli ultimi 12 mesi, l’area europea ha risentito pesantemente sia degli effetti del conflitto russo-ucraino (e del collegato deterioramento del consumer sentiment) che dell’indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori. Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi la regione ha mostrato segnali di miglioramento rispetto alle precedenti dinamiche, ritornando in territorio positivo.

Per quanto concerne l’evoluzione dei segmenti di prodotto, il trimestre ha visto un ritorno alla crescita del caffè, dopo il temporaneo arretramento del primo trimestre, ed una food preparation che, sebbene ancora in sofferenza, ha visto alcune famiglie di prodotto tornare in territorio positivo (food processors, personel blenders, spin juicers e friggitrici).

È rimasto pesantemente penalizzato il settore del comfort (riscaldamento e condizionamento portatili) a causa della citata discontinuità rappresentata dall’uscita dal segmento dei condizionatori portatili sul mercato americano In flessione anche l’home care (pulizia della casa e stiro), che tuttavia pesava nel semestre per solo il 2,9% del fatturato totale. Infine, segnaliamo la straordinaria crescita del comparto delle macchine per il
caffè professionale di Eversys (+60,7% nel trimestre e +58% nei 6 mesi) il cui peso sul totale dei ricavi del semestre è passato dal 3% al 5,2%. Da segnalare che il totale caffè, sia consumer che professionale, ormai rappresenta poco meno del 60% del fatturato di Gruppo, una soglia che è ragionevolmente destinata ad essere superata nei prossimi 12-18 mesi.

Il Gruppo ha chiuso il primo semestre del 2023 con una Posizione Finanziaria Netta attiva pari a € 311,7 milioni, in aumento di € 12,9 milioni nel semestre e di € 256,3 milioni nei 12 mesi. Analogamente, anche la Posizione Netta nei confronti di banche ed altri finanziatori era attiva per € 403,8 milioni, in miglioramento sia nel semestre (+14,4 milioni) che nei 12 mesi (+271,1, milioni). Il flusso di cassa, prima dei dividendi e delle acquisizioni (“Free Cash Flow before dividends and acquisitions”) è stato pari a € 66,5 milioni nel trimestre, € 85 milioni nel semestre e € 328,3 milioni nei 12 mesi.
Guardando le principali determinanti di questo risultato positivo, evidenziamo che nel semestre il Gruppo è stato in grado di generare € 161,2 milioni di cassa dalla gestione corrente e dai movimenti di capitale circolante (rispetto al primo semestre del 2022 in cui vi era stato un assorbimento di € 165,6 milioni). A livello di capitale circolante operativo (pari al 6,9% dei ricavi 12 mesi rolling), segnaliamo nel semestre un’importante generazione di cassa dell’aggregato dei crediti-debiti commerciali (€ 200,1 milioni), solo parzialmente assorbita dalla variazione negativa del magazzino (€ 123,2 milioni), in crescita fisiologica a € 660,5 milioni, ma inferiore di € 281 milioni rispetto al livello dello scorso anno. La spesa per investimenti infine ha assorbito nel semestre € 58 milioni di cassa, in netto calo rispetto ai 94,1 milioni dello scorso anno.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel trimestre, che confermano le nostre attese di una progressiva normalizzazione dei trend di crescita e di profittabilità in questa fase post-pandemica», afferma Fabio de’ Longhi, ad dell’azienda. «In particolare, mi preme evidenziare il recupero della marginalità, Frutto di una attenta strategia sui prezzi e di un rigoroso controllo degli investimenti, nonché di un recupero dei costi logistici e un allentamento delle pressioni sui restanti costi operativi. Stiamo tornando alla normalitå delle dinamiche del business, nonostante uno scenario macroeconomico caratterizzato nel breve termine dai potenziali impatti dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse sulla ricchezza dellefamiglie e sui consumi. Ciononostante, il Gruppo pub contare sulle intatte potenzialitå di sviluppo dei segmenti del caffè e della nutrition a marchio Nutribullet, che hanno rappresentato nel semestre quasi il 65% del fatturato complessivo e che sono destinati a rappresentare, nel medio termine, il principale motore di crescita e di profittabilità del Gruppo. In questo contesto, quindi, confermiamo la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggera flessione rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di Euro»














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