La strategia di crescita di 3DExperience Works, cavallo di battaglia di Dassault Systèmes!

di Marco de' Francesco ♦︎ Parla Gian Paolo Bassi, evp 3dExperience Works. Il portfolio combina in cloud le funzionalità di SolidWorks con applicazioni di design, governance, simulazione, manufacturing e marketing. La strategia è diretta alle pmi: il software è progettato secondo caratteri di facilità d’uso e semplicità, per esigenze di contesti poco strutturati e duttili. E in futuro...

progettazione con 3d sculptor, parte del portafoglio 3dexperience works

Che se ne fanno le aziende manifatturiere di 3DExperience Works? Quest’ultimo è un portafoglio che integra SolidWorks, il software industriale di disegno tridimensionale cavallo di battaglia di Dassault Systèmes, con altri brand e altre funzioni della piattaforma Cloud 3DExperience, cuore dell’offerta della multinazionale francese. Il Cloud è in crescita: nel 2025, su sei miliardi di dollari previsti come valore complessivo del fatturato della società, 2 miliardi deriveranno dalle soluzioni in Cloud. Dassault Systèmes, sede a Velizy-Villacoublay, è guidata a livello globale dal Ceo Bernard Charlès. Controllata da Dassault Group, è la seconda software house europea dopo Sap, con un fatturato che ha superato la soglia dei 5 miliardi di euro. Sviluppa software per la progettazione, la simulazione, la produzione; ed è anche nota per i “virtual twin”, che sostituiscono un avanzamento rispetto ai gemelli digitali. Occupa 20mila dipendenti in 140 Paesi. La filiale italiana è guidata dal Ceo Guido Porro, che è anche managing director e vice-presidente per l’Europa del Sud.

Grazie alla citata integrazione tra SolidWorks e altre funzioni in Cloud, le aziende possono già contare su un livello più avanzato di continuità digitale: possono, partendo dalla progettazione, controllare tutti gli sviluppi produttivi, passando per la collaborazione tra team, per la simulazione, per la gestione del magazzino e per tanto altro. Tutte le fasi del processo, dall’idea alla consegna del prodotto, sono state collegate. Inoltre possono affrontare le sfide derivanti dai nuovi trend che attraversano l’industria: ad esempio, possono simulare intere linee automatizzate prima di realizzarle e costruirle, risparmiando tempo e denaro; e possono co-progettare prodotti insieme ai protagonisti della filiera dei fornitori, in vista, ad esempio, del riutilizzo e del re-manufacturing. Lo sa bene Gian Paolo Bassi, che fino a pochi giorni fa era Ceo di SolidWorks; proprio nel corso di 3DExperience World – evento mondiale organizzato dalla multinazionale francese – è stato promosso a capo del portafoglio di brand.







Bassi sta già definendo la strategia di crescita di 3DExperience Works. La sua prima mossa, sarà quella di “creare una storia” sul portafoglio, per spiegare alle imprese la capacità del software di risolvere problemi pratici affrontandoli in maniera olistica, grazie alla molteplicità di brand connessi. Poi, si tratterà di rafforzare e sviluppare tutte e cinque le funzioni del portafoglio: design, governance, simulazione, manufacturing e marketing. La strategia è dichiaratamente diretta alle piccole e medie imprese: il portfolio è progettato secondo caratteri di facilità d’uso e semplicità, e serve per soddisfare le esigenze di contesti poco strutturati, duttili, e collaborativi. Di tutto ciò abbiamo parlato con Bassi.

 

D: Da Ceo di SolidWorks alla guida di 3DExperiebce Works. Se dovesse descrivere la sua eredità, dopo 7 anni in SolidWorks, cosa direbbe? Com’era SolidWorks quando ne è diventato capo, e com’è adesso che la lascia?

Gian Paolo Bassi Executive VP of 3dExperience Works at Dassault Systemes

R: Io sono anzitutto felice di aver contribuito a preservare il Dna, il “Karma” di SolidWorks. Si è riusciti a far convogliare questo importante software industriale di progettazione tridimensionale parametrica in un contesto più vasto, quello di 3dExperience Works, mantenendo tuttavia l’identità del primo. C’era la necessità di collegare le funzioni di design ad altre disponibili su Cloud, per consentire alle aziende e ad altre organizzazioni utenti di fare più cose al contempo; ma SolidWorks resta un brand di riferimento, diffuso in tutto il mondo anche a prescindere da questo passaggio. Un altro aspetto che fa riflettere è la crescita di SolidWorks, che ora vale il 22% del fatturato di Dassault Systèmes. Credo peraltro che il brand continuerà a consolidare la propria posizione nel mondo del Cad, nei prossimi anni.

 

D: 3DExperience Works è un portafoglio che di fatto integra SolidWorks con altri brand e altre funzioni della piattaforma (Cloud) 3dExperience. Perché si è sentita la necessità di realizzare questo portafoglio?

R: SolidWorks è da 25 anni uno strumento fondamentale nella progettazione e, con Catia, il brand più importante di Dassault Systèmes. Un vero e proprio cavallo di battaglia. Ma il mondo industriale è soggetto a profondi cambiamenti. Se la forza lavoro scarseggia, la risposta è nella tecnologia: serve l’ottimizzazione dei processi. E questa si ottiene con altre funzioni, che si possono reperire in brand collegati grazie a 3DExperience Works. Se poi sorge la necessità di integrare la supply chain, puoi rispondere a questa esigenza con altre funzioni ancora. Comunque sia, bisogna dire che Dassault Systèmes è stata preveggente

 

D: In che senso Dassault Systèmes è stata preveggente?

R: L’integrazione di SolidWorks in un contesto Cloud è stata la mossa giusta; ma al tempo non compresa da tutti. In età pre-pandemica si guardava al Cloud con sospetto, perché si temeva di perdere il controllo sui propri dati. Poi, con il fenomeno ransomware (un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione. Sono state colpite molte aziende, che hanno visto paralizzate le operation; Ndr), ci si è resi conto che la sicurezza non è nel premise, ma nel Cloud.  E poi il Cloud aumenta l’agilità e la capacità di innovazione industriale.

Progettazione complessa con solidworks. 3DExperience Works è un portfolio che combina in Cloud le funzionalità di SolidWorks con applicazioni connesse alla piattaforma 3DExperience, relative a design, governance, simulazione, manufacturing e marketing

D: Ora SolidWorks ha un nuovo Ceo, Manish Kumar.

R: È una scelta di continuità. Kumar è entrato a far parte del team di R&D di SolidWorks nel lontano 1988 come sviluppatore di software Ha contribuito in modo essenziale a tutti gli avanzamenti iniziali e ciò in varie aree, dalla modellazione alla creazione di superfici, dall’assemblaggio alle saldature. Infine, era diventato vicepresidente di SolidWorks R&D, e si occupava anche dello sviluppo della piattaforma 3DExperience. Insomma, è uno che conosce bene il mestiere e l’azienda.

 

D: Quali saranno le sue prime mosse alla guida di questo portafoglio più vasto di brand?

Bernard Charlès, vice presidente e Ceo di Dassault Systèmes

R: Bisogna creare una storia attorno a 3DExperience Works. Non basta dire: serve a progettare, a simulare, a gestire i dati e il ciclo di vita del prodotto. Non è quello che le aziende vogliono sentirsi dire d’acchito, né è quello che dobbiamo trasmettere agli utenti. Le imprese devono capire che nel portfolio ci sono soluzioni che si occupano di tutte le fasi, dal concept all’inserimento sul mercato di un prodotto, e che funzionano insieme senza alcun problema.  Insomma, il messaggio è che 3DExperience Works risolve problemi di business. Anche quelli nuovi, che sono emersi con gli attuali trend che attraversano l’industria, dalla transizione digitale a quella verde.

 

D: Potrebbe fare un esempio di problema pratico che 3DExperience Works è in grado di risolvere?

R: Ad esempio: nell’industrial equipment i clienti non vogliono più comprare un certo numero di macchine da piazzare nello shopfloor, come in passato; vogliono disporre di un’intera linea automatizzata, coordinata, e vogliono sapere quante persone ci lavoreranno, quale sarà il lead time, quanti robot serviranno, e quale genere di assistenza sarà necessaria. Ecco, tutto questo può essere simulato, ancor prima di essere progettato e costruito. Un imprenditore interessato all’acquisto può osservare tutto questo su uno schermo. Non un semplice rendering, ma una rappresentazione dinamica. Altro esempio: la citata integrazione della supply chain. Sempre più il prodotto è frutto di coprogettazione – che è fondamentale quando si parla di re-manufacturing e de-manufacturing. I supplier devono lavorare al progetto sulla stessa piattaforma. E la nostra è particolarmente avanzata.

 

D: Quali sono i pillar della sua strategia per la crescita 3DExperience Works?

Sezione della nave in 3D by Dassault Systèmes

R: Tutti gli elementi che compongono 3DExperience Works vanno sostenuti nel loro sviluppo, e al contempo considerati parte di un continuum di cui l’azienda utente può servirsi. Ciò è fondamentale, se si intende far acquisire al portafoglio la citata valenza di problem-solving per le imprese. Venendo ai componenti, anzitutto il design: non ci può essere manifattura senza progetti, e oggi gli ingegneri e i progettisti possono condividerli in modo rapido e semplice, consentendo agli interessati di fornire feedback in tutta la fase di sviluppo del prodotto, con tutti i dati archiviati in sicurezza nel Cloud. In secondo luogo, la governance: oggi i dati relativi al ciclo di vita del prodotto devono essere gestiti a livello di supply chain. Tenerseli per sé non ha più senso. Se si vuole l’innovazione, si deve praticare la collaborazione.  In terzo luogo, la simulazione: qui si tratta di crescere parecchio, perché solo il 10%, 15% degli ingegneri la utilizza. Invece è fondamentale conoscere in anticipo le risposte relative alle analisi statiche, strutturali, di frequenza, di carico e tanto altro. Significa risparmiare, tagliare il time-to-market e garantire una maggiore sicurezza. In quarto luogo, il manufacturing. Qui si deve semplificare sempre più la comunicazione tra reparti per identificare e ridurre gli errori di fabbricazione in qualsiasi fase, dall’Erp all’officina. Inoltre, bisogna accelerare sempre più il rilascio alla produzione. Infine, il marketing, che non è un’attività ausiliaria. Il portafoglio consente ai team di vendite di collaborare con i progettisti per la creazione di piani completi e l’ideazione di contenuti ancora prima della fabbricazione del prodotto. Peraltro, come detto, grazie alle soluzioni in portafoglio, si possono realizzare e condividere e visualizzare contenuti 3D interattivi.

 

D: Quali funzioni saranno implementate in 3dExperience Works, nel prossimo futuro?

3DExperience Solidworks di Dassault Systèmes

R: Non mi aspetto che a breve ci siano altre funzioni, ma mi attendo che ognuna di loro sia permeata da un maggior grado di intelligenza artificiale. Ad esempio, noi siamo stati i primi ad introdurre l’AI nell’assemblaggio. Oggi quello complesso si fa con l’AI che guida tutta l’operazione, dall’inizio alla fine. Si agirà in questa direzione in tante funzioni. E poi mi aspetto che il portafoglio sia sempre più in grado di progettare, simulare e gestire tutti gli sviluppi che stanno riguardando l’industria. Si pensi a quelli nelle scienze dei materiali: grazie al software oggi è possibile combinare modelli virtuali con dati del mondo reale per accelerare le scoperte scientifiche. Così, diventeranno sempre più rilevanti i materiali intelligenti, in grado di comportarsi in maniera pre-stabilita, reagendo a determinati contesti applicativi. Grazie a smart object sensorizzati e connessi, già si può ottenere il monitoraggio dello stato di un prodotto, ad esempio quello sulla deformazione della struttura portante, anche realizzata in compositi. E già si possono misurare i parametri che interessano l’ambiente nel quale l’oggetto si trova. In generale, tutte queste informazioni abilitano servizi e funzioni come la manutenzione predittiva, la collaborazione tra oggetti e l’assistenza da remoto. E materiali organici, come legni e tessuti, diventeranno sempre più importanti. Non è lontano il giorno in cui la lamiera delle auto sarà sostituita da un qualche tessuto più leggero ma resistente.

 

D: Due anni fa lei aveva affermato che l’impatto sul manifatturiero di 3DExperience Works non sarebbe stato immediato, e che anzi ci sarebbe voluto del tempo per imporre il portafoglio sul mercato. Come sta andando?   

Dassault
Un esempio delle virtualizzazioni di 3DExperience

R: In realtà 3DExperience Works ha avuto un’accelerazione rilevante, perché il Cloud della multinazionale sta avanzando al passo serrato. Secondo le proiezioni della multinazionale, fra tre anni un terzo delle revenue di Dassault Systèmes deriveranno dal Cloud. E 3DExperience Works è tutto in Cloud, e quindi ne trarrà beneficio. D’altra parte, abbiamo clienti industriali sempre più importanti, che iniziano ad interessarsi alla simulazione, che cresce molto (pur partendo, come si è detto, da valori molto bassi; Ndr) e che ha immense potenzialità. E poi, per il manufacturing c’è il brand DelmiaWorks, che avanza sempre più.

 

D: Quali sono i settori industriali maggiormente interessati dalle soluzioni in portafoglio?

R: Il portafoglio ha un rilievo trasversale. Non c’è solo la manifattura in senso stretto. Si pensi al settore delle costruzioni: la tendenza è quella di assemblare in loco tutti i pezzi prefabbricati; e per farlo con precisione occorre simulazione e intelligenza. E poi l’aerospace, il navale e i trasporti. Anche in questi comparti, la digitalizzazione è fondamentale. Direi piuttosto che il portafoglio è studiato soprattutto a vantaggio delle Pmi, indipendentemente dal settore di appartenenza. Perché sono quelle per le quali l’agilità e la collaborazione, caratteristiche che possono implementare con il portfolio, sono di assoluto rilievo. Lavorano in un contesto dove la creazione del valore avviene all’interno di una rete di attori che sono chiamati alla co-creazione e alla definizione di relazioni. Le grandi aziende hanno altre dinamiche: processi più complessi e strutturati. Poi va detto che tra i clienti di Dassault Systèmes c’è anche Bosch, multinazionale tedesca della componentistica per autovetture che fattura oltre 70 miliardi. Il fatto è che all’interno di questi colossi esistono dipartimenti per i quali l’agilità è importante: in un certo senso, al loro interno, replicano il modello della Pmi. Sanno che c’è bisogno di innovare, e che l’innovazione nasce in contesti poco strutturati, duttili, accessibili, essenziali e collaborativi. Insomma, il ventaglio dell’utenza è molto ampio.

 

SolidWorks in pillole

Breath_ng_Dassault Systèmes x Kengo Kuma_MDW2018_3
Un esempio delle virtualizzazioni di 3DExperience

Solidworks è un anzitutto un software di disegno e progettazione tridimensionale. Inizialmente sviluppato dalla Solidworks Corporation – fondata nel 1993 a Waltham (nel Massachusetts) da uno studente del Mit, Jon Hirschtick – era esclusivamente dedicato all’ingegneria meccanica. Si trattava, al tempo, di realizzare un Cad 3d facile ed economico, che utilizzasse Windows come sistema operativo. Quattro anni dopo la fondazione, la società fu acquistata al 100% da Dassault Systèmes, che dal 1977 aveva imposto nel mercato Catia, un software tridimensionale per la gestione di vita del prodotto. Ora Solidworks, che è in costante evoluzione, si occupa di Cad 2d, Cad 3d (dove Cad sta per progettazione assistita dall’elaboratore), Cam (produzione assistita da computer), collaborazione, progettazione elettrica, nonché soluzioni di simulazione, di produzione additiva, di meccatronica e IoT, e di tanto altro. In pratica, c’è un po’ tutto per disegnare oggetti anche molto complessi, anche grazie ad una gamma di strumenti di analisi in grado di prevedere il comportamento fisico di un prodotto nel mondo reale, collaudando i modelli Cad in ambiente virtuale.

 

3DExperience Works in pillole

È un portfolio che combina in Cloud le funzionalità di SolidWorks con applicazioni connesse alla piattaforma 3DExperience, relative a design, governance, simulazione, manufacturing e marketing. Il portfolio consente di condividere i dati in sicurezza e collaborare da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo, permettendo di estendere le capacità di sviluppo dei prodotti e di risolvere nuovi problemi più velocemente.














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