Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino, commenta la proposta di fusione di Fca a Renault

«La spinta all’innovazione tecnologica da un lato, e il processo di riconfigurazione dei mercati dall’altro, stanno inducendo un completo riassetto del settore automotive, che si va sempre più orientando in direzione della nascita di una nuova industria della mobilità. L’annuncio di una proposta di fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Renault rappresenta uno dei segnali più importanti del vasto sommovimento in atto nel sistema mondiale dell’auto. Il progetto lanciato dal Lingotto prevede una fusione vera e propria e paritetica fra i due Gruppi, con la nascita di una nuova società al 50 % Fca e al 50 % Renault. Il processo di concentrazione delle case produttrici vede nella proposta di fusione Fiat Chrysler Automobiles-Renault un passo molto significativo con la nascita di un grande Gruppo, essenzialmente europeo, ma corredato anche di importanti proiezioni sia sui mercati asiatici sia su quello americano. I due colossi, con una grande storia in Europa, insieme potranno rafforzare la propria posizione nel mercato globale sfruttando sinergie tecnologiche e geografiche. Anche il mondo imprenditoriale torinese e tutta la filiera, composta da centinaia di aziende fornitrici, vedono nel nuovo Gruppo italo-francese e nelle sue dimensioni una solida opportunità di sviluppo, che potrà consentire un’ulteriore valorizzazione delle proprie competenze e capacità produttive. E un primo importante segnale della consistenza di questa sinergia e della sua logica espansiva, è dato dall’annuncio che afferma nessuna chiusura di stabilimenti».

È con queste che Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino, commenta la proposta di fusione presentata da Fiat Chrysler Automobiles a Renault, con la prospettiva di allargarla a Nissan e Mitsubishi che già costituiscono una grande alleanza con la casa automobilistica francese. La proposta del Gruppo guidato da Manley prevedrebbe una vera e propria fusione, con la nascita di una società di diritto olandese le cui azioni verrebbero ridistribuite al 50% tra i soci Fca e al 50% a quelli di Renault.




















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