L’attività della comasca Vimco è iniziata nel lontano 1980 ed era inizialmente focalizzata sulla costruzione di macchinari stand alone concepiti per la formazione e per la chiusura di scatole. Nel tempo si è evoluta al punto che oggi Vimco è un’eccellenza italiana nel campo della fornitura di linee complete in grado di “confezionare” tipologie diverse di prodotto. Il suo mercato di riferimento è il comparto food (dal cioccolato al caffè, dal the al piatto pronto), fermo restando che la capacità di ritagliare ogni progetto sulla base delle esigenze di ciascun committente ha reso Vimco capace di rivolgersi con successo anche ad ambiti come la metallurgia, l’automotive, la farmaceutica e la cosmetica. E ciò in ragione del fatto, come sottolinea la sales and marketing manager Chiara Mambretti, che «Vimco, essendo un’azienda di medie dimensioni, rispetto a suoi concorrenti di maggiori dimensioni possiede una più spiccata ’impronta “customer-focused”, tale da consentire che ogni singolo progetto sia seguito con particolare attenzione, così da fornire al cliente la soluzione calzante rispetto alle sue esigenze».
Già attiva da tempo, la collaborazione tra Vimco e Bosch Rexroth, società che vanta un’esperienza applicativa globale nei segmenti di mercato delle applicazioni mobili e industriali e dell’automazione della fabbrica, è nata sulle basi di una premessa che Mambretti sintetizza così: «La necessità principale alla quale dobbiamo rispondere è quella di realizzare macchine user friendly, il più possibili semplici da utilizzare, ma allo stesso tempo caratterizzate da massima flessibilità e dalla capacità di lavorare con formati diversi tra loro». La partnership ha avuto inizio utilizzando soluzioni robotiche per il carico di prodotti all’interno delle scatole, ma «ben presto ci siamo resi conto che grazie alla componentistica Bosch Rexroth registravamo un deciso miglioramento nell’ottimizzazione dei nostri sistemi, al punto da farla diventare lo standard per tutte le nostre macchine». Dunque, puntualizza Mambretti, «uno standard adottato non più solo in ambito strettamente robotico, ma anche per qualsiasi soluzione riferita al vero e proprio processo di confezionamento».
Alessandro Cozzolino, segment manager packaging di Bosch Rexroth, afferma: «Relativamente alla parte di robotica è necessario raggiungere un grado alto di performance in termini di motion control, ragion per cui, forti dell’esperienza che vantiamo in materia, ci siamo trovati subito a nostro agio nel rispondere alle esigenze di Vimco per ciò che concerne la movimentazione per il prelevamento e il pick and place del prodotto». In seguito, aggiunge Cozzolino, «al bisogno di Vimco di creare macchine sempre più modulari, flessibili e connesse tra loro abbiamo risposto puntualmente grazie alla nostra piattaforma ctrlX Automation, rivelatasi adattissima ad assicurare, unitamente a ottime performance delle macchine, facilità di utilizzo, semplicità a livello di low coding in virtù di dashboard da noi fornite e, infine, garanzia massima per ciò che riguarda il tema della cybersecurity».
Le prestazioni richieste ad una formatrice, cioè a dire ad una macchina pensata per creare scatole in cartone, le illustra Mambretti: «Parliamo di colpi al minuto per ogni testa, di estrema precisione perché sono necessarie elaborazioni al millisecondo (e il motion control che ci fornisce Bosch Rexroth si presta ottimamente al conseguimento dei risultati richiesti), di elevata flessibilità a causa dei diversi formati dell’imballaggio, e dunque della capacità dell’apparato di depositare la colla molto velocemente e in determinati e precisi punti a seconda della scatola che andiamo a formare». E a quest’ultimo proposito rileva: «La semplicità nell’uso della macchina verte innanzitutto nella naturalezza con cui si utilizza la sua interfaccia con l’operatore, e dunque nella facilità di variare i parametri utili a modificare tipologia e dimensioni della scatola che si va a costruire».
Aggiunge Cozzolino: «Poi c’è tutto l’ambito dell’elaborazione dati, ed avere una piattaforma abilitante come ctrlX Automation in grado di rapportarsi a protocolli diversi di comunicazione, fattore fondamentale per un’azienda come Vimco che fornisce linee da installare nei più differenti contesti, è un enorme vantaggio». Il manager di Bosch Rexroth rimarca l’aspetto rilevante rappresentato dall’elaborazione dei dati e dalla loro salvaguardia: «È importante non solo da una macchina estrapolare più informazioni possibili, ma lo è altrettanto fare in modo che siano di semplice ed immediata lettura».
«Da una formatrice di Vimco che da un monitor mostra parametri relativi ai tempi di fermo e di produzione, all’energia assorbita, ai pezzi prodotti e ai pezzi scartati – prosegue Cozzolino – possiamo procedere ad una loro rapida elaborazione grazie a ctrlX Automation, che è anche un collettore di dati facilmente prelevabili». Non solo: «La piattaforma è dotata di un’architettura tarata sulla security by design, il che significa che in sede di sua realizzazione la progettazione e lo sviluppo del codice ha tenuto in considerazione anche la questione della sicurezza. Il sistema non è stato perciò reso sicuro a posteriori, ma ideato per esserlo intrinsecamente, e ciò ci porta ad essere pronti nell’ottemperare agli adeguamenti in materia di cyber sicurezza aziendale che la normativa, europea ancor prima che nazionale, impone».
