Covid, survey EY: per 73% intervistati prioritario investire in ambito tecnologico e digitale

di Chiara Volontè ♦︎ Il Capital Confidence Barometer evidenzia un cambio di strategie di gestione del capitale, con oltre la metà dei dirigenti che dovrà riconfigurare le attività aziendali in seguito all’esposizione a vulnerabilità della supply chain

Stiamo affrontando un periodo di emergenza sanitaria globale senza precedenti, che ha innescato una crisi finanziaria con numeri da guerra. Ma come si stanno muovendo i dirigenti per pianificare il futuro delle loro organizzazioni?

I leader aziendali si stanno concentrando sulla gestione dell’impatto immediato che il Covid-19 ha sulla supply chain, sui ricavi e sulla redditività, mentre riconfigurano l’allocazione del capitale e ripianificano i progetti di M&A per il periodo post-crisi mondiale, secondo quanto emerge dalla XXII edizione del Global Capital Confidence Barometer (Ccb), sondaggio condotto da EY su oltre 2.900 top manager in 46 paesi.







Mentre il 54% degli intervistati prevede un periodo di recupero prolungato a “U“, con un’attività economica rallentata fino al 2021, il 38% vede una ripresa più rapida a “V” e un ritorno ai livelli pre-crisi già nel terzo trimestre 2020. Solo l’8% prevede una ripresa a “L“, con un periodo di recessione prolungato fino al ritorno della normale attività economica nel 2022.

Con la maggior parte delle aziende che ipotizza una ripresa nel medio termine, l’intenzione di perseguire progetti di fusioni o acquisizioni nei prossimi 12 mesi rimane ai livelli relativamente elevati (54%) osservati nell’ultimo periodo. A seguito dell’emergenza da Covid-19, i dirigenti a livello globale affermano che si concentreranno maggiormente sulla flessibilità delle aziende target di adattarsi a periodi alterni del ciclo economico, nella valutazione delle acquisizioni (38%) e che sono pronti a vedere scendere le valorizzazioni delle transazioni (39%).

Il Covid influirà sulle operazioni di M&A? Fonte EY

Quasi tre quarti (73%) degli intervistati si aspetta che il Covid-19 avrà un forte impatto sull’economia globale nei prossimi 12 mesi, con interruzioni nella catena logistica e un consistente calo dei consumi. Allo stesso tempo, i dirigenti stanno rivedendo i loro modelli operativi in risposta alla crisi. Il crescente arresto delle attività in molte parti del mondo ha messo in luce le vulnerabilità nelle supply chain di molte aziende, con oltre la metà di queste (52%) che stanno prendendo provvedimenti per cambiare il loro assetto attuale, e il 41% che sta investendo nell’accelerazione dell’automazione.

Dal sondaggio emerge che quasi la metà dei dirigenti intervistati (49%) riporta margini di profitto uguali o inferiori a due anni fa, anche prima dell’attuale crisi, e mentre l’economia globale rallenta, la grande maggioranza delle aziende (95%) si sta preparando per ulteriori pressioni al ribasso sui margini.

In Italia i dirigenti come affronteranno il post Covid? Fonte EY

Molte società (72%) hanno già avviato importanti iniziative di trasformazione, innescate a seguito della pressione sugli obiettivi di fatturato e per raggiungere i target di redditività, secondo gli intervistati del Ccb. La maggior parte (72%) prevede, inoltre, di condurre con più frequenza strategie di revisione del portafoglio di attività. Dopo l’emergenza, i top manager affermano che daranno priorità a considerare nuovi investimenti in ambito tecnologico e digitale (73%) e nell’allocazione di capitale all’interno del proprio portafoglio (71%).














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