La trasformazione di Bper passa per il cloud. Ecco come Kyndryl sta supportando la trasformazione digitale della terza banca italiana

di Piero Macrì ♦︎ La banca in pochi anni ha più che triplicato il numero dei clienti e ora punta a una maggiore efficienza. Consolidando i propri data center, che ospitano i sistemi legacy. E spostando il resto sul cloud. Un investimento da 500 milioni. Fondamentale il ruolo di Kyndryl, col quale ha stretto un contratto di sei anni dal valore di oltre 50 milioni. Obiettivo: abbattere del 15/20% i costi infrastrutturali. La collaborazione con Oracle. Ce ne parlano Massimiliano Baga, Cio di Bper, e Matteo Taglioni di Kyndryl Italia

Nel 2021 la fusione per incorporazione di Unipol Banca e l’acquisizione delle filiali ex Ubi da Intesa San Paolo, poi la nuova fusione per incorporazione di Banca Carige. Bper Banca, guidata dall’ad Piero Luigi Montani, prosegue la sua espansione diventando uno dei principali gruppi bancari nazionali. «Nel giro di pochi anni siamo passati da 1,5 a 5 milioni di clienti. L’incremento nel numero di transazioni è stato esponenziale. Per supportare la crescita dimensionale e competere a livello nazionale con i big del settore dobbiamo continuare a investire per realizzare un vero modello di business digitale. Un percorso che non può che passare attraverso una razionalizzazione, consolidamento e potenziamento delle infrastrutture tecnologiche», afferma Massimiliano Baga, Chief information officer di Bper. Il piano industriale e-volution 2022-2025 prevede infatti un rinnovamento dei sistemi informativi con investimenti per oltre 500 milioni. «L’obiettivo è creare un’architettura applicativa data centrica, un modello ibrido, on premise e in cloud». dice Baga.

È in questo contesto che si inserisce l’accordo con Kyndryl, primo fornitore mondiale di servizi IT, che affianca Bper Banca mettendo a disposizione risorse e competenze per assicurare la piena resilienza e continuità di servizio delle infrastrutture. Presidi non stop ai sistemi informativi e un modello It industrializzato. Kyndryl è il partner strategico per la business continuity del gruppo bancario. L’accordo, della durata di 6 anni per un valore complessivo di oltre 50 milioni, prevede l’utilizzo di soluzioni avanzate per migliorare affidabilità e prestazioni dei servizi erogati e si stima possa ridurre del 15-20% il costo di funzionamento infrastrutturale. «Kyndryl è stato scelto perché riteniamo sia il player Ict tra i più qualificati a livello mondiale per fare questo mestiere. Ci permetterà di consolidare i servizi che erano in mano a fornitori locali», dice Baga.







Piero Luigi Montani, ad e dg di Bper Banca

La collaborazione è già in fase esecutiva: attiva la control room (Command Center) per un monitoraggio remoto 24 x 7 delle risorse IT e up and running i servizi per la gestione delle postazioni di lavoro e dei server dipartimentali. Sempre in logica di continuità operativa, Bper è inoltre intenzionata a utilizzare funzionalità dei data center di Kyndryl per servizi di disaster recovery. Centralizzazione, razionalizzazione e consolidamento delle risorse, maggior controllo ed efficienza dell’infrastruttura cloud e on- premise. Bper prevede di migrare oltre il 25% di workload da sistemi legacy a sistemi open e cloud nei prossimi tre anni. «L’accordo definisce un framework di servizi che potranno essere attivati di volta in volta in funzione di singole esigenze, dice Matteo Taglioni, financial services sector leader di Kyndryl Italia. Il nostro obiettivo è quello di essere il partner strategico a lungo termine della banca nel percorso di crescita e di trasformazione digitale, coniugando un eccellente livello di servizio con la massima resilienza dei sistemi, anche attraverso l’adozione delle tecnologie più innovative».

Bper, evoluzione dell’IT con soluzioni e servizi abilitanti la trasformazione del modello di business

Matteo Taglioni, financial services sector leader di Kyndryl Italia

Forte diminuzione degli sportelli, da 2.000 a 1.500 nel 2025, investimenti in tecnologia self service (atm evoluti, casse self assistite, remote teller), progressivo spostamento della relazione con il cliente verso il digitale. La collaborazione con Kyndryl si inserisce nel più ampio progetto Bper di modernizzazione dell’intera organizzazione. Per la parte infrastrutturale prevista la graduale riconversione dei sistemi legacy contestualmente all’adozione di soluzioni open e di mercato. Rinnovamento dei data center, journey to cloud, soluzioni avanzate per migliorare affidabilità e prestazioni dei servizi erogati. In questo percorso, l’azienda ha scelto di delegare a un player specializzato come Kyndryl la parte di gestione dell’infrastruttura. «Il ruolo dell’organizzazione It di una banca cambia completamente rispetto al passato. Assume soprattutto una funzione di governo, dei costi in primis, di un ecosistema Ict ibrido, distribuito, on premise e in cloud», spiega Baga. Rafforzamento dell’offerta digitale sviluppata sulla base delle esigenze della clientela, progressivo incremento delle vendite attraverso il canale digitale. «Servono nuove competenze, tanto è vero da qui al 2025 è previsto un potenziamento dell’organico It, che nel 2025 supererà le 600 unità», afferma il cio di Bper. Centrale anche l’evoluzione del workplace. Il ricorso allo smart working sarà infatti accompagnato da una rimodulazione degli spazi aziendali con una standardizzazione della tecnologia a supporto del lavoro ibrido.

Multicloud e on premise. Efficientamento delle risorse interne e sourcing hyperscaler

Centro Direzionale di Bper BAnca a Modena

La strategia del gruppo è ibrida. Da una parte investire nel consolidamento dei data center di gruppo, accentrando tutta una serie di siti distribuiti sul territorio che appartenevano alle realtà bancarie acquisite nel corso degli anni, dall’altra la migrazione al cloud di parte dell’infrastruttura on premise legata a servizi core banking e l’accesso a servizi e soluzioni as a service erogati da Amazon, Oracle, Google e Microsoft. «In sintesi, dice Baga, teniamo in casa l’architettura legacy, quella su cui c’è maggiore stabilità, e ci rivolgiamo al cloud per avere scalabilità e flessibilità acquisendo risorse in modalità pay per use. La cloud strategy è multicloud. Non abbiamo scelto un unico provider. Identifichiamo di volta in volta in funzione delle singole esigenze quello che ci può fornire la migliore soluzione. Oracle, Google, Amazon, Microsoft, i big player dell’hyperscaling, sono tutti nostri partner». Un approccio diversificato, che si estende alla connettività, con servizi forniti da Tim e Fastweb. La collaborazione è anche con Oracle, sulla cui infrastruttura cloud sono stati portati ambienti della nostra data platform con l’obiettivo di migliorare affidabilità, sicurezza e prestazioni dei servizi basate su architetture dati e soluzioni innovative basate su standard di mercato. Con il cloud cambiano le modalità di lavoro tradizionale: si va verso un modello più snello, che favorisce i processi di comunicazione in un’ottica di smart working. «Il cloud è il sourcing per nuove applicazioni e servizi. Se si vogliono sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale, basate su motori conversazionali, è da lì che si deve passare. Chatgpt e derivati vari sono erogati in questa modalità. Andare in cloud non è più una scelta, ma una decisione conseguente il cambiamento del mercato», afferma Baga.

Kyndryl, un partner strategico per la trasformazione digitale e la progressiva migrazione al cloud

Massimiliano Baga, chief information officer di Bper Banca

«La trasformazione digitale richiede service provider in grado di realizzare e gestire l’IT con la più grande professionalità, dice Taglioni. In tutte le aziende esistono ormai più componenti infrastrutturali: una più tradizionale, che assicura continuità agli investimenti pregressi, e una più innovativa, generata dal cloud pubblico e privato. Infrastrutture che, nelle loro diverse declinazioni, per creare valore ed efficienza devono essere sincronizzate e interoperabili, garantendo uno scambio dati continuo. Esiste nello stesso tempo l’esigenza di comprendere quali applicazioni dismettere on premise, quali mantenere su piattaforme proprietarie e quali portare in cloud. Sono tutti aspetti che non possono essere risolti dalla sola organizzazione It aziendale e il nostro ruolo è supportare le aziende in questo percorso». Rinnovamento dell’area mainframe, integrazione di sistemi distribuiti e cloud. Le aziende che intendono aggiornare le operazioni mission-critical si stanno avvicinando alla modernizzazione dell’It nei modi più diversi. «Ciascuno sceglie la combinazione più appropriata, tenendo in considerazione le capacità di ciascuna piattaforma e adattando i progetti alle proprie esigenze tecniche e di business, dice Taglioni. Indipendentemente dall’approccio, in questo passaggio si può arrivare a una riduzione dei costi di circa il 10%». Insomma, per Kyndryl la modernizzazione dell’It produce un ritorno positivo sull’investimento sia in termini finanziari, sia in termini di efficienza operativa complessiva. Come dimostra il caso Bper, il percorso verso il cloud non si è ancora concluso, è un work in progress. Il mercato è in continua trasformazione e deve trovare ancora un suo equilibrio. Alcune aziende hanno già intrapreso un percorso di migrazione, altre, più conservative, mantengono un assetto proprietario. Nell’un caso o nell’altro l’attenzione verso il cloud è sempre più forte, poiché è l’elemento fondante di ogni progetto di trasformazione digitale.

Kyndryl, il big player dei servizi It infrastrutturali, un mercato potenziale da 500 miliardi di dollari

Il Cyber Operations Center di Kyndryl a Roma

Fatturato di 17 miliardi di dollari, circa 90.000 dipendenti e un’operatività in 63 paesi. I punti di forza di Kyndryl vanno ricercati nelle competenze professionali, nel patrimonio di dati e nella proprietà intellettuale (circa 3.000 i brevetti a livello globale). In Italia, per quota di mercato, rappresenta il primo fornitore di servizi infrastrutturali alle imprese. Vanta oltre 1.200 certificazioni – 480 delle quali relative al cloud – un ecosistema di 400 partner, 4 data center, 10 data center gestiti, 2 help desk multilingue, 350.000 Mips installati su mainframe, 45.000 server virtualizzati e 30.00 dispositivi di rete gestiti, 240 petabyte di storage installato. I servizi di Kyndryl sono raggruppati in sei global practice: cloud, enterprise & zcloud, digital workplace, application data & artificial intelligence, network & edge, security & resiliency, advisory & implementation service, quest’ultima dedicata alla parte progettuale. Progettare, costruire e gestire data center privati, pubblici e multicloud per accelerare la trasformazione digitale delle imprese. Secondo gli analisti, Kyndryl, operativa in Italia dallo scorso settembre, a livello globale si confronta con un mercato di riferimento da 500 miliardi.

[Ripubblicazione dell’articolo del 4 dicembre 2023]














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