Matching fra imprese? Lo fa l’Intelligenza Artificiale! La piattaforma Das di Confindustria Brescia best case study 2023 di Google Cloud

di Barbara Weisz ♦︎ L'ecosostema Digital Association Services (Das) traccia l'attività associativa trasformandola in dati. Obiettivo: aggiungere nuovi servizi e far crescere il sistema confindustriale. A breve sarà aggiornata con nuove funzionalità di IA che migliorano l'esperienza utente e automatizzano il matching fra imprese. È stato il miglior case d'uso 2023 di Google Cloud. La applicazioni di IA generativa nel manifatturiero dell'hyperscaler per Seco, Huware, Regesta Lab. Ce ne parlano Filippo Schittone (Confindustria Brescia) e Marco Gialletti (Nautes)

Nella piattaforma digitale Das di Confindustria Brescia stanno per entrare nuove associazioni territoriali e, nel giro di un paio di mesi, sarà online una nuova funzionalità di IA generativa per il matching fra imprese. In realtà, precisa il direttore generale di Confindustria Brescia Filippo Schittone, Das non è una piattaforma ma un ecosistema digitale. Negli ultimi anni si moltiplicano le iniziative di tutte le sigle datoriali per promuovere l’adozione delle nuove tecnologie fra gli iscritti, anche mettendo a disposizione know how, formazione, servizi consulenziali, esperti. Ma questa è un’iniziativa che fa un’operazione diversa: utilizza le tecnologie digitali per arricchire il rapporto associativo facendolo diventare un volano di crescita. Ed è stata premiata come miglior case study 2023 di Google Cloud.

Das significa Digital Association Services e si basa su un principio cardine: tracciare l’attività associativa trasformandola in dati. L’obiettivo è aggiungere nuovi servizi e far crescere il sistema confindustriale utilizzando gli stessi strumenti che ormai sono un must per tutte le imprese: le tecnologie digitali in generale, l’intelligenza artificiale in particolare. E qui c’è anche una terza mission di questo progetto, evidenziata dal presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta: «implementare strumenti digitali serve da traino per divulgare maggiormente la cultura digitale fra tutti gli associati. Sempre con l’obiettivo di fornire loro un miglior servizio».







Das è un hub attraverso il quale i soci interagiscono con l’associazione imprenditoriale e viceversa: può essere utilizzata dal consiglio di presidenza per realizzare degli instant poll, o da un imprenditore per ottenere una consulenza. Le attività vengono tracciate, e diventano dati che formano una sorta di mappa digitale dell’attività associativa. Consentono di valutare il gradimento dei servizi, migliorare le performance nei confronti dei soci, implementare nuove funzionalità. L’idea è venuta, nel 2019, al direttore generale Filippo Schittone, che la sintetizza nel seguente modo: «far diventare l’associazione un compagno di vita tascabile, sempre raggiungibile».

Ci sono voluti prima un paio d’anno per realizzarla (complici anche i ritardi determinati dal Covid), e poi c’è stata una sorta di fase di rodaggio. La svolta, nel 2023, con l’ingresso in Google Cloud che, come vedremo, a sua volta si concentra sempre più nei servizi legati al settore manifatturiero, forte delle due region di data center italiani, a Milano e Torino. Das è stata realizzata in partnership con Nautes (software house nata nel 2001 come spin off dell’Università Politecnica delle Marche, dal 2015 diventata pmi innovativa). Ha già visto l’ingresso di Confindustria Genova. E questo ha abilitato nuove funzionalità, sottolinea Marco Gialletti, ceo di Nautes: «si possono visionare grafici sul modo in cui si comportano i territori rispetto a un determinato tema, e verificare come ci si posiziona rispetto alla media».

Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia

Confindustria Brescia si attende l’ingresso nel 2024 di altre quattro o cinque associazioni territoriali, con un allargamento che consentirà di fare sempre più sistema. Nel frattempo, stanno per sbarcare su Das nuovi servizi basati sull’IA generativa. Entro un mese e mezzo sarà online un tool di matching in grado di individuare possibili partner, fornitori, prodotti. Spieghiamo bene come funziona Das attraverso qualche domanda a Filippo Schittone e Marco Gialletti. E vediamo anche altri casi d’uso di IA nell’industria manifatturiera presentati in occasione di un evento organizzato da Google Cloud sulle storie di successo 2023 alla presenza di Paolo Spreafico, country director, Customer Engineering Google Cloud, e Antonio Gioia, sales manager di Google Cloud.

Das, come le relazioni industriali diventano dati digitali

Das riunisce 1284 imprese, nel 2023 ha gestito 115 eventi, pubblicato oltre 2mila news, generato un indice di gradimento del 90,7%. «Ma dobbiamo arrivare al 100%», precisa subito Schittone. La piattaforma gira su Google Cloud dal 2023, è stata pensata, e viene costantemente implementata, sulla base di due criteri di fondo: la facilità d’uso (in arrivo, come vedremo un assistente virtuale basato dotato di intelligenza artificiale generativa con cui si può interagire in linguaggio naturale), e l’impostazione data driven. Ci sono ambienti utilizzati dall’associazione (management, consiglio di amministrazione, funzionari) e altri invece destinati agli utenti, ovvero le imprese. In entrambi i casi, tutte le azioni che vengono effettuate all’interno dell’ecosistema sono trasformate in un dato. Vengono in questo modo restituite metriche quantitative (aggiornamento in tempo reale su numero associati, distribuzione territoriale, fatturati, settori merceologici), e qualitative (come vengono utilizzati i servizi, da chi, con quale indice di gradimento). L’obiettivo è sempre lo stesso: usare i dati per potenziare il rapporto fra associazione e imprese e abilitare la crescita del sistema economico.

Marco Gialletti, ceo di Nautes

Sintetizza Marco Gialletti, ceo di Nautes: «qualsiasi azione genera un dato, viene eseguita guardando i dati, restituisce dati a supporto delle decisioni, istantanee o strategiche. Per l’associazione e per i soci. Il socio è un utente della piattaforma esattamente come un funzionario». Schittone propone un esempi pratico: «chi interviene su un determinato tema, sa in tempo reale che dell’argomento hanno già scritto altre dieci persone, con un determinato risultato e via dicendo. Il singolo utente, in assoluta privacy, può relativizzare quello che sta facendo rispetto alla sua area tematica e alle strategie dell’associazione». Viceversa, un imprenditore può avere dati sul modo in cui si sta relazionando con il mondo associativo, valutare se il suo comportamento è in linea con quelli di aziende simili per fatturato settore merceologico, territorio».

«Per noi di Confindustria Brescia Das può diventare un ulteriore strumento di marketing e fidelizzazione degli associati. Stiamo sviluppando anche un progetto di customer success per migliorare la relazione con i non pochi imprenditori che definiamo silenti, ovvero che restano iscritti per qualche anno e poi fuoriescono senza partecipare effettivamente alla vita associativa».

Le funzionalità e gli strumenti di Das: instant poll, gemello digitale, consulenza tracciate, la app

Fra le funzionalità specifiche: «tracciamo tutte le consulenze. Quando un socio chiama un funzionario, si apre automaticamente un ticket. Avere un tracking digitale dell’interazione fra una persona esperta di Confindustria e un socio che ha un’esigenza consente di elaborare una statistica aggiornata in tempo reale e a costo zero».

Esempio di dashboard di Das. I dati vengono raccolti dalla piattaforma in modo automatico, senza intervento umano, partendo dalle news, dalla creazione di un evento, dalla convocazione di un’assemblea.

I dati vengono raccolti dalla piattaforma in modo automatico, senza intervento umano, partendo dalle news, dalla creazione di un evento, dalla convocazione di un’assemblea. Esempi:

  • Su una news viene restituita una statistica sulle pubblicazioni relative allo stesso argomento in un determinato periodo di tempo.
  • Digital twin comportamentale: attraverso il machine laerning, analizza i comportamenti associativi (interazioni, tipologie di richieste, frequenza di utilizzo, suddivisione per area geografica, o per dimensioni di impresa). Vengono elaborati i comportamenti più virtuosi per ogni tipologia di soci. I funzionari lo possono utilizzare anche in chiave di autovalutazione (con quali soci o con quali colleghi si interfacciano più frequentemente, per fare cosa, con quali risultati).
  • Instant polling: è una funzionalità utilizzata ad esempio dal consiglio di presidenza per consultare la base, funzione fondamentale della mission di Confindustria. Si può lanciare l’iniziativa praticamente in modo istantaneo, creando una domanda con quattro risposte possibili e inviando push notification via mail e via app.
  • Verifica delle aree: con quali punti, interni all’associazione ed esterni, c’è una maggior intensità di relazione. Per ogni ticket che si apre si esprime una richiesta di gradimento, che viene tracciata.
  • Dati consultabili dai soci in area riservata: l’imprenditore vede il proprio storico (cariche ricoperte, da quanti anni è associato, che servizi utilizza, con che livello di soddisfazione). Ma può anche verificare quali tipologie di persone interagiscono con Das e come, quindi avere informazioni che non riguardano lui ma l’attività di Confindustria). In questo modo si crea consapevolezza del proprio rapporto associativo e c’è uno stimolo al miglioramento continuo della relazione.

Il portale web, ovvero la parte di interfaccia con l’end user, è nativo e quindi traccia tutti i comportamenti di chi naviga automaticamente. «C’è anche la app, di cui valorizziamo la versatilità, per esempio utilizzandola per gli instant polling. Quando li lanciamo, inviamo una push notification».

Schittone sottolinea le diverse reticenze che ci sono state sia internamente all’associazione in questi primi anni di attività di Das (e anche nella fase di avvio) sia fra gli imprenditori, in alcuni casi ancora diffidenti verso strumenti digitali avanzati. Confindustria Brescia sta quindi facendo azioni di marketing, a tutti gli eventi associativi ci sono corner dedicata alla piattaforma, i nuovi iscritti vengono invitati a scaricare subito la app. «Stiamo cercando di accelerare, anche per avere più dati e potenziare lo strumento».

E siamo al to be, che comprende diverse novità. «Abbiamo un progetto di digitalizzazione di tutta la parte amministrativa e finanziaria, con l’integrazione su Das», spiega Schittone.

Dopo Genova, ci sono altre associazioni territoriali in arrivo

il direttore generale di Confindustria Brescia Filippo Schittone

Ma soprattutto, l’implementazione riguarda l’allargamento della piattaforma ad altre associazioni territoriali (è già entrata Confindustria Genova), e l’utilizzo di intelligenza artificiale generativa.

Sul primo fronte, «con l’ingresso di altre associazioni territoriali si abilita una crescita – spiega Gialletti -. Allargare la base e lo scambio dei dati consente di individuare trend, affinare il gradimento dei servizi, e in generale potenziare il ruolo di Confindustria. «Puntiamo a un modello aggregativo nuovo, diverso, digitale e data driven con l’obiettivo di fare squadra. Brescia e Genova hanno già creato insieme nuovi servizi: si possono visionare grafici sul modo in cui si comportano i territori rispetto a un determinato tema, e verificare come ci si posiziona rispetto alla media».

In vista, ci anticipa Schittone, c’è l’adesione di altre quattro o cinque associazioni. Questa è la prima sfida del 2024.

L’IA generativa per il matching fra imprese: online fra meno di due mesi

La seconda, riguarda invece l’IA (la base è sempre l’IA generativa di Google Cloud, che viene verticalizzata). Le nuove funzionalità? La prima riguarda la user experience: una piattaforma tradizionale basata su analytics o anche con funzionalità di intelligenza artificiale non generativa (abbiamo visto un esempi di machine learning), sostanzialmente funziona per comandi ed esegue dei compiti. Una piattaforma dotata di IA generativa è invece proattiva: suggerisce, supporta. In vista, c’è un servizio di concierge: in area riservata ci sarà un prompt in grado di formulare domanda e impostare azioni autonomamente: «mi dirà a chi devo chiedere se mi serve il tal servizio, perché sa chi è il funzionario che segue una determinata attività, o come approcciare un problema per risolvere il quale io sto facendo determinate ricerche». Può svolgere questo compito anche parlando, utilizzando quindi il linguaggio naturale. Un assistente vocale, che in alcuni casi può ad esempio fornire risposte in real time evitando di doversi rivolgere a un funzionario. Oppure fornire supporto anche contenutistico: «mentre opero, mi presenta documentazione a supporto di quello che sto facendo».

Una seconda funzionalità, è il matching fra imprese. In base al profilo dell’associato, l’IA indica la probabilità di matching con altri. «Può aiutare l’impresa a trovare un servizio, un prodotto, un fornitore. Posso trovare da Brescia un partner a Genova. O del tutto proattivamente, senza partire da una richiesta puntuale, il sistema mi può indicare un’impresa attiva in un segmento di business che può essere di interesse. «Una sorta di attività di lobbing assistita dall’intelligenza artificiale» sintetizza Gialletti che anticipa a Industria Italiana le tempistiche di implementazione: la funzionalità sarà online nel giro di un mese e mezzo, due mesi.

Das è più di una piattaforma. È un ecosistema opensource, quindi l’azienda acquista un servizio e non una licenza.

Schittone sottolinea: «con quest’ultimo step dovremmo riuscire ad accelerare le esigenze di networking che le nostre aziende sempre più spesso ci chiedono». È un miglioramento ritenuto importante, che si inserisce in una vision individuata fin dall’inizio: «quando siamo partiti nella progettazione di Das, io sono partito da due affermazioni: impresa al centro e moltiplicatore di valore. Das è un ecosistema digitale (non una semplice piattaforma o un sito web, ci tiene a sottolineare) che moltiplica il valore associativo, sia per la struttura confindustriale sia per le imprese».

Das, dal progetto allo sbarco su Google Cloud

L’attuale direttore generale di Confindustria Brescia è l’ideatore di questa iniziativa. In Confindustria dal 1990, «sono arrivato a Brescia alla fine del 2018. Il tempo di prendere confidenza con la realtà territoriale, e nel 2019 sento l’esigenza di pensare un set tecnologico più avanzato. Il presidente di allora (Giuseppe Pasini, ndr) mi dà fiducia e mi sollecita a proseguire. Sono partito confrontandomi con quest’azienda, Nautes, che conoscevo già grazie a precedenti rapporti professionali. Condivido la mia visione di ecosistema digitale, che tiene conto di tutte le relazioni fra l’azienda e il mondo associativo (organizzazione, governance), nella logica di far diventare l’associazione un compagno di vita tascabile, sempre raggiungibile. Da qui siamo partiti per sviluppare questo progetto informatico». Ci sono stati dei rallentamenti, anche a causa della pandemia nel 2020. «Ma questo ha rafforzato la convinzione iniziale, il mix fra relazione umana e nuovi strumenti digitali». In questo percorso ci sono stati problemi con l’organizzazione interna, ma comunque alla fine il portale è andato online. Nella primavera del 2023, un nuovo salto: «sento la necessità di fare verifiche, avere conferme. E in occasione di alcuni appuntamenti confindustriali invitiamo relatori esperti. Ho un primo feedback positivo e incoraggiante da Alberto Carnevale Maffè, economista dell’innovazione dell’Università Bocconi, e da Antonio Gioia, Sales Manager di Google Cloud». Poco dopo, «Google si mette in contatto con noi proponendosi come partner del progetto».

Che, prosegue Schittone, «è innovativo per l’intero sistema Confindustria per due motivi. Nel nostro mondo abbiamo sempre utilizzato i Crm, customer relationship management, ovvero prodotti che fanno da database di relazione con il cliente, ma che sono molto orientati alla chiave commerciale. A noi questo interessa relativamente, abbiamo costruito un ecosistema digitale basato su un concetto diverso: tracciare le relazioni fra le aziende, gli uomini di azienda, l’associazione. Generare i dati» e usarli per far crescere le imprese e il sistema associativo.

Das è stata premiata da Google Cloud come miglior case study 2023. La divisione di cloud computing di Alphabet ha due “region” in Italia, a Milano e Torino

Das, come detto, è stata premiata da Google Cloud come miglior case study 2023. La divisione di cloud computing di Alphabet ha due region in Italia, a Milano e Torino, che vogliono essere «la base di un ecosistema per la digitalizzazione del Paese», sottolinea il country director, Paolo Spreafico. L’Italia è l’unico paese Emea in cui l’azienda ha due region di data center. Google cloud è proprietaria dell’intero network (compresi i cavi sottomarini in fibra ottica). Le imprese possono contare sul fatto che il dato rimane in Italia, ed è protetto da adeguata struttura di disaster recovery. I datacenter sono realizzati nel rispetto dell’ambiente, e le aziende che li utilizzano possono valorizzare questa scelta nel bilancio di sostenibilità.

Applicazioni di IA generativa nel manifatturiero: Seco, Huware, Regesta Lab

Una delle ultime evoluzioni di Google Cloud è rappresentata dall’introduzione dell’IA generativa. Ma le applicazioni per la manifattura comprendono un cruscotto completo di tecnologie: IA “tradizionale” e machine learning, Iot, sistemi di visione. Nel corso dell’evento sulle best practise 2023, sono state presentate alcune applicazioni implementate dai partner di Google Cloud.

  • Seco: azienda tecnologica di Arezzo, produce sistemi computerizzati miniaturizzati, e sviluppa tecnologia concentrandosi su IA e Iot. Quasi 50 anni di storia (fondata nel ’79 partendo da un garage come nelle migliori tradizione del settore), oggi è quotata su Euronext di Borsa Italiana, ha sedi in tutto il mondo (Germania, Usa, Argentina, India, Cina, Giappone), dieci fabbriche e cinque centri di ricerca e sviluppo. Il Ceo, Dario Freddi, ha presentato due diversi casi di implementazione di intelligenza artificiale in realtà del manifatturiero (Camozzi, e un produttore di macchine a controllo numerico, con una propria piattaforma che si integra con il Mes e con altri sistemi proprietari e consente di avere e gestire con facilità i dati di produzione e abilitare nuovi servizi e applicazioni a valore aggiunto, per esempio nel customer service, piuttosto che nell’organizzazione interna. È un ecosistema opensource, quindi l’azienda acquista un servizio e non una licenza.
  • Huware: cloud consulting company con 20 anni di storia, fra i top partner di Google in Italia, guidata da Fabrizio Chariello. Fra gli esempi proposti, la digitalizzazione di un’impresa con cantieri in tutto il mondo, utilizzando l’intelligenza artificiale generativa per abilitare l’accesso ai dati da parte di persone che lavorano con orari diversi in luoghi diversi. E un’applicazione di machine vision a bordo linea per il controllo qualità di un produttore di macchine per caffè.
  • Regesta Lab: system integrator del gruppo Regesta, azienda bresciana di consulenza informatica specializzata in soluzioni Sap fondata nel 2007. Come spiega il partner Nicola Segnali, ha collaborato con Huware alla soluzione di machine inspection basata sull’intelligenza artificiale. Ci sono tre webcam di controllo che mandano le foto al Mes, il sistema di intelligenza artificiale effettua una scansione su 70 punti di controllo. Un altro caso d’uso riguarda invece un’acciaieria, con un gemello digitale che sovrintende il processo di colata continua, una fase di produzione dell’acciaio, e consente la tracciabilità del prodotto finito.













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